On air: “Here comes the sun- Nina Simone”“Alice rise: «È inutile che ci provi» disse «non si può credere a una cosa impossibile.»
«Oserei dire che non ti sei allenata molto» ribatté la Regina. «Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.»
(cap. V- Alice attraverso lo specchio L. Carroll)A quattro anni odiavo i pomodori e il passato di verdura della scuola materna, ma cucinavo in enormi buche piene di fiori di campo. A sette la mia lotta coi pomodori era già passata in secondo piano, ma resistevo strenuamente alle insalate di barbabietole di mia madre e preparavo degli (orrendi) regali fai da te a ogni ricorrenza.
A undici mangiavo come uno scaricatore di porto a fine giornata: io che signorina in fondo non lo sono mai stata, avevo l’appettito di dieci uomini e delle braccia secche come rami di ciliegio. A diciotto potevo litigare per del dado infilato a tradimento nelle verdure saltate in padella e a diciannove votarmi al vegetarianesimo.
Due anni fa ho aperto il blog, in mezzo, tra quei quasi vent’anni e l’oggi, ci sono passati molti viaggi, persone e musica. Ogni incontro ha spostato qualche tassello e mi ha reso la persona che sono.Questo blog è nato per gioco e necessità: è il mio rifugio, lo spazio neutrale dove posso sedermi e raccontare le storie che prima finivano su un pezzo di carta, l’oppio contro tutte le mattine in bilico tra i numeri e le scadenze, il mio angolo di mondo perfetto, dove la luce s’intona col colore dei sorrisi e le persone si fermano ancora a parlare con la luna.Il pane è stato scuola e rimedio, insieme a tutte le persone che sono passate di qui.
Nell’indecisione su come festeggiare i due anni di vita del blog, la scelta è arrivata senza una vera programmazione, quando ho prelevato la pagnotta dal forno e l’ho osservata nella luce quasi nulla della sera.
Niente fronzoli, solo acqua e farina, ma una Sig.ra Regina tra le farine, per la nostra festa: la farina Einkorn Qb di Molino Grassi.
Un pane così, come capita spesso durante la settimana, fiera di essere riuscita in questi due anni, a far diventare abitudine quello che sembrava impossibile.
Perchè l’impossibile bisogna immaginarlo così forte che alla fine deve per forza succedere.
- Prefermento:
- Farina tipo 0 210 g
- Acqua tiepida 210 g
- Licoli rinfrescato e attivo 70 g
- Impasto:
- Prefermento (circa 480 g)
- Farina di farro Monococco 500 g
- Farina di grano tenero tipo 1 260 g
- Acqua 360+25 g
- Malto 5 g
- Sale 20 g
- h. 23.00: la sera precedente amalgamate il licoli con l’acqua e la farina, coprite con un panno e lasciate a temperatura ambiente per 14 ore (in una stanza non troppo calda della casa).
- h. 13.00: sciogliete il prefermento nell’acqua, tenendo da parte i 25 g, unite il malto e le farine, quindi impastate. Lasciate riposare 60 minuti coperto da un canovaccio umido, poi unite il sale e l'acqua rimanente e lavorate l’impasto finchè sarà morbido e tiepido.
- Dopo 30 minuti fate delle pieghe a libro, poi lasciate lievitare fino al raddoppio.
- h. 18.30: formate le pagnotte e lasciate lievitare in frigorifero (circa 2 ore e 30).
- Riscaldate il forno con la refrattaria a 240°C.
- Togliete il pane dal frigorifero e riportate a temperatura, tagliate a zig zag con una forbice e infornate delicatamente, vaporizzando dopo i primi 5 minuti con uno spruzzino.
- Abbassate la temperatura a 220°C e cuocete per 45 minuti.
- Se necessario abbassate ancora e fate asciugare prima di togliere le pagnotte e riporle su una gratella a raffreddare.
Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Grassi
27 comments
Dunque adesso sappiamo quella che eri, quella che sei stata per un po’, con un pizzico di fantasia possiamo forse immaginare quella che sei adesso, non so gli altri, ma non vedo l’ora di sapere quello che diventerai. Chapeau per la scelta musicale, ci vuole una gran voce per introdurre quella meraviglia che hai impastato.
Io non so quello che diventerò, ma una cosa è sicura, con voi attorno, sarà davvero un bel modo per diventare grande 😀
Grazie Margherita, sei diventata molto presto una persona importante, per me e per il blog!
Un abbraccio
Sono quella che va sempre in giro con carta a quadretti e penne e matite. E scrivo e sottolineo e faccio i segni (anche sui libri buoni)
Mi porto via un tot delle tue parole, posso? Sono così buone che saziano. Come il tuo pane. Ti abbraccio forte <3
Ho il tuo stesso problema, libri sottolineati da sempre, a matita, nel periodo sobrio, e coi colori dell’arcobaleno, quando della sobrietà m’interessava davvero poco.
Mi piace rileggerle fino ad impararle a memoria, esattamente come si rivede un buon amico.
Un po’ come si fa con te 😀
Ancora rido per quel dado a tradimento e sorrido pensando anche che tante cose che non mi piacevano -come i pomodori crudi ad esempio- ho imparato ad amarli anche grazie a te, a tutti i pranzi e cene d’agosto nel giardino di casa dei tuoi e poi a casa tua, smezzando il pane coi tuoi bimbi e il vino con te. Auguri Mur per questo bellissimo blog e per tutto quello che ti ha portato. Lo meriti tutto! Tzaziki come se piovesse,comincio subito.. 🙂
Rido anch’io Manu e ridevo quando l’ho scritto. Mi ricordo ancora le vostre facce e la mia da tavolino ripiegato…che essere che ero!
Siamo cresciute insieme e ci siamo levigate a vicenda, non assecondandoci mai, cercando di capirci anche quando pareva difficile.
Sai che senza di te sarei soltanto la metà di quello che sono 🙂
Ti voglio bene Minù!
la faccia da tavolino ripiegato delle occasioni migliori!..un po’ come faccia che ride e occhi che piangono 🙂 certe cose ce le porteremo per tutta la vita. insieme. ti voglio tanto bene anche io!!
Mi sono commossa leggendo questo dolcissimo post.
Sei una persona tenerissima! Grazie per aver condiviso queste parole con noi.
Un abbraccio
N.
Che cara che sei!
Grazie Noemi, per le tue parole e per essere passata di qui 😀
Questa pagnotta con i suoi buchi si intona anche lei con questo tuo angolo di mondo perfetto, parla di te e della tua determinazione, ci rivela che nulla è impossibile, basta volerlo fino in fondo. Grazie
Col pane io mi sento sempre a scuola, ma quando ci sono risultati come questo mi brillano gli occhi e mi sento davvero a casa.
Grazie a te!
Bello ritrovare qualcosa di sé nell’unicità di un’altra persona…penso anche alle mie di braccia sottili, quelle di una bambina che regala tutte le sue bambole alla vicina di casa perchè vuole diventare grande (per poi pentirsene amaramente!) e che mangia come lo scaricatore di cui sopra senza mai aumentare la circonferenza di quelle braccia…e chissà quali percorsi e stimoli diversi ci hanno portate a condividerci in questi nostri spazi, a fare i salti mortali per mantenerli vivi anche nei momenti in cui ci si chiede quanto poi ne valga la pena. Ogni volta che ho avvertito questa sensazione leggendo queste righe non ho mai potuto fare a meno di darti coraggio e farti capire quanto questo spazio fosse prezioso, così ruvido e delicato, così ricco nella sua semplicità fatta di immagini ed emozioni. Felice di ritrovarti sempre qui e felice per questi due anni e per tutto quello che ti hanno regalato.
Sappi che in questo momento la mia madre è in conversione verso lo stato liquido, che ho della farina di monococco in dispensa e accanto un mix di grani antichi teneri di tipo 1…come non fare almeno un tentativo di replicare questo tuo splendido pane di compleanno?
Ti abbraccio cara!
E io ringrazio te per averlo fatto, per avermi spronata, per avermi fatta sentire “importante”, perchè a volte quello che si desidera di più è non sentirsi soli, anche se sembriamo imperturbabili e fiere.
Abbiamo condiviso molti pensieri, qui e altrove e sono felice che i nostri blog ci abbiano avvicinate.
Ti abbraccio!
Io mi fermo ancora a parlare con la luna, come un vero gatto quando la contempla. Forse è per questo che sono attirata qui come le api sul miele, perchè so che, anche se con qualche km di differenza, osserviamo lo stesso pezzo di cielo. E diamo importanza alle stesse cose.
Le parole non mentono. Non il tipo che usiamo noi, non come le usiamo noi. Io mi sono subito sentita accolta, qui. Capita. Rannicchiata dietro una virgola, in braccio ad una lettera maiuscola e accanto ai puntini sulle i che a volte è bello mettere e altre no…
Sai quanto “difendo” questo posto e penso tu debba restare in sella, perchè è preziosissimo per te ma anche per le tue “fedelissime” che apprezzano tanto la persona che sei ora. E si crescerà, insieme, scaldando il forno, ascoltando buona musica e coltivando centomila piantine di pensieri…
Sono ancora la stessa persona di quindicianni fa, che sussulta se vede comparire la luna nell’angolo alto della finestra, la stessa che sposta le virgole perchè ne sente il peso o la leggerezza e sento che lo stesso è per te.
Lo si capisce dal tuo piccolo mondo, dalle zampette di Ulisse, che sembrano accarezzarci, lo sento nei nostri discorsi tenuti nel mezzo di una mattina o come antipasto di una cena che deve ancora arrivare.
Questa sera c’è una luna piena, limpida, splendente. E sono certa che non è un caso.
L’ho guardata un po’ più a lungo, ho aspettato di sentire un miagolìo in lontananza… 😀
Non potevo non farmi sentire proprio ora. Arrivo di corsa, sbircio la luce tra un alveolo di pane e a malincuore me ne vado con altrettanta fretta. Però ti abbraccio forte e ti dico grazie, perché con i tuoi sogni impossibili sei riuscita a dare vita anche ad un pezzettino dei miei.
La fretta è una brutta bestia, ti capisco bene…ed è proprio per questo che apprezzo ancora di più che tu abbia fatto comunque capolino tra noi!
A me basta una frase come la tua per andare avanti, per sognare l’impossibile…grazie davvero Martina!
“il mio angolo di mondo perfetto, dove la luce s’intona col colore dei sorrisi e le persone si fermano ancora a parlare con la luna”.. ho scritto questa frase sulla mia Moleskine per averla sempre con me.
Ogni persona che entra nella nostra vita, ogni viaggio ma anche un buon libro possono cambiarci. Quando ci fermiamo un attimo e ci guardiamo alle spalle a volte non crediamo ai passi che abbiamo fatto e a quanto, negli anni, siamo cambiati.
Per i tuoi due anni di blog non potevi trovare un modo migliore per festeggiarlo. Questo tuo pane, che mi ha incantata la prima volta che sono venuta qui, continua a lasciarmi a bocca aperta. Preparare il pane ogni settimana è un piccolo lusso che ho deciso di concedermi e chissà, un giorno sarò brava come te!
Tanti auguri e grazie per le parole che ci regali ogni volta 🙂
V
A volte è davvero incredibile riguardarsi a distanza e capire quanti passi avanti siano stati fatti, come una smorfia possa cambiarti la giornata o sapere che qualcuno ha scritto un pezzo di te sulle pagine di una Moleskine…sono momenti importanti,grazie Virginia, spero che ti concederai il lusso di credere che nulla è davvero impossibile…
Ti abbraccio
Sono rimasta a bocca a aperta.. quello è il pane dei miei sogni!!!!!!! 🙂 Sei davvero bravissima, complimenti!!!
Grazie Eli!
Anch’io adoro gli alveoli grandi, che fanno passare i raggi quando li guardi in controluce…che finiscono divorati al primo taglio!
uno dei tuopi post migliori, mi piace leggerti sempre -il più delle votle in silenzio- ma oggi ti leggo con gli occhi e il cuore in sintonia.
hai fatto lievitare un pane che è una soddisfazione a vederlo, e non solo quello.
(quant’ è che cerco anche io di fare n pane così??? ho il frigo pieno di tue ricette e prima o poi dovrò decidermi a farle, perchè da qualche parte bisogna pur cominciare).
in questo preciso momento della mia vita sono tra la te di 11 anni e la te di due anni fa.. con qualche pensiero in più.
bacio grande Manu!!
Di solito leggo bene tra le righe…Serena,mi stai dicendo quello che ho capito?!?!
L’appetito da scaricatore non si perde con l’età, solo cambia il modo di mangiare 🙂
Un bacio grande anche a te!
Ciao!
Ma o e’ troppo poca acqua nel impasto? Mi riferisco alla ricetta di PAGNOTTA CON FARINA DI FARRO MONOCOCCO E PREFERMENTO.
Saluti,
Daria
Ciao Daria, no, perché si calcola anche l’acqua del preimpasto 🙂
Ciao!
Ho scoperto solo ora questo meraviglioso blog mentre stavo cercando una ricetta di un pane di farro monococco. Mi sono gia innamorata di quei meravigliosi e grandi alveoli.
Una domanda: posso usare la farina tipo 2 al posto della farina tipo 1? Oppure la farina di grano duro?
Saluti,
Nigar
Innanzitutto grazie!
Per quanto riguarda la farina, sì, puoi assolutamente usare la 2, la grano duro ha una struttura diversa e andrebbe cambiato leggermente il procedimento 🙂