On air:” Never Gonna Give You Up- The Black Keys”I calanchi, tratti di bosco strappati con le unghie, scavati dal vento e dall’acqua, il prato sopra la grande casa e dentro i sassi dipinti, la cucina colorata e le stanze sovraffollate.
Roccaverano la ricordo così, in quella calda notte di luglio prima di scendere a Genova.
La doccia in giardino, le danze sul portico lastricato di sassi e poi ancora i calanchi, tornando a casa.Sembrava una mattina troppo fredda per essere davvero domenica. Troppo fredda per affrontare di petto certi ricordi.
Niente che la giusta canzone e un paio di calze di lana grossa, non possano rimediare. Forse non era davvero lo sguardo ad essere appannato, ma l’effetto del caldo dentro casa sulle finestre.Trascinare il tempo, spolverare, stendere, riempire.
Sedersi al tavolo tardi, troppo tardi forse per poterlo chiamare pranzo, ma con un piatto di tagliatelle da una parte e uno di ravioli dall’altra, con la certezza che i pranzi possono ridare aria e respiro, a volte anche sorrisi.
La mia settimana cammina, quasi danzando dentro quelle calze corte, cerca un ricordo buono e soffia via quell’avanzo di fine settimana che somiglia molto alla polvere.
Soffia e respira, soffia e respira.
- Per la pasta fresca:
- 300 g farina tipo 0
- 100 g semola rimacinata
- 4 uova
- sale
- Per il ripieno:
- 100 g cavolo nero
- 200 g robiola di Roccaverano
- 100 g ricotta di capra
- Per il condimento:
- 50 g mandorle
- burro q.b.
- salvia
- Fate una fontana con le farine, praticate un cratere nel mezzo e rompetevi e uova, salate e lavoratele con una forchetta iniziando a incorporare la farina dai bordi.
- Lavorate la pasta finchè sarà liscia, fate una palla, copritela con della pellicola e lasciate riposare 20 minuti circa.
- Intanto, lavate il cavolo e sbollentatelo in poca acqua salata.
- Cuocete per 10 minuti, quindi scolate e fate raffreddare.
- Tagliate i cavolo a julienne e amalgamatelo coi formaggi (la ricotta e la robiola a tocchetti).
- Tirate la sfoglia a 2 mm di spessore, fatene dei rettangoli di dieci cm di lato e distribuite il ripieno nel mezzo.
- Ripiegate la sfoglia sopra il ripieno e sigillate i bordi, facendo pressione con le dita, quindi con un taglia pasta formate le mezzelune.
- Preparate tutti i ravioli, tuffateli in abbondante acqua salata e fate cuocere qualche minuto.
- In un tegame capiente fate sciogliere il burro, aggiungete le mandorle tagliate a lamelle e la salvia tagliata a julienne.
- Scolate i ravioli con una schiumarola e trasferiteli nel tegame col condimento.
- Saltateli e servite ben caldi.
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15 comments
Non so se mettermi prima a tavola, a mangiare subito quei ravioli che da crudi sono belli come da cotti (e viceversa), oppure se prima alzare la fiamma del camino e parlare un pò, sedute per terra (immagino un bel parquet di legno scuro) a scavare ricordi di docce, voci alte, calze preferite e danze liberatorie… ma magari possiamo unire le due cose, parole e piatto fumante davanti… solo che ti avverto, dopo i ravioli voglio assaggiare anche le tagliatelle… non mi basta mai… 🙂
Dovremmo accontentarci delle mattonelle di cotto e di una stufa di pietra ollare, ma posso assicurarti ravioli, tagliatelle e una montagna di ricordi 😉
Questo ripieno mi ha conquistato al primo sguardo, al primo pensiero… il cavolo nero, uno degli ortaggi più amati della stagione appena iniziata, la robiola di Roccaverano, un formaggio antico e delizioso.
Bravissima, come sempre.
Ps. Mi è nato il li.co.li 🙂
Congratulazioni!Posso abbracciare la neo mamma?! 😉
Scherzi a parte,ieri mi hai davvero dato una bella botta di autostima!
Da quando sono a Firenze, e ormai si parla di parecchi anni, me ne sono fatta una cultura di cavolo nero. Qui però se lo compri ora ti guardano storto … tassativo aspettare i primi freddi!!! E quindi non volendo incorrere in riproveri da parte dei contadino del luogo, e ti assicuro che non vanno tanto per il sottile, aspetterò da brava il momento giusto per fare queste delizie (che poi mi dovrò inventare qualche alternativa al formaggio …)!
Un abbraccio
E come dar torto al contadino?
Nessuno meglio di loro capisce la stagionalità( e poi come per tutti i cavoli, un po’ di freddo non può che renderlo migliore)…
Appena ti capita non fartelo scappare,però! 😉
Aspetterò i primi freddi per il cavolo nero ma per due chiacchiere vicino alla stufa in pietra ollare non mi tiro indietro 😉
Certo!C’è tanto spazio e un bel divano colorato!
Che bella accoppiata! Vien voglia di mangiarseli tutti! Bellissimo anche il post! Che bello cucinare e ricordare…!!!
Grazie Annalisa!
da toscanaccia che sono, io per il cavolo nero aspetto il primo freddo, ma ahimè qui a Roma fa ancora un caldo tropicale ed io comincio a non stare più nella pelle (in tutti i sensi..).
Neanche te lo dico che questi ravioli sono già certa che mi possano piacere moltissimo e che appena avrò del buon cavolo nero li preparerò.
e metterò le mani in pasta anche io : ))
In effetti è una cosa che mi hanno ripetuto in tanti!
Dovrò riprovarli più avanti,così per sentire la differenza 😉
Ciao Manuela scusa se ti disturbo…confido nella tua bontà.Sono un po’inesperta con la pasta fresca…l’ho fatta solo una volta e avevo fatto proprio questi buonissimi ravioli. Pensavo di farli per il pranzo di Natale col cavolo nero dell’orto. Siccome siamo in 11 volevo prepararli in anticipo e congelarli…Credi che con il passaggio in congelatore perdano di qualità? È un ripieno che può essere congelato? Grazie mille
Ciao Milena, figurati,non mi disturbi!
Normalmente faccio anch’io così quando ho molti ospiti, congelo e faccio al momento.
Questi ravioli in particolare non ho mai provato a metterli nel congelatore, in effetti sono ingredienti piuttosto delicati, ma se non rimangono a lungo, non credo che possano modificarsi molto nel gusto.
In ogni caso, passali prima in freezer su un vassoio infarinato, ben distanziati tra loro, poi mettili nei sacchetti una volta che sono già parzialmente congelati, altrimenti ti si potrebbero appiccicare tra loro.
Grazie a te!
Grazie mille Manuela!! Ora che mi hai dato il via proverò più tranquillamente 🙂 Buon Natale!