On air: “Lucky you- The National”Scrivere. Senza una ricetta pronta, un filo logico complesso, solo qualche briciola di una torta che avrei voluto raccontare, ma che è rimasta un ricordo del palato.
A volte capita così, che ci sia semplicemente bisogno di parlare, senza una storia o un motivo, solo bisogno di mettere nero su bianco l’imperfezione quotidiana, una risata troppo sguaiata, una caduta di stile o un silenzio raggelante.
Che la necessità di una pagina bianca si dipani in tutta la sua forza anche davanti a un piatto di briciole.La vita, il più delle volte, è fatta di minuscole imperfezioni, di istanti apparentemente sbagliati che si sommano uno sull’altro, ammassati, vicini, quasi pressati, istanti che nell’insieme creano qualcosa di indefinibilmente affascinante. Come la melagrana.L’imperfezione di una visita non programmata, che ti divora il dolce appena fatto e tu che ti ritrovi punto a capo e partenza, ma anche la bellezza della condivisione che fornisce un motivo per ricominciare tutto nuovamente, come un bel gioco.
L’amor polenta per noi è una torta legata al passato, un dolce morbido, con un cuore rustico al punto giusto.
Per me quest’amor polenta è associata a un ricordo molto prossimo, epilogo di una fresca sera di luglio, legata a una camminata tra i vicoli e al profumo dei vini di casa, insieme a un paio di amici, Anna e Fabrizio.
Buon fine settimana a tutti…questa torta è anche un po’ per voi! ^__^
- 100 g zucchero a velo
- 100 g burro a temperatura ambiente
- 2 uova
- 65 g farina di mandorle
- 75 g farina fioretto di mais
- 3 cucchiai di farina tipo 00
- ½ bustina di lievito vanigliato per dolci
- 1 cucchiaio di rum ambrato (o maraschino)
- Per lo sciroppo:
- 1 melagrana grande
- zucchero di canna 30% del peso del succo di melagrana filtrato
- ½ limone (il succo)
- 2 bacche di cardamomo (solo i semi interni)
- Riscaldate il forno a 175°C.
- Lavorate il burro con lo zucchero con delle fruste elettriche, quindi unite un uovo alla volta e continuate a montare finchè il composto risulterà chiaro e spumoso.
- Unite il rum.
- Unite le farine setacciate col lievito e versate il composto nello stampo imburrato e infarinato, distribuendolo in maniera omogenea.
- Infornate per 40 minuti circa, facendo la prova dello stecchino.
- Sfornate e lasciate raffreddare.
- Tagliate a metà la melagrana e spremetela prima con uno spremiagrumi, poi a mano per ottenere più succo possibile.
- Filtrate il succo ottenuto e pesatelo, quindi versatelo in un pentolino e unite il succo di limone, lo zucchero e i semi di cardamomo racchiusi in una garza sterile.
- Cuocete per 15 minuti circa o finchè il succo inizierà a rapprendere (il succo non deve essere troppo denso, perchè raffreddando tenderà a rassodarsi: se vela il cucchiaio, ma scivola ancora abbastanza rapidamente, allora è pronto per essere spento).
- Eliminate il sacchettino di garza.
- Versate lo sciroppo in un vaso di vetro e servitelo insieme alla torta.
6 comments
Ho letto bene, cardamomo? Vedrai, vedrai… (e con l’occasione mi è tornata improvvisa la voglia di sentire Tenco, un verbo, due parole, una suggestione, la malinconia)
La pagina bianca l’hai ricreata tu con la pioggia di zucchero a velo. C’era un libro bello di tanti anni fa, “Scritto sul corpo”. Scritto sul dolce, in questo caso. Se leggi tra le righe (e le onde/pieghe) trovi un pezzo della tua storia. Senza imperfezioni la vita non sarebbe speciale. Nè croccante e colorata come quei semi.
Sgranocchiamo. Affettiamo. Lecchiamoci (!) le dita.
E sorridiamo.
Hai letto bene!E non so perchè, ma ho come un presentimento 😉
( E su vedrai, vedrai, è proprio automatico,cioè Tenco parte proprio come un nastro registrato…aaaah!)
La vita imperfetta è il meglio che ci possa capitare: ridere e piangere e poi conquistarsi le cose a fatica, che quelle arrivate osì son belle,ma un secondo dopo perdono sapore.
Figlio n. 2 ti ha presa in parola e si leccava le dita imbrattate di sciroppo,era un piacere vederlo 🙂
ps: ma quanto sono belle le foto?
Felice io!
Pensa te, mai assaggiato un amor polenta, ma mi intriga assai.
Potrebbe essere una pagina bianca anche per me
Una bella pagina bianca (ma soprattutto buona! 🙂 )