Io non amo i fichi. Possiamo tranquillamente dire che non li sopporto affatto: troppo dolci, carnosi…e allora perchè parliamo di fichi?
Per tanti buoni motivi.
I fichi sono una fonte naturale di energia e di fibre, sono un alimento altamente consigliato a tutti, in particolare a coloro che hanno bisogno di un maggiore quantitativo energetico: sportivi, donne incinte e bambini. Nonostante si pensi spesso il contrario, i fichi freschi non sono poi troppo calorici, si parla di circa 46 calorie per 100 grammi. Sono ricchissimi di acqua (80%), di vitamine A, B1, B2, B3 e C e di minerali tra cui ferro e calcio (in quantità maggiore) e potassio e magnesio (in quantità minore): praticamente un fico è uno scrigno di virtù!
Detto questo, non riesco comunque ad amarli.
Ma se non li amo io non significa che questo valga per le altre persone.
Una ricetta regionale mi salverà, almeno per oggi.
FICHI CARAMELLATI
La ricetta è una ricetta tipica della tradizione contadina della Romagna. Sul finire dell’estate i fichi venivano raccolti leggermente acerbi; dopo molte ore di bollitura erano pronti per essere messi in dispensa, per poi essere gustati nelle occasioni speciali.
Ingredienti
1 kg di fichi (preferibilmente neri), 250 g di zucchero, limone.
Dopo aver lavato delicatamente i fichi, disponeteli in piedi, anche a più strati, in una teglia. Cospargete ogni strato con zucchero e aggiungete la buccia del limone tagliata a strisce molto fini. Lasciate riposare per una notte o più. In seguito fate bollire senza coperchio a fuoco bassissimo per 3,5 ore. Il tempo di cottura dipende dai fichi, quelli a buccia nera e grossa impiegano meno di quelli a buccia verde e sottile, ma anche dal numero di strati nella pentola. Il liquido prodotto durante la bollitura deve risultare piuttosto denso e caramellato ed i fichi di un bel marrone scuro. Durante la cottura i fichi non vanno toccati perché potrebbero rompersi. Una volta pronti, invasate i fichi ancora caldi con il loro sciroppo caramellato in barattoli dove è stato versato un goccio di cognac; chiudete e capovolgete fino a completo raffreddamento. Rimettete in piedi e conservate al buio.
Si consiglia di gustarli con lo squaquerone o con altro formaggio morbido.
(Ovviamente, dovrete credermi sulla fiducia… oppure offrirvi come cavia per un eventuale assaggio!)