On air:” Sister- E. Loizeau”
La semplicità è ampiamente sottovalutata. Una lunga sciarpa di lana, una tazza di caffè, una cartolina tra le pagine dell’agenda.
E’ alle cose semplici che corriamo quando siamo alla ricerca di consolazione, di conforto, quando vogliamo allentare il colpo ed essere noi stessi in tutto e per tutto.
La musica a basso volume, i pantaloni morbidi di flanella, i piedi nudi. In cucina come negli affetti, l’istinto raramente corre là dove sa che si scotterà e raramente cercherà pace in una ricetta nuova di cui il palato non conosce i dettagli e le sfumature, nel bene e nel male.
La torta di mele della nonna, la pasta fresca fatta in casa, il pane appena sfornato.Questo panbrioche è diventato ormai di casa: capita spesso di riproporlo, ogni volta che in frigorifero ci si ripresenta il fantasma di uno yogurt di troppo o quando vogliamo un pane sofficissimo da portare in tavola la mattina.
E’ un pane dolce, ma non troppo, perfetto per le colazioni, le merende, ma anche per uno spuntino salato.
Se preferite potete sostituire il lievito di birra con 150 g di pasta madre solida ben attiva, oppure diminuire i grammi di lievito (fino a 5 g) e far lievitare l’impasto in frigorifero per l’intera notte prima di formarlo, in ogni caso il risultato vi stupirà.
Per iniziare la settimana, ma anche per tutte le volte che abbiamo bisogno di sentirci a casa, in tutta semplicità.
- farina tipo 00 250 g
- farina tipo 1 250 g
- lievito di birra 8 g
- tuorli 2
- albumi 1 (+ 1 per spennellare)
- zucchero di canna 30 g
- burro morbido 60 g
- latte 100 ml
- sale vanigliato 5 g
- yogurt bianco 150 g
- Intiepidite il latte, unite il lievito di birra e fatelo sciogliere.
- Unite 100 g di farina e lasciate lievitare coperto da pellicola (lievitino).
- Dopo un'ora e trenta circa, trasferite il lievitino nell'impastatrice, aggiungete lo zucchero, lo yogurt e le uova, una alla volta, impastando con la foglia a velocità minima.
- Unite le farine setacciate poco alla volta e quando si sarà amalgamato sostituite la foglia e inizite a lavorare l'impasto col gancio.
- Aggiungete il sale e il burro morbido in piccoli fiocchi, quindi fate incordare.
- Con una spatola togliete l'impasto dalla planetaria e lavoratelo su una spianatoia infarinata.
- Formate una palla e disponetela in una ciotola unta con un cucchiaio di olio di semi, coprite con della pellicola e fate lievitare fino al raddoppio in luogo caldo (nel forno spento con la lucina accesa va benissimo).
- A lievitazione avvenuta riprendete l'impasto, disponetelo sulla spianatoia infarinata e sgonfiatelo leggermente con le mani, fate un giro di pieghe del primo tipo e coprite a campana per 15 minuti.
- Riprendete l'impasto e con una spatola o un coltello fate le pezzature necessarie.
- Se volete fare delle brioche, pesate dei pezzi di pasta da 150 g.
- Se invece volete fare un panbrioche (stampo da plumcake piccolo) in cassetta pesate 300 g di impasto.
- Formate un filone, dividete in tre parti nel senso della lunghezza e intrecciate i tre pezzi.
- Disponete la treccia in uno stampo imburrato e coperto da carta forno e spennellate la superficie con un albume sbattuto.
- Fate lievitare nel forno spento con la luce accesa per 1 ora e 30 circa.
- Prelevate la treccia dal forno e accendete a 170°C.
- Spennellate ancora e infornate per circa 30 minuti.
- La cottura deve essere delicata, se notate che si sta dorando troppo abbassate la temperatura del forno di 5-10 gradi.
- Sfornate e fate raffreddare nello stampo per 15 minuti.
- Togliete lo stampo e fate raffreddare su una gratella.
28 comments
La semplicità è un morbido rifugio per i momenti in cui sentiamo freddo dentro, quando abbiamo bisogno di conferme e di qualcosa che funzioni davvero. A me piace rifugiarmi negli impasti o nei gomitoli di lana, e chi mi conosce bene capisce il mio umore solo guardando le mie produzioni (che a volte aumentano esponenzialmente) 🙂
Non puoi immaginare quanto mi piaccia il panbrioche di oggi: con una pennellata di confettura deve essere sublime, ma anche da solo per sentirne bene il sapore…
Buona settimana Manuela!
Ti capisco Virginia, ach’io ho lo stesso problema: moli enormi di pani sfornati, o di torte o di quel che ti pare…l’umore fa fare strane cose 😉
Questo panbrioche regala veramente grandissime soddisfazioni, spero ti capiterà di provarlo così mi potrai dire la tua!
Buona settimana a te!
Ormai non so quante volte ti ho scritto che con questi post mi incanti. Ma giuro che questa volta mi metteri lì vicino, prenderei quell’impasto ancora da mettere in forma, vi poggerei la testa, come fosse un cuscino dei più morbidi e chiuderei gli occhi. Un riposo rigenerante, altro che soffici nuvole …
E poi semplicemente mi sveglierei, forse dal dolce profumo proveniente dal forno.
Hai avuto il mio stesso pensiero: quando guardavo l’impasto mi è sembrato cosi tanto un cuscino, che l’istinto l’ho avuto pure io 🙂
E la leggerezza quando lo sforni…da rifare!
Che la semplicità abbia un valore grande l’ho capito già da un po’, credo faccia parte di un percorso di consapevolezze (nuove) che si sono affacciate e fanno tutt’oggi capolino, perchè “mi sento in viaggio”… e tu puoi capire cosa intendo…
Ripenso spesso al weekend, non solo perchè appena passato, ma perchè ha lasciato un segno fatto di pensieri condivisi e di belle sensazioni che portano, spingono verso un “nuovo”… non sappiamo in che direzione (o in quale paese, ahaha) e tantomeno i “quando”, ci sono ancora troppi “se”, però è bello averne parlato, averti riabbracciato, essermi sentita libera di essere come sono, forse la cosa più importante… e sì, sul treno ci salirei ancora, stavolta arrivando fino a te e a questo panbrioche che è esattamente comelovogliofare… 🙂
Questa ricetta è un po’ dedicata…sai sempre come far scattare in me le convinzioni giuste e questo è un po’ il bello di essere riuscite a ritrovarsi e a confrontarsi.
Come dice Sweetie (perchè questo è un po’ un dialogo a tre), non c’è come dirle ad alta voce le cose per capirle meglio: parlarsi, immaginarsi e,magari, lasciarsi stupire da un futuro che è ancora tutto da fare.
A presto! 😀
Com’era? Tu fai il pane, io faccio i biscotti… :)))))
Vi abbraccio bellezze!
“Lasciarsi stupire da un futuro che è ancora tutto da fare”, ecco, questa me la segno sulla lavagna, sull’agenda e nella mente! E sul retro del biglietto… 😀
Ho come la sensazione che anche tu e la Sweetie facciate parte di un “progetto” allargato di novità… e io ci credo al destino, cavolo, quindi forse non vi ho incontrate quest’anno a caso… 🙂
ps: se voi fate pane e biscotti, io dove mi butto? Gelati? Vellutate? 😀
Gelati in estate e vellutate in inverno! :)))))
Concordo!Perchè limitarsi: gelati in estate e vellutate bollenti in inverno 🙂
Ho sempre creduto che gli incontri non siano mai del tutto casuali, abbiamo ricevuto proprio un bel regalo dal destino 🙂
Ho letto la tua ricetta tra un corridoi e l’altro, perché non resistevo, mentre cercavo la mia classe: il risultato è stato che le mie alunne hanno fatto tana e mi hanno detto di farti i loro complimenti 🙂 ma secondo te col mio caro licoli come posso regolari per questa delizia?
Ahahah!Prof. colta in flagrante 😀
Ringrazia le tue alunne Laura!
Se vuoi usare il licoli 150 g andranno benissimo,ma dovrai diminuire la dose della farina e dei liquidi.
Indicativamente fai 75 g in meno di farina (puoi fare metà e metà oppure solo una delle due), 25 g in meno di latte, 1 tuorlo e 20 g di burro in meno rispetto alla ricetta originale.
In questo modo dovresti ottenere un impasto non troppo umido,ma comunque morbido.
A presto cara!
Lo adotto. Il panbrioche dico, come quelle parole là sopra.
… Una lunga sciarpa di lana, una tazza di caffè, una cartolina tra le pagine dell’agenda …
Tu invece sei, sei stata adottata da ‘mo :))))
La cartolina se ascolti bene, parla di tutte le stradine di Londra che ti sono rimaste negli occhi e la sciarpa…beh quella è un’altra storia che ti racconterò 😉
Sai che ho appena scoperto il tuo blog? Mi piace un sacco come scrivi. Oltre alle ricette e alle foto, ovviamente 🙂
Tipo questa…me la segno subito!
Ciao! Marta
Sei la benvenuta Marta!
Qui c’è sempre posto per chi ha voglia discambiar quattro chiacchiere tra una fetta di torta o una zuppa calda 🙂
La semplicità è di chi la sa apprezzare, come il silenzio di chi lo sa ascoltare senza timore: bellissimo post.
O di chi come te ha la gentilezza di saper leggere oltre le parole…grazie Luci e un abbraccio!
Ci vuole un po’ di coraggio ad intervenire in questo posto… fra questo pane, fiero in tutta la sua “lievitata bellezza” e questo dialogo a tre. Mi piace immaginarvi insieme, anche se non vi ho mai viste. Mi sono segnata questo pane. so già che lo farò, é perfetto per il frizzante autunno canadese. Buona settimana cara Manuela, e grazie mille ancora un volta per tutti questi spunti, fatti di grammi, latte e uova ma pure di musica e riflessione.
Margherita, il segreto è che se non ci fosse acqua,ma terra tra noi, il dialogo a tre sarebbe molto facilmente un quartetto d’archi 😉
Non sentirti assolutamente di troppo, anzi!
Spero che questo panbrioche sia degno di tutte le sfumature dei tuoi aceri 🙂
Cara manu, grazie mille 🙂 come sempre mi offri soluzioni a cui io non sarei in grado di arrivare, ho registrato tutto e non vedo l’ora di mettermi all’opera 🙂 tanto poi quando lo faccio, lo sai, pubblico sempre perché è sempre un successo quello che viene fuori con la tua assistenza 🙂
Ho cominciando da un mese l’esperienza col lievito madre…per ora ho fatto solo panini, pizza e schiacciate e sono contentissima del risultato. Non mi resta che buttarmi nel dolce prendendo spunto da qui.
Buona serata
Francesca
Avevo messo solo il mi piace perchè non avevo visto i commenti, ora sono ritornata e più attenta sono andata fino in fondo, che ricetta meravigliosa, sa di casa e di giornate in relax con i calzettoni ai piedi e il fuoco accesso, e che meraviglioso blog ovviamente ti seguirò con gioia!
Ciao Ely
Son felice che tu sia tornata!Sei la benvenuta, sarà un piacere averti tra noii 🙂
Leggendo questo post non sono più in ufficio, ma sul divano con una coperta calda; un bel libro sulle gambe e una fetta del tuo panbrioche soffice come una nuvola! 🙂
Grazie per avermi regalato un momento di serenità.
Un abbraccio!
Felice di aver alleggerito la tua giornata…dai che domani è venerdì!
Un abbraccio, a presto!
L’ho fatto! Buonissimo Manu!
Evviva!Son felice che ti sia piaciuto 🙂