Sapevo di essere in debito con Lei. Dopo intere settimane di sterili rinfreschi, avevo programmato questo momento come si programma un evento speciale, una festa di passaggio a una nuova maturità.
In più giusto qualche tempo fa avevo scoperto accidentalmente-leggendo qui – di non averLe dato un nome e questo mi dannava. Sì, perchè così sembra: ogni lievito madre, poichè vivo, ha un suo nome.
Ebbene, dopo lungo pensare (neanche troppo, per la verità), ecco il nome per la mia pasta madre: la Llorona.
Llorona significa piagnucolona, frignona, piagnona. Nessun nome avrebbe potuto esser più adatto!Lei con tutti i suoi occchietti lucidi, sempre pronti al pianto, quale altro nome avrebbe potuto avere?
E per un degno battesimo, occorreva una degna ricetta!
PANBRIOCHE ALLO YOGURT, VARIE ED EVENTUALI
Per non avere esitazioni o timori, per la ricetta base mi sono affidata a Anice & Cannella, che secondo me è una certezza, poi come sempre lo riadattata un po’, cambiando qualche piccolo ingrediente e le dosi.
Ingredienti
g 350 farina (150 g manitoba per uso non professionale e 200 gr di farina 0)- g 150 lievito madre ( solido )rinfrescato- g 50 latte- g 76 yogurt- 1 uovo + 1 tuorlo- 1 cucchiaio di miele- g 40 zucchero di canna- g 50 burro fuso e raffreddato- g 5 sale- 1 albume per pennellare.
Preparazione
Sciogliete il lievito nel latte appena intiepidito e unite g 40 di farina, mescolate e mettete al caldo, coperto, fino a che gonfia (ca. 90’).
Unite l’uovo, il tuorlo, metà dello zucchero e tanta farina quanta ne basta per incordare con la foglia. Aggiungete lo yogurt in 3 volte, insieme al resto dello zucchero e della farina, che inseriremo gradualmente, lasciandone 1 cucchiaio per lo spolvero finale.
Il sale andrà aggiunto in ultimo, prima del burro (inserito lentamente). Aggiungete il cucchiaio di farina e incordate, capovolgendo l’impasto un paio di volte, fino a che non otterrete una massa lucida, elastica e ben legata. Coprite e trasferite a 26°, fino al raddoppio (ca 90’). Rovesciate sulla spianatoia infarinata, date un giro di pieghe del tipo 2, senza stringere, e coprite a campana. Dopo 15’ porzionate in tre pezzi da 250 g circa l’uno.
**Ho voluto dare forme diverse per puro diletto, se non ne avete voglia, potete usare uno stampo per plumcake imburrato o fare delle pagnotte semplici; per il pane in primo piano ho usato la forma 1 spiegata qui. All’interno prima di chiudere l’ho farcita con una semplice crema al cioccolato, preparata con :1 cucchiaio di cacao amaro a cui ho mescolato 2 cucchiai di zucchero di canna, 200 ml di latte e 1 cucchiaio di farina setacciata, ho fatto cuocere fino a densità desiderata e ho lasciato raffreddare.
La treccia in secondo piano l’ho farcita con della semplice marmellata di fragole. Ho formato due cordoni li ho lavorati col mattarello per renderli uniformi e ho aggiunto la farcitura nel mezzo, ho arrotolato e poi li ho intrecciati.**
Prestate attenzione a non superare il punto di cottura ideale, che dovrà essere lasciato giovane, per non pregiudicare la sofficità.
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“Yo soy como el chile verde, Llorona , picante pero sabroso”
5 comments
Stupendo il nome che hai deciso per il tuo l.m.!!
… e meravigliosi questi panbrioche! le foto mi piacciono tantissimo!!
Sei davvero gentilissima, un grazie anche da parte della Llorona 😉
[…] Llorona continua a crescere, anzi si sta espandendo a dismisura…non è che la cosa non mi faccia […]
Bellissimi tutti!!! .. Manuela, quando non specifichi liquida parli della solida?
Grazie Silvia!In effetti quando ho iniziato la mia pm era solida, come in questo caso.
Purtroppo ero anche inesperta e ho omesso di specificarlo, grazie a te posso rimediare 🙂