On air: “It Ain’t over til it’s Over-L. Kravitz”
I viaggi ti rimangono addosso come una seconda pelle: riparano dal freddo di certe giornate amare o dall’indifferenza di una stagione che non vuole arrivare.
Siamo partiti con una valigia piccola, poche cose e tanto sangue nelle gambe: era il nostro primo viaggio da soli, dopo sette anni, ed era arrivato quasi per caso come premio per questo contest.
Meta Tuscania e Casa Caponetti.
Casa credo che sia la parola più indicata per descrivere questo luogo e le sue persone.
Con Giorgio e Laura è stato come sedersi a tavola con chi conosci da sempre, la stessa familiarità, per niente forzata, delle persone immense sotto molti aspetti.
Una campagna sommessa e sincera, lontana dal turismo di massa, distese di campi in technicolor puntellati di piccole perle di tufo e greggi di pecore.
Un tuffo nel silenzio e nell’Italia che amo.
Per il Meat Free di oggi volevo un piatto semplice, di poche parole come questi luoghi: veraci, concreti e genuini.
Nessuna rivisitazione, ma una ricetta semplice che mi riportasse per qualche minuto dentro casa, con le mani intente a sgranare i baccelli carnosi tra una chiacchiera e l’altra.
- 100 g fave pulite
- 200 g fettuccine artigianali di farro
- pecorino romano q.b.
- pepe nero
- olio extravergine di oliva
- 1 spicchio d'aglio
- Portate ad ebollizione l'acqua e tuffate le fave già sgranate, pulite anche dal tegumento interno, e risciacquate.
- Fate bollire qualche minuto e con una schiumarola togliete i legumi dall'acqua.
- Salate l'acqua e tuffate le fettuccine.
- In un tegame fate soffriggere l'aglio schiacciato e le fave.
- Aggiungete la pasta al condimento, con mezzo bicchiere d'acqua di cottura.
- Amalgamate bene e spolverate abbondantemente di pecorino e pepe nero macinato al momento.
- Mescolate e servite.
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4 comments
Mi sa che con questa ricetta mi hai convinto a provar le fave, dici che a 38 anni suonati sia ora?
La foto del sentiero con le spighe e i tulipani è da incorniciare.
Ci spero!
Io non sono arrivata tanto prima di te:le fave le ho sempre guardate un po’con diffidenza,chissà perchè poi!
Un piatto che lega perfettamente con il tuo racconto. Per me le fave, che qua in Toscana chiamiamo baccelli, sono un alimento legato essenzialmente alla mia infanzia. Dalle mie parti si usa soprattutto mangiarle crude e non possono mancare nelle nostre scampagnate. Quest’anno per la prima volta anche io le ho assaggiate cotte in un piatto molto simile al tuo e devo dire che meritano molto anche così!
Io le ho scoperte solo poco tempo fa ( e me ne pento!)
Fresche sono fantastiche e danno al pranzo quel non so che di gioviale, come se le parole uscissero più facilmente sgranando i baccelli 🙂