On air: “Palm of your hand-Cake”Diciamoci la verità, diciamolo a scanso di equivoci, io sono tutt’altro che perfetta.
Sono scorbutica, alzo spesso la voce, dico sempre quello che non mi piace anche quando non vorresti sentirlo, bevo birra e me ne vanto, non sempre riesco a smacchiare i vestiti a dovere e, quando ho sonno, posso addormentarmi ovunque, che tu lo voglia o no.
Sono eccessiva, colleziono figuracce, incurante del passare degli anni, raramente dico “Ti amo” e le poche volte che l’ho lasciato sfuggire, l’ho fatto a sproposito.Il mio amore si manifesta nelle cose più impensate, non certo in un mazzo di fiori recisi o in una torta carica di lamponi a febbraio.
Più facile è che derivi da un’annosa riflessione sul perchè delle cose, come la lunga lista di ingredienti sconosciuti, con nomi che fanno quasi paura.
Non ti dirò che ti amo, ma lo nasconderò dentro i nostri piatti, e, se saprai gustare le cose con la dovuta pazienza, lo sentirai da te.“Sale da cucina, lattosio, esaltatori di sapidità: glutammato monosodico, guanilato disodico, inosinato disodico; estratto di lievito, verdure disidratate (cipolle 2%, carote 0,5%, pomodoro 0,5%, porro 0,3%), aromi, semi di sedano in polvere, curcuma, olio d’oliva, aglio in polvere, macis, zucchero, glucosio, prezzemolo disidratato, pepe.”
Questi sono gli ingredienti contenuti nel dado granulare di una famosissima marca che eviterò di citare.
Sono queste le cose che mi fanno arrabbiare, sbraitare, quelle che mi fanno dire anche più di quanto richiesto. Sono le bugìe fatte belle, quelle che rinnego come la peste e che mi fanno sentire fuori luogo.
Verdure e i loro scarti, sale grosso.
La verità è che basta questo e un po’ del nostro tempo per ottenere un risultato assolutamente migliore in qualità e prezzo.
Se durante la bella stagione è più facile la preparazione di un dado fresco fatto in casa, data la maggior disponibilità di verdure, nella stagione invernale è possibile ovviare al problema della minor varietà con un dado granulare, fatto magari con una parte di scarti e una parte di verdure fresche, come Lisa insegna.
- Bucce di carota e 2 carote intere
- Foglie di sedano
- Porro 1 piccolo (anche le parti verdi)
- Foglie esterne e radici di cipolla
- Prezzemolo un mazzetto
- Sale grosso, metà del peso delle verdure che utilizzerete
- Lavate le verdure, asciugatele e tagliatele grossolanamente.
- Le parti nobili della verdura potete tenerle da parte per eventuali ricette.
- Pesatele e mettetele in una casseruola, aggiungete il sale grosso come da indicazione.
- Nel mio caso le verdure erano 300 g, ho pesato 130 g di sale grosso e l'ho distribuito nella pentola insieme alle verdure.
- Per questioni di gusto ho scelto di usare meno della metà del peso delle verdure, ma se volete attenervi alla ricetta originale potete usarne un po' di più.
- Stufate le verdure senza aggiungere acqua; dopo circa 20 minuti il liquido si sarà asciugato, quindi distribuite le verdure su un foglio di carta forno e mettetele su una teglia. Poi infornate col programma ventilato a 65°C.
- Lasciate essicare per 6/7 ore. Fate reffreddare e frullate fino ad ottenere una polverina fine.
- Se volete un brodo più limpido, filtrate prima di usarlo.
- Utilizzo: 1 cucchiaio per ½ litro di acqua.
- Conservazione: 1 anno, conservate in vasi ermetici, in luogo fresco e asciutto.
26 comments
Io infatti non acquisto dadi vegetali confezionati, facendo in casa si evitano esaltatori di sapidità e conservanti vari. Io il brodo lo faccio sempre con le verdure fresche, ma il tuo dado è un’idea splendida
Anch’io ho sempre fatto il brodo in casa,ma da quando i bambini sono cresciuti ho diminuito la frequenza e dato che sono sempre stata molto diffidente col dado confezionato ho cercato una soluzione semplice ma efficace 🙂
Grazie di esser passata di qui,ciao Paola!
Ciao Manuela! Sì, anch’io facevo tantissimi brodi quando la bambina era piccola, che ricordi! Preparare le pappette era un’esperienza, poi ho usato molto poco liofilizzati e omogeneizzati, perchè secondo me avevano un odore malsano, e sono passata dopo poche settimane a fare la carne a vapore e frullarla, alla fine fra pentole, ciotole e robot sembrava di aver cucinato una cena per 20 persone!
Com’è vero!
Tra pentole e ciotole, alla fine c’era il delirio,ma mi sentivo così felice ogni volta che gli davo una pappa e sentivo che profumava di buono 😀
Sarà un caso,ma i miei bimbi amano ancora le minestre e la frutta, ovvio, magari meno negli anni,ma questo è un passaggio naturale, che confido dimenticheremo presto!
Colpita, affondata. Chapeau
Grazie Margherita.
Un abbraccio
Io tutte le volte che passo di qui scopro di avere qualcosa in comune con te.
Oggi, nell’ordine: so essere molto scorbutica, alzo spesso la voce, bevo birra e me ne vanto, raramente dico “Ti amo”.. ma, la cosa più importante di tutte.. “Non ti dirò che ti amo, ma lo nasconderò dentro i nostri piatti, e, se saprai gustare le cose con la dovuta pazienza, lo sentirai da te.” .. la verità!
Sai che io mi fermo alla prima parte della tua preparazione? Quando le verdure hanno buttato fuori tutta l’acqua, la lascio evaporare, quindi frullo il tutto con un mini-pimer e metto in vasetti sterilizzati. Dura fino a tre mesi se conservato in frigorifero. Se ti servisse una versione più “easy” 😉
Ottimo Giulia!Vorrà dire che ci siederemo a un tavolo a degustare birre belghe o artigianali, alzando spesso la voce e dicendo tutto quello che ci passa per la testa 😉
Io fresco l’ho fatto solo un paio di volte la scorsa estate,ma visto che ora ho la tua “versione”, proverò sicuramente!
I nostri piatti sono una delle più belle dichiarazioni d’amore (altro che cioccolatini e pupazzetti che spopolano in questi giorni…). E un grande gesto d’amore è anche preparare molti prodotti a casa invece di comprarli, evitando di mangiare (e far mangiare) additivi vari.
La ricetta del dado mi piace un sacco e va ad aggiungersi alla liste delle ricette che prevedono l’uso degli scarti: non sopporto di buttare via parti di vegetali e cerco sempre di inventarmi dei modi per sfruttare tutte le parti!
Mi sa che questo libro lo comprerò pure io 🙂
V
Anche per me è diventata una specie di fissazione: ammetto di non riuscirci sempre,ma provare nuove ricette è un modo per imparare trucchi semplici per farlo come se fosse un’abitudine.
Concordo in pieno con le tue parole: dedicare il nostro tempo per la buona tavola, quella con la B maiuscola, è una grande dimostrazione di amore 🙂
A presto!
ma quanto son belli i tuoi post, ogni volta che ti leggo é come leggere una pagina di un libro, delicata nel comunicare i tuoi momenti, nonostante il carattere che ti ritrovi e che coincidenza i ritrovo in alcuni punti.
Proprio in questi giorni pensavo di fare il dado in casa ma quello morbido non granulare, mi piace molto reinvestire gli scarti delle verdure che per me sono preziosi.
Ti abbraccio ehhhhh, con grande piacere ho avuto l’onore di essere citata insieme a te da Gloria 🙂
Cara Patrizia!
L’onore è stato mio,davvero: tu sei stata tra le prime che ho seguito e per te provo un affetto particolare 😀
Sono felice che questa ricetta ti possa essere utile, anch’io sto cercando di impare a diminuire gli sprechi, soprattutto delle verdure, che vengono spesso date per scontate.
A presto!
eccomi di nuovo, ma visto che dalle parole passo ai fatti, vorrei sapere se la cosa potrebbe funzionare anche con forno statico (elettrico), dato che qui non c’é alternativa… che ne dici?
Sai che non saprei?Ovviamente funziona anche il forno con programma statico,ma credo che ci vorrà più tempo, la ventilazione aiuta l’essicazione, in ogni caso penso che si possa fare senza problemi 🙂
Attendo con ansia la prossima ricetta frittafritta ma adesso mi concentro su questa autoproduzione sana che dovrebbe entrare nelle case di tutti noi… ci devo pensare seriamente, perchè con poco dispendio, come mostri tu, sappiamo DAVVERO cosa mettiamo nei nostri brodi…
Devo confessarti una cosa: avevo preso giorni fa una confezione di ribes, io mangio quasi sempre frutta e verdura di stagione ma lì mi sono fatta tentare da quel rosso che avrebbe fatto un contrasto così perfetto con il bianco della panna cotta che avevo in mente di preparare per la cena di venerdì… ma poi ti ho letto, hai detto come sempre cose sensate, quella frase mi è rimasta impigliata tra le mani e i lamponi a febbraio no, hai ragione… e così quei ribes sono rimasti lì, li ho sgranocchiati piano piano con un po’ di yogurt fatto in casa da mia madre (gridiamo vittoria, è venuto bene finalmente!) e per ricette, anche da pubblicare, aspetterò che la stagione sia matura a tempo debito… 🙂
Io, in questo senso sono una noia, sempre a dire cosa non va e a godere poco di quello che invece va…ma se anche solo una persona è stata ad ascoltarmi e sta pensando di cambiare alcune abitudini, allora ecco che la mia felicità è lì, dietro l’angolo!
Tu mia fai felice al quadrato, un po’ per lo yogurt, un po’ per i ribes…insomma, non so se si vede,ma sto gongolando 😀
E i fritti di domani saranno un po’ il nostro premio!
Eccomi ancora, l’ho fatto con forno statico, cotto per 5 ore a 200 F ( più o meno 85 gradi) di meglio non potevo fare, ma mi pare venuto benissimo, domani preparo subito un risotto, sono orgogliosissima della mia creatura!
Grazie mille!!!
Mi fai proprio felice!
Io l’ho già provato e riprovato e sono straconvinta che non ci lasceremo mai più 😀
Qualcosa mi porta sempre via dal commentare questo post, ogni volta che inizio qualcuno o qualcosa si intromette…
Anche se in ritardo ci tenevo a passare e darti il mio feedback. Condivido tutta la tua indignazione e la tua rabbia nel vedere queste cose, nel vedere un inganno passato come cibo, un dado granulare che ha dentro solo il 3.3% di verdure essiccate (3,3!!!). Che quando quel dado finalmente si comincia a preparaselo da sè, si vede subito che le verdure sono le assolute e indiscusse protagoniste e ci si chiede come sia possibile che quell’inganno possa essere spacciato per qualcosa che non è.
Cammino sempre più convinta sulla strada dell’autoproduzione e vedo con gioia che siamo sempre di più a muoverci insieme in quella direzione.
Grazie per questo bellissimo post e questa nuova ricetta, io il dado l’ho sempre fatto diversamente, mi fa piacere sperimentare nuove strade 🙂
Un abbraccio caldo caldo, come questa primavera inaspettata.
E’ proprio questo il punto, quello che ti fa inorridire: un alimento che per com’è chiamato dovrebbe prevedere almeno il 50 % del proprio contenuto in vegetale che non contiene nemmenoo il 10%…mi fa davvero indiavolare!
E questa è solo una delle tante belle bugie che ci propinano (so che con te non attaccano, però…che rabbia).
Anch’io sono felice di vedere e sentire che molte persone stanno acquisendo maggiore consapevolezza, spero che questa versione ti piaccia (poi mi passi la tua?!?! 😉 )
La pubblico presto, promesso! Ma se vuoi scrivimi in privato e te la passo prima 🙂
Diciamo che l’aspetto sul blog, ma se non riesco a contenere la curiosità faccio Toc!Toc alla tua porta 😉
[…] bay leaves • 50 ml of white wine • 30 ml of vegetable broth (I made my own broth cube with this recipe) • 8-9 red potatoes cut into 2-3 pieces keeping the skin • olive oil • salt and […]
[…] mia mente invasa da mille altri pensieri ha archiviato sommessamente la faccenda. Poi é arrivata Manuela che, come sempre, ha riacceso in me la lampadina e con poche semplici parole mi ha fatto fare quel […]
[…] sperimentare il mio brodo vegetale. L’altra è quella diffusa da Lisa Casali, ripresa poi da Manuela e da Martina. La prima versione non prevede cottura, la seconda invece sì. Ognuno ha la sua […]
[…] granulare fatto in casa. Presto (o tardi!) vi darò anche la mia versione, intanto andate a leggere il suo articolo. Fa davvero rabbia leggere la percentuale di verdure presenti in un brodo granulare […]