On air: “Guardia ’82- Brunori Sas”
La fine di un estate portava con sè castelli e sospiri, di ritorno a casa, infilavo i ricordi dentro a una scatola, togliendo anche l’ultimo granello di sabbia per non rovinare i sogni.
Dentro c’erano tutte le sere passate a guardare tramonti e a immaginare grandi percorsi, le poesie lette e sottolineate, le canzoni cantate a ripetizione, schiacciando il tasto stop e rewind, una volta e poi un’altra ancora, fino ad aver imparato perfettamente la distanza tra la fine e un nuovo l’inizio di una canzone.Questo fine settimana ci siamo concessi un ultimo strappo d’estate, abbiamo lasciato casa, con una meta, ma senza un vero programma.
Ora lascio che siano i miei figli a chiudere nuovi ricordi dentro una scatola, a immaginare castelli e sottolineare poesie.
I miei sogni, invece, li voglio lasciare in bella vista sul comò di fianco al letto: fissarli dritti negli occhi ogni mattina, perchè di tempo per restare chiusi dentro a una scatola ne abbiamo avuto abbastanza.
Ancora una volta faccio un lungo respiro mentre guardo con la coda dell’occhio il cartello che mi annuncia: “Sei in Lombardia”.
“Non c’è bisogno di ricordarlo, grazie”, penso.
Ma prima di andare voglio ripartire da qui. Avevamo una pizza in sospeso, ve l’avevo promessa ancor prima delle vacanze e mi piace essere di parola.
L’impasto è quello indiretto con biga, i tempi di lievitazione sono lunghi e al lievito di birra del preimpasto si abbina il lievito madre (idratato al 100%) nell’impasto successivo.
In aggiunta ho inserito la farina di grano saraceno germinato (brick 1240) di Molino Quaglia, che oltre ad essere ricca di vitamine del gruppo B (B1, B3, B6), di minerali (magnesio, ferro fosforo) e fibre solubili e insolubili, miscelata con Petra aumenta la capacità di lievitazione degli impasti e permette di ottenere una crosta fine e croccante.
Quella che vedete in foto è una pizza cotta nel forno a legna con un’ idratazione del 60%, ma si possono ottenere risultati ottimi anche con idratazioni maggiori (70/80 %) e una cottura in teglia nel forno elettrico di casa (croce sul cuore ho fatto le prove ^_^ e le potete vedete qui).
- Biga:
- farina macinata a pietra Petra 1 500 g
- acqua 225 g
- lievito di birra fresco 5 g
- Impasto:
- biga 300 g (la rimanente potrete utilizzarla per delle rosette soffiate o reimpastarla a vostro piacimento per panificare)
- farina macinata a pietra Petra 1 900 g
- farina di grano saraceno germinato Brick Molino Quaglia 100 g
- lievito madre 100% idratazione 90 g
- acqua 600 g
- oppure
- acqua 750 g (pizza in teglia)
- sale 20 g
- olio 20 g
- Il giorno prima preparate la biga sciogliendo il lievito nell'acqua e aggiungendo la farina.
- Formate una palla, quindi lasciatela lievitare a temperatura ambiente, coperta da pellicola.
- Il giorno seguente nella planetaria unite le farine, la biga, il lievito madre e l'acqua.
- Una volta che l'impasto sarà amalgamato unite il sale e l'olio.
- Nel caso vogliate preparare delle pizze tonde nel forno a legna (idratazione 60%): lasciate lievitare in una ciotola capiente per circa 1 ora, coprendo l'impasto con della pellicola.
- Riprendete l'impasto e formate le palline da 300 g che lascerete lievitare in una teglia infarinata (o nell'apposito contenitore di plastica) per circa 3-4 ore a seconda della temperatura esterna.
- Lavorate l'impasto su un piano infarinato e guarnite con la salsa e gli ingredienti scelti per farcire.
- Infornate con la pala finchè il cornicione e la parte sottostante risulteranno ben cotti.
- Se invece volete preparare la pizza in teglia (idratazione 70-80%): lasciate lievitare nel contenitore circa 2 ore, poi dividete l'impasto e, aiutandovi col dorso delle mani, allargatelo cercando di non schiacciarlo troppo.
- Disponetelo su una leccarda ben oliata, spennellate la superficie con un filo d'olio e lasciate lievitare ancora 2-3 ore.
- Scaldate il forno al massimo della temperatura- per me 250°C- infornate solo con pomodoro per 12 minuti nella parte bassa del forno, poi guarnite con i restanti ingredienti, e finite la cottura a metà altezza.
Questo pane è per la raccolta n. #21 di Panissimo ideata da Sandra, di Sono io Sandra e da Barbara di Bread & Companatico che per settembre trovate da Sandra
14 comments
Ammetto la mia assoluta mancanza di feeling per i numeri, 5 anni di liceo scientifico buttati al vento come dice mio marito. Ho difficoltà a fare conversioni fra cl\ml e dl. Se poi mi ci metti le percentuali di idratazione vado nel panico giuro. Non riuscirò mai a fare quello che fai tu, mai. Ma continuo a sognare di poterlo fare, in un’altra vita credo. Per ora mi siedo, mi verso una birra e prendo una fetta… posso? E poi mi hai messo pure “Guardia ’82” , farò in modo che la birra sia una Peroni. Mi sembra il minimo. Spero che il tuo compleanno sia stato come lo volevi, anzi meglio! Buona settimana.
Ma no figurati!Io son sempre stata una frana coi numeri!
Giusto per farti capire che non dico balle, all’orale della maturità il presidente di commisione mi ha chiesto che studi avrei voluto fare dopo il liceo (scientifico). “Scienze Ambientali” ho risposto.
Al che lui ha guardato i miei risultati in matematica, fisica ecc. e mi ha risposto “E allora noi le facciamo ripetere l’anno, così ha più tempo per capire che non è la facoltà adatta a lei” -__-
Detto questo, di birre aprine almeno un paio, Peroni ovvio, ci sediamo al tavolo e ti spiego tutto 😉
io sono una vera frana con il lievito madre, se esistesse mi avrebbero già denunciata al telefono azzurro del lievito madre per abbandono… la verità è che io in generale con i lievitati mi cimento molto di rado (motivo per cui ho abbandonato l’impresa, praticamente continuavo a rinfrescare e moltiplicare il mio lievito senza utilizzarlo mai, col risultato di averne il frigorifero stracolmo oltre ad averlo regalato a chiunque mi capitasse a tiro – ma ti dico che mia madre lo regalava pure alle sciure delle riunioni stanhome…- però, stai pur certa, che il giorno in cui dovessi decidere di dedicarmi all’argomento seriamente questo sarà il mio blog di riferimento su tutta la linea.. non c’è ricetta di lievitato che io non abbia visto qui che mi abbia attratto come una calamita… intanto però di voglio dire che ho la bava all’angolino della bocca con queste foto meravigliose di pizza.. me ne mangerei un paio di fette molto volentieri! e scusa se mi sono un po’ dilungata nel commento, commento di rado ma quando commento mi diungo!
Dilungata?Figurati, sai che per me leggerti è solo un piacere 🙂
Pure io in questo periodo mi sono ritrovata a panificare mmolto meno del previsto,ma abbandonarla…eh quello non ce la faccio, è più forte di me.
Però sappi che puoi ripetere la stessa ricetta sostituendo il lievito madre con quello di birra ( 8/10 g) e il risultato sarà comunque ottimo 🙂
Poi se proprio non ti va, facciamo che ti siedi qui e te ne do io una fetta, che, di solito, ne impasto tanta, che non si sa mai 😀
Che i sogni spicchino il volo e abbiano il sapore della pizza fatta in casa.
Grazie Lucia!Speriamo che ti prendano in parola 🙂
Fantástico, adoro el sarraceno y ese sabor integral en la pizza, una receta perfecta y original, unas fotos preciosas. Un 10. Un beso.
Gracias Ana!
Es todo el verano que estoy buscando la receta perfecta 🙂
Aquì tienes tus trozo, si lo quieres 😉
un abrazo!
Ci sono cose che rifarei più volte, qui: rileggerei come un mini racconto il tuo post, sorridendo e ritrovandomi in varie frasi; ascolterei a ripetizione questa canzone di Brunori, quella che ho cantato più forte al concerto di luglio; mangerei senza saziarmi mai la tua pizza, chiedendoti “ancora ancora” come fanno i bambini e costringendoti a mettere le mani in pasta fino a tarda notte… 🙂
Scommetto che quella scatola esiste, da qualche parte… e di sicuro ha trovato spazio nella mente, se non in un cassetto o in una soffitta… perchè certe scatole come come i vasetti: ci mettiamo noi stesse e le cose più amate, per non farle evaporare…
La scatola c’era e c’è ancora: prima sulla mensola, poi sotto il letto, ne ha visti di posti…ha persino traslocato!
Ci meritiamo sogni grandi che non sappiano stare chiusi dentro quattro pareti, sogni che si modificano con noi, cambiano e crescono, esattamente come
questa pizza, che prima di arrivare fin qui ha dovuto cambiare quantità e farine.
Sull'”ancora, ancora” voglio rassicurarti: quando la preparo non finiamo mai di mangiarla, tanta ne faccio 🙂
…altrimenti che giropizza sarebbe!?!? 😉
Cara Manu, passo qui con un certo ritardo e non sai che fastidio mi da la cosa, soprattutto perchè io questa tua pizza l’ho aspettata un tempo infinito!!!In questo post come in altri di questo tipo hai tirato fuori talmente tante informazioni da lasciarmi senza parole 🙂 finora però seguire i tuoi imput mi ha insegnato talmente tante cose che ho deciso di mettermi sulla tua scia anche questa volta e di impossessarmi al più presto di questo nuovo concetto: ‘impasto indiretto con biga’!Sembra proprio interessante!Certo nell’attesa mi consolo con uno spicchio di questa meraviglia e mi accomodo nell’atmosfera ‘lunare’ della tua luce!Un bacio!
Sai Laura che a quest’impasto voglio proprio bene?
L’ho provato in diverse occasioni non mi ha mai tradita, credo proprio che farà la vostra felicità.
Ho provato anche a sostituire la biga con un prefermento fatto col lievito madre e anche in questo caso un ottimo risultato,sapori diversi ma buoni entrambi.
Usa questo metodo anche per panificare, vedrai che risultati 🙂
Poi lo sai, qui ho già tagliato e diviso le fette, ci siamo tutte…aspettiamo anche te!
Un abbraccio
sono in ritardo.
sono in ritardissimo con l’iserire anche i pani su pinterest.
arrivo però, arrivo sempre. perchè non riesco mai a perdermi un post quando ospito panissimo, mi piace troppo venire a vedere le ricette che mi mandate.
Manuela: un onore avere questa pizza, un piacere da vedere e vorrei proprio essere stata lì con voi, vagabondando e chiaccherando sommessamente di cose futili e normali ma con la gioia nel cuore.
c’è un sogno, chiuso da tempo in un cassetto che ha deciso che forse è il tempo di uscire e mi sta venendo a cercare, devo prendere decisioni importanti, non so se avrò il coraggio di buttarmi.
i tuoi post comunque sono sempre stupendi
Grazie
Sandra
Anch’io sono quella che in ritardo arriva un po’ su tutto,ma averti qui è davvero un piacere e mi fa felice sapere che c’è un sogno che bussa e bussa sempre più forte…a volte bisogna solo fermarsi e ascoltare,non importa se questo ti farà tardare, devi sentire i tuoi sogni Sandra!
Ti auguro che tutto possa andare per il meglio 🙂