“On air: “Miss Sarajevo- U2 feat. Pavarotti”Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a “unlamponelcuore” intendono far conoscere il progetto “lamponi di pace” della Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell’antica coltura dei lamponi e sull’organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull’aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall’inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola “ritorno” nella scelta del “restare”. “Gli uomini dai 14 ai 65 anni furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per procedere allo sfollamento; secondo le istituzioni ufficiali i morti furono oltre 8.372, mentre non si hanno ancora stime precise del numero di dispersi. Fino ad oggi 6.414 salme riesumate dalle fosse comuni sono state identificate mediante oggetti personali rinvenuti oppure in base al loro DNA che è stato confrontato con quello dei consanguinei superstiti.”
E’ così vicina questa guerra.
Ricordo di averle sentite spesso queste parole: io me ne stavo ammutolita davanti alle notizie, con un misto di rabbia e pianto in gola.
Come se una guerra cambi valore in base ai chilometri che ci separano da quei volti.
E’ così immensamente vicina la guerra.
Che si tratti di Siria, Ucraina, Crimea, Egitto, Mali, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Messico, Colombia, Iraq, Afghanistan.
Attualmente 60 Stati sono in guerra, per un totale di 524 gruppi di milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti.
Gli occhi di donne e bambini quelli non si contano nemmeno, come non si contano gli sguardi cupi degli anziani.
La guerra distrugge, annienta, scava, sacrifica infanzie e rimane sottopelle come un vestito che non puoi più toglierti.
E’ così vicina la guerra e lo è sempre.
Ho aderito al progetto Unlamponelcuore, perchè credo fermamente nelle rinascite, ma credo anche che nessuno possa rialzarsi completamente solo, soprattutto dopo una guerra.
Credo che le parole siano importanti, che a volte è da lì che partono le guerre peggiori, dalle parole mancate. Credo che il nostro ruolo di food blogger sia importante per sensibilizzare e offrire nuovi spunti, perchè possimao diventare informatori e appoggiare progetti di solidarietà come questi.
L’attuale situazione in Ucraina parla chiaro: la guerra è sempre vicina e noi non possiamo restare fermi a guardare.
I nostri gesti, per quanto piccoli e impercettibili, possono diventare un’onda.
Questo è il mio abbraccio rivolto a tutte le donne e agli uomini, Bosniaci, Siriani, Ucraini, Egiziani, Congolesi e Messicani che siano.
Se volete contribuire alla crescita di questo progetto, potete acquistare i prodotti ricavati dal lavoro delle donne di Bratunac nei punti vendita elencati qui sotto:
– sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst in punti vendita con più di 1000 mq( si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell’Emilia e della Lombardia al confine);
– sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita;
– nel milanese vengono distribuito da MioBio (http://www.mio-bio.it/), un gas molto attivo;
– Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.
- farina 00 225 g
- zucchero di canna 225 g
- burro 225 g
- uova 4
- mezza bacca di vaniglia
- sale alla vaniglia 1 pizzico
- lievito per dolci vanigliato 2 cucchiaini
- Per farcire:
- panna fresca da montare 2 dl
- marmellata di lamponi
- zucchero a velo
- Sbattete il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto cremoso. Sbattete le uova con una forchetta insieme alla polpa della bacca di vaniglia, incorporate l'uovo un po' per volta.
- Aggiungete infine la farina setacciata, il sale e il lievito e incorporateli con la spatola.
- Versate negli stampi già imburrati e infarinati a dovere e infornate a 180° C, in forno già caldo, per 20/25 minuti.
- Lasciate raffreddare completamente, poi montate la panna, tagliate le torte in due dischi e spalmate uno dei due dischi con la marmellata, guarnite con la panna e coprite con l'altro disco.
- Assemblate la torta aggiungendo altri due dischi, guarniti come avete fatto per i primi due.
- Spolverate di zucchero a velo e tenere il tutto al fresco fino al momento di servire.
- **Questa torta non è la versione originale della Victoria Sponge Cake, che prevede solo due strati e una guarnizione di panna e marmellata o frutta fresca.
14 comments
Io non sapevo di tutto questo, l’ho scoperto solo ieri perchè un’amica blogger me l’ha detto… non ci sono ma ci sono, ecco, con mente e spirito… idealmente mi unisco, se posso, piccola piccola, tra uno strato e l’altro del tuo dolcetto, abbracciata alla marmellata, nel punto più morbido dove c’è la panna…
Non so bene come capitano certe cose, non so bene come ci si finita dentro,ma sono felice che questo sia successo.
Ho scritto, cancellato e riscritto, con le lacrime agli occhi, sicura che queste parole non fossero mai giuste…come si fa a trovare le parole giuste per una tragedia così grande??
Ma la bellezza di questo progetto è che parla di rinascita e di ritorno e in questo mi sento brava, anche se è un piccolo gesto…
Vengo sempre con grande entusiasmo a leggere ricette e consigli di autoproduzione. Oggi c’é un altro sapore in quella cucina, fatto di rabbia, impotenza, e ahimè consapevolezza che la guerra, é sempre li. Dovrebbe essere un gioco che ci piace da bambini, ma che dovrebbe annoiarci da grandi. Ed invece no. Siamo creature troppo avide. Trovo che questa iniziativa sia di una delicatezza unica. Spero che quest’estate quando sarò in Italia i loro prodotti possano già essere in vendita anche in Toscana. Mi farò perdonare per quest’assenza. Buon we Manuela, godetevi questa torta torta, che sono certa riuscirà a far tornare il buon umore almeno per un po’!
Ho pensato lo stesso Margherita, per questo ho detto sì: anche se il tempo non c’era…ho persino fatto due torte diverse,perchè volevo contribuire.
Poi il resto non si spiega nemmeno, la guerra,l’avidità: è un momento orribile della storia, ma è solo una ripetizione e la rabbia sta proprio nel non vedere un cambiamento nell’animo delle persone.
Sono sicura che ti perdoneranno e sono quasi certa che per il tuo ritorno ci saranno scaffali interi da cui attingere 😀
Un’iniziativa meravigliosa, a cui mi rammarico di non essere riuscita a partecipare..
E hai ragione, ogni guerra è dannatamente vicina, a prescindere dai chilometri.
Sei stata con noi con lo spirito e anche questo conta!
Sono sicura ci saranno altre occasioni, un abbraccio!
Speriamo che i nostri contributi possano essere d’aiuto a queste donne!!
É stato bellissimo partecipare a questa iniziativa di solidarietà, tutte insieme!
La Victoria Sponge Cake la trovo una proposta perfetta!
Ciao
Elisa
Lo spero davvero Elisa!
E’ stato bello fare parte di un pensiero così vivo e così forte, sentire che ci lasciavamo guidare tutte dallo stesso spirito.
Grazie davero!
Un abbraccio
FA-VO-LO-SA! come l’iniziativa che ci ha accomunate tutte! complimenti!
Grazie Ale!Scusa il ritardo, passerò presto anche da te 🙂
Sapevo che avresti creato qualcosa di strepitoso per questa iniziativa e che le tue parole avrebbero toccato il cuore come sempre, a maggior ragione questa volta anche se non è stato facile per nessuna di noi scriverle!
Ecco,dai, così mi fai arrossire!
Le parole mi sono sembrate banali fino all’ultimo,ma poi ho pensato che parlare col cuore fosse la cosa più importante…esattamente come abbiamo fatto tutte!
Baci
Non passo da un po’ nel tuo blogghino! Ma come ho fatto a perdere il link…
È stata un’iniziativa grandiosa e davvero con poco abbiamo fatto conoscere il lavoro di queste straordinarie donne.
A presto
Silvia
Verissomo cara!
Io sto ancora cercando di visitare tutte le ricette,ma è davvero un’impresa impegnativa 😀
Ma è bello riguardare tutto questo da fuori e rivederlo nella sua complessità!
Un abbraccio