On air:” Fake plastic trees- Radiohead” Le nostre giornate cominciano ad assomigliarsi tutte e , a dire il vero, la cosa non mi dispiace affatto.
Amo il rientro: rallentare , avvicinarmi a casa con calma per non disturbare le api intente a succhiare acqua e nettare, salutare Nina, confortarla con una parola buona e dirle “arrivo tra poco”, buttare uno sguardo sulla collina e riscoprire il verde luccicante che solo in questi giorni copre le colline. I semi si sono fatti grandi, il compost è diventato concime grasso e maturo da spargere. Ogni giorno ripeto le stesse azioni: osservo, accarezzo, strappo, nutro e la terra sembra fare lo stesso con me e le mie ossessioni.Mi perdo a guardare cose già viste e conosciute a memoria: una vecchia porta, le zampe che affondano morbidamente sul terreno umido, le mie piccole rape rosse farsi eleganti e tonde . Aprile è un mese intenso per i lavori nell’orto e sul balcone. Le temperature iniziano a salire e garantiscono qualche certezza in più per chi ha voglia di rimettersi a giocare con la terra.
L’elenco delle semine e dei lavori per questo mese lo trovate sull’apposita pagina dedicata all’orto: ricordate di non sottovalutare mai la zona in cui vivete. Le zone più a Nord sono ancora a rischio di sbalzi termici: quindi, è sempre bene considerare le temperature reali e non essere frettolosi. Alla fine della giornata viene già voglia di insalate tiepide e colore, come se non fossimo mai sazi di sole e di primavera.
Una ricetta perfetta per le gite fuori porta, le coperte sui prati o un pranzo sano e leggero in ufficio.
- Riso rosso selvatico Gli Aironi 400 g
- arance 4
- ravanelli un mazzetto
- granella di pistacchio 2 cucchiai
- feta 150 g
- insalatina orientale q.b.
- olio aromatizzato ai semi di ravanello*
- sale
- Portate a bollore una pentola d'acqua, salate e fate cuocere il riso per 35/40 minuti.
- Nel frattempo, pulite l'insalata e i ravanelli, di cui potrete tenere da parte le foglie per un'eventuale pesto.
- Pelate a vivo le arance e fatele a fettine.
- Scolate il riso, conditelo e amalgamatelo con i pistacchi, la feta sbriciolata e i ravanelli.
- Guarnite con le fette d'arancia e servite tiepido un un letto di insalata.
Chiudete la bottiglia con un tappo ermetico e lasciate macerare per 2 settimane al buio e al fresco prima di utilizzarlo.
25 comments
Io di solito leggo e non lascio tracce. Mi capita sempre di farlo quando trovo luoghi in cui mi sento a casa, non so perché.
Ma ti seguo sempre, sfoglio le tue ricette con il lievito madre e rimango senza parole.. poi vedo il tuo post, con la terra, il verde delle colline, cose a me così familiari da farmi avere la voglia di fermarmi a scriverti..
Mi piace questa insalata, ma mi piace ancor di più tutto quello che c’è dietro.. 🙂
Anch’io sono come te, il più delle volte passo e non dico nulla, con te come come con altri.
Mi piace leggere e ripensare con calma a quello che leggo.
A volte però raccontarsi riesce ad avvicinarci, sono felice che quest’insalata ti abbia fatto fermare un po’ più a lungo 😉
oh Mur, non mi stancherò mai di dirti quanto c’è di te in ogni attimo che catturi con le tue foto. Unica e inimitabile.
E poi mi piazzi i ravanelli che io adoro..è un colpo basso 🙂
Che cara che sei Minu!
Ora che ho dato la prima dose alla Isa, calcola che il prossimo mazzetto ti spetta di diritto 🙂
Avresti mai detto che proprio io, quella che ti faceva dannare per un pezzo di dado avrei unito tutti questi sapori?!Starti vicina mi ha fatto bene,non c’è dubbio 😀
Vorrei essere li, venirti a trovare e guardare con i miei occhi avidi tutto quello che descrivi. Deve essere un posto unico e meraviglioso, anche grazie alle persone che lo abitano. Ti dico bravissima per la centesima volta e ti rubo una forchettata di questa invitante insalata … magari scansando il feta!
Ps: hai fatto bene ad evidenziare la pagina dedicata all’orto, perché da buona esaurita quale sono l’avevo completamente persa!
Buona terra e buona serata 🙂
Ti piacerebbe questo posto,ne sono sicura, non lo dico per vanto…questo posto incanta, sarà per questo che mi sento così in pace quando sto qui 🙂
Una forchettata per uno allora, io prendo quella con la feta! 😉
Se dovessi scegliere la cosa che mi piace più in questo post (quasi riduttivo chiamarlo post…) avrei delle difficoltà. A partire dalla musica, dalla gallina con la zampa alzata, fino a quell’insalata di riso rosso. E i ravanelli? che i fratelli Grimm si siano ispirati ai tuoi per la loto omonima storia? sono bellissimi, immagino la soddisfazione che hai avuto nel raccoglierli!
Posso essermi persa la storia dei fratelli Grimm?!?!Adesso corro a cercarla, così avremo un’altra storia sui ravanelli da raccontarci la sera 😀
(N.2 ogni volta che ne raccogliamo uno lo chiama “ravanello cosa fai?”, probabilmente crede che siano nome e cognome del ravanello…ahhaha)
Questa è la Manu che mi piace immaginare, immersa nella natura che si risveglia sempre di più e ti restituisce quello che tu regali a lei con passione e cura… le immagini di campagna mi fanno stare bene, rappresentano un mondo parallelo che qui non ho, a cui approdo grazie alle persone come te, come Claudia e come Laura… la vivete anche un po’ per me, infilerei subito le mani nella terra e farei continue bottigliette d’olio, che meraviglia! Proprio ieri ne vedevo uno aromatizzato al rosmarino, ma vuoi mettere l’originalità del tuo? 🙂 Amo anche l’insalata, croccante, colorata, estiva e con quella luce blu, un po’ da alba…
Oh sì, quello al rosmarino!Quello che dicevo a proposito dei vari usi per utilizzare tutti i rametti potati 🙂
Questa luce parla anche di una cena arrivata sul filo del buio, in ritardo, che quasi la macchina non voleva più saperne nemmeno di mettere a fuoco, una luce arrivata insieme a una cesta di notizie nuovissime e lucenti che sarò felice di raccontarti presto…dita incrociate fino ad allora!
Anche Ulisse incrocia le zampette, siamo tutti con te! 🙂
Che meraviglia le tue foto, da cui pare di sentire l’odore della terra.
E bellissima la tua insalata, ai confini fra inverno e primavera, ma che già ammicca persino all’estate.
Un’insalata deliziosa, che vedo davvero bene per un pranzo sui prati.
Bellissima idea
Era proprio quello che volevo raccontare Giulia!
Un’estate ancora lontana,ma che freme dalla voglia di arrivare. Un inverno che non vuole abbandonarci, ma che sa bene che ora deve lasiare il passo a una luce nuova…
io non sapevo neanche che i semi di ravanello fossero commestibili.. per dire quanto sono indietro.
ed ora mi chiedo che sapore possano avere.. tutto il resto lo immagino bene, il sapore fresco delle arance, la feta pungente ed il riso rosso che ha un profumo.. non so.. a me ricorda il legno (sarò strana io eh). mi piace moltissimo.
qui il panorama si tinge di rosa e di bianco, di verde brillante e di acqua del laghetto che luccica come fosse pieno di stelle.. è una stagione meravigliosa la primavera, sì sì.: )
Dei semi non lo sapevo nemmeno io,ma in mio soccorso è arrivato il libricino letto ai miei figli…incredibile quante cose si possano ancora scoprire!
MI piacerebbe fare un salto nella tua primavera,farle incontrare 🙂
Un piatto che fa bene ed è molto gustoso!
Grazie Paola!
Manu questo piatto è un trionfo come tutto il resto!E poi ci sono pure le galline esseri così generosi, che meraviglia!!!Ti mando un bacio e rubo il tuo piatto!
Grazie Laura!Devo dire che mi ha davvero resa felice questo piatto: aveva sapore e leggerezza al punto giusto!
Ciao, tu che mi leggi conosci l’amore per la terra, la natura ed i suoi doni. Di fronte a certi post non vene voglia di commentare, bastano da soli a far sognare e a farci trasportare in mezzo ai campi. Ciao, per “quella cosa” non mi sento ancora pronta, devo evolvermi 😉
Sono felice però che queste parole ti abbiano lasciato la voglia di un saluto, soprattutto perchè viene da te, davvero mi fa felice 😀
Ognuno trova il proprio modo per raccontarsi e di esprimersi, intanto un abbraccio!
Ultimamente arrivo sempre tardi…è che tu pubblichi troppo!
Leggerti mi fa spesso salire ancora di più la voglia di avere a disposizione un terreno da coltivare. Nonostante il mio scarso pollice verde, stare qui in campagna senza questo pezzo mi inizia a sembrare stonato, specie per una autoproduzione-addicted come me…come non appassionarsi a quella che è la base dell’homemade, la produzione degli ortaggi e dei frutti da trasformare, partendo dal seme fino alla raccolta? Da un lato ringrazio di non averlo ancora a disposizione, perchè sarebbe uno stimolo ulteriore a cui dedicare tempo ed energia e non so se me lo posso permettere…anche perchè l’orto non aspetta i miei comodi, le stagioni e le lunazioni vanno avanti veloci e sono loro che comandano, giusto? Forse arriverà a suo tempo, quando diventerà così pressante da scavalcare altro, o quando i miei spazi e stimoli saranno meno frenetici.
Splendide foto, l’olio aromatizzato ai semi di ravanello mi ha incuriosito parecchio, devo provarlo…lo immagino piccantino, come i germogli! Un abbraccio assolato cara
Ma no, guarda che io sono imperdonabile quanto te…il tempo è sempre troppo poco e come dici tu ci sono cose che non aspettano i nostri ritmi.
Io quest’anno ho deciso che avrei ricominciato seriamente con l’orto: dopo n.3 avevamo ridotto moltisimo le quantità,ma mi mancava da morire!
E l’olio è prorpio come lo descrivi tu, un po’ pizzicorino, ma piacevole 😀
Ma tu vivi proprio in un luogo fatato?? 😀
un abbraccio, cara Manu!
Eh, un po’ sì…posso dirlo?! 😀
Un abbraccio a te!