On air: ” Il mondo stretto in una mano- D. Silvestri”La sera mio padre tornava sempre tardi, la tavola era già sgombra dei nostri piatti, noi facevamo la spola tra la stanza e la sala e rimaneva solo il tempo per un ciao rubato tra la prima forchettata e l’attesa del secondo.
Mia madre china davanti allo sportello del forno e l’odore quasi pungente di uova e di asparagi che riempiva la cucina, mentre io me ne stavo a guardare dall’alto di quel balcone, tra una sigaretta e una canzone.
Uova e asparagi, il più classico matrimonio primaverile.
Chi mi conosce sa bene che non sono perfetta, che ancor prima di finire una cosa ne sto cominciando un’altra, col pensiero sempre immerso dentro al verde di queste colline.
Sa che mi perdo e non sempre ritrovo la strada, che mi affanno finchè non trovo, che sono impulsiva, un po’ ossessiva, ma sincera.Questa era la torta salata che avevo pensato per un pranzo tra amici, ieri, ma che nella fretta dell’ultimo momento ha perso per strada steccati e farfalle ed è rimasta semplice torta.
Così, quando siamo rimasti nuovamente solo noi, sono salita fino alla piana più alta e ho raccolto nuovamente gli asparagi, ho tagliato l’erba cipollina e ho ricominciato tutto da capo.
- Per la pasta brisé:
- farina tipo 00 100 g
- farina di farro 100 g
- burro 110 g
- sale un pizzico
- Per la farcitura:
- asparagi un mazzetto
- formaggio primo sale 100 g
- Parmigiano Reggiano 1 cucchiaio
- uovo 2
- panna fresca 50 ml
- sale
- pepe nero
- erba cipollina
- Fate una fontana con le farine e iniziate a lavorare il burro a tocchetti col pizzico di sale.
- Se serve aggiungete acqua fredda fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.
- Avvolgete nella pellicola e fate riposare per 40 minuti in frigorifero.
- In una pentola adatta alla cottura degli asparagi, portate l'acqua ed ebollizione, salate, pulite gli asparagi piegando i due capi ed eliminando la parte più dura che si romperà da sè.
- Tuffate gli asparagi per 5/7 minuti in acqua bollente, poi toglieteli con l'aiuto della schiumarola.
- Riscaldate il forno a 180°C, foderate uno stampo con carta da forno oppure ungetelo con un filo d'olio, stendete la pasta a uno spessore di 4 mm, riempite con una parte di asparagi a tocchetti e coprite col primo sale tagliato a fettine.
- Sbattete le uova con la panna, sale, pepe nero, erba cipollina e il parmigiano.
- Versate il composto sulla torta, coprite con gli asparagi interi e deorate con delle strisce di pasta.
- Infornate per 20 minuti con forno statico e finite la cottura col programma ventilato+grill.
18 comments
Uno spettacolo questo quiche, Manu! Io amo le torte salate e poi se ci sono anche gli asparagi di mezzo…la cosa diventa ancora più piacevole. Complimenti per la presentazione. Un abbraccio.
Grazie Diana!
Anch’io le amo molto e adoro gli asparagi, sono felice che tii piaccia!
Manu ma lo sai che in frigo ho tutto il necessario?mi darò da fare subito, sono appena rientrata ma il sole è ancora alto: mi hai fatto venire voglia di sentire l’odore di uova e asparagi;-) Provo a stringere forte in un abbraccio te e le tue colline!
Che bello che saremo a tavola insieme questa sera 😀
Un giorno o l’altro devi portare il camper fino qui cara Laura!
Se allo scorso post sono arrivata tardi, mi faccio perdonare arrivando presto di qua 🙂 Per ringraziarti per lo meno della bellissima canzone di sottofondo che mi hai rimesso in testa dopo un po’ che non l’ascoltavo (oddio, non so quanto ringraziarti, alle volte mi fa scendere le lacrime…ma sono pur sempre emozioni e quindi vita, no?) e poi delle tue belle immagini, quelle evocate dalle parole e quelle chiare e visibili sullo schermo, che mi portano in un altrove ancora più rustico e ruvido di quello in cui mi trovo immersa qui.
Aspetto ancora degli asparagi degni di questo nome dalle mie parti, mi accontenterò di coltivarne l’appetito guardando i tuoi. Un abbraccio!
Le emozioni contano tutte quante, nel bene e nel male…spero che arrivi prestp per te il tempo buono!
Ti abbraccio
Chi ti conosce ti apprezza per quello che sei e non ti vorrebbe perfetta, no… saremmo molto meno interessanti senza i nostri difetti e le nostre peculiarità caratteriali! Non so se me lo dico per autoconvincermi o per rassegnazione, ma lo penso davvero! 😀
Domenica ad un mercato della Coldiretti ho preso un bel primo sale fresco e candido di pecora, ho subito pensato a come poterlo usare in una ricetta da regalare… la mancanza di tempo mi ha impedito di mettere in moto la fantasia, aimè, ma vedo che – come sempre – ci hai pensato tu al posto mio… e magari l’appuntamento con questo formaggio è solo rimandato!
Sai che amo i ricordi legati alla tavola, anche quelli fatti di silenzi o orari sfasati… in quell’odore pungente credo ci sia tanto di te, di voi… ed è bello rivederlo qui, con quelle strisce di pasta mancanti che lasciano spazio per nuovi intrecci tutti da disegnare.
Oh sì, piace molto anche a me l’idea che non perfetti siamo migliori 😉
I ricordi sono la parte di me che preferisco: li mescolo agli odori, ai profumi, alle canzoni…mi fanno rinascere e superare anche quello che sembrava impossibile da superare.
Ho scoperto da poco le quiches e ne sono stata completamente rapita…ottima questa tua versione…non vedo l’ ora di proporre anche la mia versione…buona serata!!!!
Anche a me piacciono moltissimo: sono versatili e sempre nuove.
Spero di vedere presto la tua versione 😀
Benvenuta ancora e a presto!
Il bello delle persone, secondo me, sta proprio nelle loro imperfezioni. Nessuno può definirsi perfetto per fortuna, altrimenti saremmo tutti uguali come dei burattini e non cercheremmo di migliorare almeno un pochino.
Nella tua quiche vedo un campo pieno di alberi dietro ad uno steccato e io sono seduta proprio lì di fronte con un libro tra le mani, ma sono troppo incantata dal paesaggio per dedicarmi alla lettura.
V
Credo che sia per questo che amo ricordare proprio le piccole imperfezioni delle persone e non le loro bellezze assolute.
Questa quiche mi parla di un campo di granturco davanti alla mia vecchia casa o dei lunghi prati con i gelsi in fila e io che ci corro in mezzo…
Un abbraccio
Immagino che quegli asparagi colti nella piana più alta avessero un sapore incredibile, che sa di domenica, che sa di primavera. Io sono una grande sostenitrice del “comincio a fare una cosa, finisco per farne 2 completamente diverse” non ci si annoia mai.
P.s quella margherite nel bicchiere mi hanno fatto venire grande nostalgia dell’Italia.
Che bello non trovarsi sola nelle imperfezioni 😀
Io sono una persona con mille parentesi aperte, a volte non mi tollero da sola per quanto sono confusionaria, ma forse è anche il mio bello!
Vorrei tanto potertene mandare un bel mazzo di margherite…ma proprio non torni qui?Anceh solo per una gita?
.. ed io adoro perdermi nei tuoi racconti, lo riconosco, sono monotona, inizio sempre così ogni mio commento per te.. Va bene lo stesso se la sfoglia/brisèe è quella del supermercato?!? Però per il “pic nic di Pasquetta” potrei sbalordire la mia famiglia, anzi me stessa, preparando la brisèe, inoltre potrei raggiungere le tue colline.. Ho in mente, quando racconti del tuo territorio, che sei della zona +/- di Montevecchia.. penso che dovrei ricordarmene di quei luoghi quando passo la domenica pomeriggio in fila in macchina per raggiungere chissà quale meta, a discapito di zone vicino a casa con dei paesini incantevoli… buona giornata, monica
In effetti è quello che mi dico sempre: vado alla ricerca di altri paesaggie altri luoghi da scoprire, quando in realtà non conosco bene i posti dove sono cresciuta 🙂
Sarebbe bello se passassi di lì…nel caso tienimi aggiornata!
io non so, forse non mi crederai, te l’ho già scritto e non posso evitare di scrivertelo ancora, quando entro qui da te ho la sensazione di leggere perfettamente i miei pensieri, l’unica cosa diversa é che non sono impulsiva ma quando lo sono faccio un sacco di guai, ossessiva si ed anche sincera ma molto molto di più testarda da voler rifare cento volte qualcosa che non mi soddisfa al primo colpo, e rifaccio finché ottengo la mia di perfezione.
La tua tortina é deliziosa anche perché fa parte dei ricordi del passato 🙂
Questa torta salata ha davvero l’aspetto invitante di un prato primaverile.. meravigliosa