Giusto l’altra sera, figlio n. 1, alla veneranda età di sei anni arrotondati per eccesso, si avvicina e mi dice: “Mamma, quando sarò grande e sposerò G., dovrò andare a vivere al mare, perchè di lavoro farò il subacqueo…”
Coi sogni non si scherza: che tu abbia sei anni oppure novantanove, nessuno dovrebbe mai mancare di rispetto ai tuoi sogni, tu per primo. Possono essere imperfetti, è vero, ma cosa ci guadagnano certi musi disillusi a negarti il beneficio del dubbio?
Conosco benissimo la tremenda sensazione di delusione per un progetto fallito, ma per mia fortuna conosco anche l’emozione e la sorpresa di sapere che alla fine ce l’hai fatta…Sono giorni che non scrivo, giorni che la testa si fa pesante e la bocca dello stomaco si serra per la paura di fare le scelte sbagliate. Arrivano proposte per collaborazioni, cosa che in un certo senso desideravo da tempo, e, invece di correre col mio “Sì” sul piatto d’argento, riesco a decervellare per capire se è tutto eticamente corretto.
E dato che per me vale sempre l’equazione: dubbi=panificare, ecco i risultati.
PANE SFOGLIATO o A FISARMONICA
Questo pane mi è sembrato perfetto, non appena l’ho visto me ne sono letteralmente innamorata: tutte queste foglie da staccare una dopo l’altra, come pagine di un diario, per anni il mio unico interlocutore (beh,non sono cambiata poi molto,no?).
La ricetta da cui ho preso spunto è quella del Pasto Nudo, con la differenza che al posto del poolish ho utilizzato la mia pasta madre.
Ingredienti
450 g di farina ( 250 farina manitoba-200 farina 00)- 150 lievito madre rinfrescato- 130 g di latte- 50 g di olio- 6 g di sale- 6 g zucchero
Per la spennellatura: 50 g olio.
Preparazione
Lavorate il lievito col latte e lo zucchero nell’impastatrice, aggiungete la farina lentamente, l’olio e per ultimo il sale. Quando si sarà incordato al gancio togliete la pasta, formate una palla e riponetela in una terrina di vetro oliata a lievitare per circa 2 ore, possibilmente nel forno spento con la lucina accesa.
Riprendete l’impasto, infarinate la spianatoia e stendetelo con il mattarello (delicatamente, cercate di preservare le bollicine d’aria che si sono già formate) fino ad ottenere una sfoglia quadrata di 40×40 centimetri.
Tagliate la sfoglia in quadrati di 8×8 centimetri, se i quadrati non saranno precisissimi non preoccupatevene, andranno comunque bene. Posizionare i quadrati nello stampo, precedentemente oliato: la cosa più semplice è posizionare lo stampo in modo che rimanga inclinato, così da evitare che i quadrati di pasta scivolino su se stessi.
Prima di inserire i pezzi di pasta nello stampo spennellateli da entrambi i lati con dell’olio: mi raccomando fatelo bene, io sono stata parca d’olio pensando che la quantità fosse eesagerata e a cottura ultimata ho faticato a staccare bene le foglie una dall’altra.
Fatta quest’ultima operazione, mettete lo stampo in forno a lievitare per tutto il tempo che gli serve (anche 8-10 ore); quando vedrete che lo stampo è completamente riempito di impasto accendete il forno a 230°C e a temperatura raggiunta infornate per 25 minuti, abbassando la temperatura a 200°C appena richiudete la porta del forno.
Questo pane mi ha ricordato l’estate e che i pensieri vanno presi uno alla volta, lentamente, molto lentamente!
15 comments
Che bel post! I sogni dei bambini vanno sempre incoraggiati e spesso anche gli adulti dovrebbero seguire i loro!
Grazie!
Hai ragione da vendere:bisognerebbe ricordarsi che il primo modo per far accadere le cose è immaginarle!
Che le tue idee si schiariscano, che i tuoi dubbi si sciolgano e i tuoi sogni si avverino.
E che io possa presto assaggiare questa meraviglia 🙂
Grazie Claudia, lo spero anch’io!
E per l’assaggio:sei la benvenuta, quando vuoi! 😀
Peccato che la Brianza mi sia un pelo fuori mano…ogni tanto passo da Milano, potrei anche prenderti in parola! Se passi in bassa Toscana sei la benvenuta anche tu 🙂
Non si sa mai (intendo sia per me che per te)!
Io la Toscana la adoro da sempre -sì, lo so non è difficile-dovrai tenermi alla larga! 😀
questo pane è di una tenerezza estrema..esattamente come figlio n.1 e i suoi bellissimi sogni..
Già,il mio stesso identico pensiero…
bell’articolo e foto che rende l’idea..tenerissima!!! complimenti 🙂
Grazie Vale,
a presto!
Mi piacciono i tuoi dubbi e le certezze di tuo figlio. Mi piace il pane.
Grazie Ida!
I dubbi sono dolorosi, a volte,ma credo che siano loro a renderci migliori.
E figlio n.1 è il mio mito (ma io sono di parte,non vale :))
Confermo io che è un mito!!!Adorabile!!
Bellissimo questo pane, mi vien voglia di prenderne una fetta e spalmarci sopra un bel cucchiaio di marmellata…
Non so se può esserti d’aiuto, ma io penso che le scelte che si fanno non sono mai sbagliate, ogni decisione alla fine porta sempre sulla strada giusta, quanto meno sul lavoro.
Guardandomi indietro vedo che tutte le mie scelte e gli eventi, indipendenti dalla mia volontà, si sono incastrati come in un puzzle fino a portarmi su quella che, bene o male, ho sempre immaginato fosse la mia strada, che è ancora taaaaanto taaaanto lunga…
Vabbè chiudo questo momento filosofico.
In bocca al lupo!
Laura
In realtà lo penso anch’io,ma le domande prima di una scelta sono sempre tante (forse troppe, a volte). Se faccio a ritroso la mia vita mi ritrovo spesso a pensare lo stesso…beh, forse sul lavoro un po’ meno,ma sicuramente per tutto il resto! 🙂
E comunque…crepi!
Un abbraccio