On air: “Costruire- N. Fabi”Cinquanta passi da elefante e raggiungerai il vecchio fienile, dieci passi da gatto e sarai sul sentiero inzuppato con una corona d’erica rosa e le foglie cadute sotto i piedi.
Trenta passi da gambero e ti terrò con me sul nostro divano a righe, un milione di passi da farfalla e toccheremo le stelle.
A piccoli passi o a passi da gigante, Natale sta arrivando: qualcuno lo attende e disegna stelle sui vetri appannati, altri non sanno che farsene delle lucine e dei nastri dorati.
Anche se sull’inutilità di alcuni aspetti del Natale aprirei volentieri un dibattito, rimango incollata a un’immagine pacata e felice, in direzione ostinata e contraria a com’è andato quest’anno che sta per finire.
Perchè quest’anno è stato tutt’altro che semplice, perchè la realtà si vede soltanto guardando dentro ai riflessi dietro ai vetri e mettendo a fuoco quelle piccole ombre al di là delle lucine.
Se immagino il meglio vedo ancora persone intente a confezionare regali fatti in casa, che conoscono il valore di un biglietto scritto di pugno e che riciclano la carta di anno in anno dai pochi pacchetti che sono usciti illesi dalla furia di mani curiose.
Esistono diverse ricette per la preparazione dell’estratto di vaniglia: qualcuno lo prepara con la vodka, altri col Rum o col brandy, io ho preferito il procedimento scelto da Paoletta, imparato da Teresa. Insomma la lista è lunga e potrei continuare ancora per molto, ma sono buona… è Natale, dopotutto, o no?!? 😉
- acqua 70 g
- zucchero semolato 70 g
- alcool a 95° 120 ml
- baccelli di vaniglia 12
- Il primo passo per la realizzazione di un buon estratto di vaniglia è- per l'appunto-- la vaniglia.
- Una precisazione: per quanto quella del Madagascar sia la più conosciuta e quella considerata più buona sul mercato, vi consiglio di cercare vaniglia Fairtrade.
- Purtroppo l'impollinazione della vaniglia, che in Messico, dove ha origine, avviene naturalmente, nelle altre parti del mondo dove viene coltivata deve essere realizzata a mano, data la mancanza dell'insetto impollinatore, se potete non trascurate l'aspetto umano.
- Assicuratevi che i baccelli siano gonfi e morbidi e che emanino un profumo intenso.
- Per verificare la bontà dei baccelli attorcigliateli attorno al dito: se la vaniglia si avvolge senza spezzarsi, è fresca e di buona qualità.
- Preparate uno sciroppo con lo zucchero e l'acqua, fate bollire piano dai 2 a 5 minuti dal momento del bollore fino a che lo zucchero si sarà completamente sciolto.
- Mescolate ancora alla fine.
- Lasciate raffreddare benissimo, poi aggiungete l'alcool e mescolate.
- Aprite i baccelli per il lungo, uno alla volta poi con un cucchiaino, estraetene i semi che metterete in infusione nel liquido.
- Non gettate le bacche, ma mettete anche queste in infusione, spezzandole in due o tre parti, così che rimangano completamente immerse nel liquido.
- Chiudete la bottiglia o il vaso ermetico in cui avrete inserito il tutto e sbattete molto bene subito, poi circa una volta al giorno per i successivi 6 mesi.
- Conservatelo in un luogo fresco e buio.
- Le dosi per il suo utilizzo sono: un cucchiaino per una crema fatta con 500 ml di latte o per una torta di mele, un lievitato con 300/500 gr di farina.
- Se volete dopo i primi 6 mesi potete filtrare l'estratto così da eliminare eventuali impurità.
- Se invece volete lasciare i bacceli usati, nessun problema, anzi, se vi capita di usare della vaniglia durante i mesi d'infusione, unite la bacca usata nel liquido, di modo che questo diventi sempre più concentrato.
Di seguito altre idee per preparati e regali homemade:
Se per la brioche al Moscato, sarà sufficiente prepararla in uno stampo di carta forno e incartarla, per il preparato per i cantucci ai pistacchi e per i pancakes di farina di riso Venere basterà inserire gli ingredienti secchi già pesati in strati allegando la ricetta (ovviamente gli ingredienti freschi come le uova, il latte, il burro ecc. andranno uniti successivamente).
Non mi resta che augurarvi Buon Natale con un certo anticipo, ci rivediamo presto![:en]
On air: “Costruire- N. Fabi”Cinquanta passi da elefante e raggiungerai il vecchio fienile, dieci passi da gatto e sarai sul sentiero inzuppato con una corona d’erica rosa e le foglie cadute sotto i piedi.
Trenta passi da gambero e ti terrò con me sul nostro divano a righe, un milione di passi da farfalla e toccheremo le stelle.
A piccoli passi o a passi da gigante, Natale sta arrivando: qualcuno lo attende e disegna stelle sui vetri appannati, altri non sanno che farsene delle lucine e dei nastri dorati.Anche se sull’inutilità di alcuni aspetti del Natale aprirei volentieri un dibattito, rimango incollata a un’immagine pacata e felice, in direzione ostinata e contraria a com’è andato quest’anno che sta per finire.
Perchè quest’anno è stato tutt’altro che semplice, perchè la realtà si vede soltanto guardando dentro ai riflessi dietro ai vetri e mettendo a fuoco quelle piccole ombre al di là delle lucine.
Se immagino il meglio vedo ancora persone intente a confezionare regali fatti in casa, che conoscono il valore di un biglietto scritto di pugno e che riciclano la carta di anno in anno dai pochi pacchetti che sono usciti illesi dalla furia di mani curiose.
Esistono diverse ricette per la preparazione dell’estratto di vaniglia: qualcuno lo prepara con la vodka, altri col Rum o col brandy, io ho preferito il procedimento scelto da Paoletta, imparato da Teresa. Insomma la lista è lunga e potrei continuare ancora per molto, ma sono buona… è Natale, dopotutto, o no?!? 😉
- acqua 70 g
- zucchero semolato 70 g
- alcool a 95° 120 ml
- baccelli di vaniglia 12
- Il primo passo per la realizzazione di un buon estratto di vaniglia è- per l'appunto-- la vaniglia.
- Una precisazione: per quanto quella del Madagascar sia la più conosciuta e quella considerata più buona sul mercato, vi consiglio di cercare vaniglia Fairtrade.
- Purtroppo l'impollinazione della vaniglia, che in Messico, dove ha origine, avviene naturalmente, nelle altre parti del mondo dove viene coltivata deve essere realizzata a mano, data la mancanza dell'insetto impollinatore, se potete non trascurate l'aspetto umano.
- Assicuratevi che i baccelli siano gonfi e morbidi e che emanino un profumo intenso.
- Per verificare la bontà dei baccelli attorcigliateli attorno al dito: se la vaniglia si avvolge senza spezzarsi, è fresca e di buona qualità.
- Preparate uno sciroppo con lo zucchero e l'acqua, fate bollire piano dai 2 a 5 minuti dal momento del bollore fino a che lo zucchero si sarà completamente sciolto.
- Mescolate ancora alla fine.
- Lasciate raffreddare benissimo, poi aggiungete l'alcool e mescolate.
- Aprite i baccelli per il lungo, uno alla volta poi con un cucchiaino, estraetene i semi che metterete in infusione nel liquido.
- Non gettate le bacche, ma mettete anche queste in infusione, spezzandole in due o tre parti, così che rimangano completamente immerse nel liquido.
- Chiudete la bottiglia o il vaso ermetico in cui avrete inserito il tutto e sbattete molto bene subito, poi circa una volta al giorno per i successivi 6 mesi.
- Conservatelo in un luogo fresco e buio.
- Le dosi per il suo utilizzo sono: un cucchiaino per una crema fatta con 500 ml di latte o per una torta di mele, un lievitato con 300/500 gr di farina.
- Se volete dopo i primi 6 mesi potete filtrare l'estratto così da eliminare eventuali impurità.
- Se invece volete lasciare i bacceli usati, nessun problema, anzi, se vi capita di usare della vaniglia durante i mesi d'infusione, unite la bacca usata nel liquido, di modo che questo diventi sempre più concentrato.
Di seguito altre idee per preparati e regali homemade:
Se per la brioche al Moscato, sarà sufficiente prepararla in uno stampo di carta forno e incartarla, per il preparato per i cantucci ai pistacchi e per i pancakes di farina di riso Venere basterà inserire gli ingredienti secchi già pesati in strati allegando la ricetta (ovviamente gli ingredienti freschi come le uova, il latte, il burro ecc. andranno uniti successivamente).
Non mi resta che augurarvi Buon Natale con un certo anticipo, ci rivediamo presto!
12 comments
Perché sono una di quelle con una busta piena di nastri e carte accumulate nel corso del tempo
Perché sarei contenta anche soltanto di ricevere un qualsiasi regalo basta che vi sia quel bigliettino di cartone a stampa ad inchiostro
Perché sarebbe anche l’ora di riceverlo un estratto di vaniglia homemade … oltre che regalarlo
Per tutti questi motivi (e molti altri) prestissimo voleva dire “all’istante”; correre qui, con passo da gigante, e farti un mondo di auguri … e già che ci sono i biscotti te li mando con un pacchettino su misura … se no che viguraccia a confronto delle tue creazioni! 🙂
Ero quasi sicura che tu fossi una di quelle persone, ci sono dettagli evidenti che non lascino scampo 😉
Grazie mille per gli auguri Martina!
Ti auguro le cose più belle :*
E’ bello poter credere ancora in qualcosa: e se deve essere il profumo della vaniglia la mattina di Natale, che sia. Perché, dopotutto, la bellezza sta sempre nelle piccole cose. Buon Natale a te!
Sono quasi certa che siano le piccole cose a fare la differenza…e se a magia nasce dai dettagli, voglio curare fino all’ultimo nastro 😉
Buona Natale!!
Le parole della canzone dei Marta sui Tubi che ho scelto si intrecciano perfettamente a quelle di Fabi, guarda caso: trasformare i giorni in semi, quindi costruire… rinunciare alla perfezione, la gioia di una partenza, l’eccitazione da prima volta, l’odore di un libro nuovo, ah quante volte ho ascoltato – sospirando – quelle frasi!
Guardiamo dallo stesso vetro del finestrino, forse perchè siamo in viaggio sullo stesso treno… oppure siamo su due treni vicini destinati ad incontrarsi tante volte… io scenderò, ti aspetto al binario e sono quella con un gatto in braccio, i pacchetti di Natale in borsa fatti da me proprio con le carte “riciclate” (ma che fai, mi hai spiato?!) e un sorriso appena accennato e un po’ malinconico, ma non per questo meno forte o intenso…
Ci sono stati momenti in cui ho voluto evitare la direzione ostinata a contraria ma la vita pare riportarmi sempre lì… contenta allora di essere in buona compagnia, con una ragazza a cui sento di voler bene, che ha dei timbri bellissimi, che sa essiccare le mele meglio di me (!) e fa un estratto di vaniglia che sarei così curiosa di provare! Altro che quello di Castroni… 😉
E che non lo sapevo che eri una da carta riciclata?! 😉
Il treno sì, forse è lo stesso, o sono due treni paralleli, di quelli che rallentano e riesci anche a guadradrti negli occhi, chiedendoti cosa passava dentro quello sguardo incrociato per caso.
Anch’io spesso vorrei essaere la “brava”figlia, la “brava” moglie, la “brava” sorella…. e chi più ne ha più ne metta,ma sai quanto me che interrogarsi sui contrari e le possibilità può dare molto 🙂
Io quello di Castroni non l’ho ancora provato di estratto,ma sappi che è da lì che è nato tutto 😉
Io sono quella con la scia
… con la scia di odore di pane? O con la sciarpa di lana fatta a mano, bella come alcune maniche che sono nell’armadio e non vedo l’ora di indossare con il primo vero freddo? 😉
Mettiamoci entrambi: il pane per il profumo- e che poi se ci viene fame, e in viaggio capita, la risolviamo in fretta.
La sciarpa per la morbidezza e per coprirsi nei momenti più duri 😀
Io ieri ho sfornato biscotti (per regali e segnaposto), oggi sono qui ad impacchettare con carta da pacco, rafia, biglietti e penne.. E ammetto che è la parte che preferisco del Natale 🙂
Da anni mi riprometto di fare l’estratto di vaniglia, e ancora non l’ho fatto.. ma prima o poi..
I tuoi segnaposto ce li ho in testa da prima e non mancherò di venire a vedere che succede prima di Natale da te 🙂
Se hai voglia di prepararlo sei ancora in tempo, ci vuole proprio poco, dai che ci riusciamo!
Manu!!!!eccomi, io mi posiziono sul divano 🙂 perchè arrivo con i passi di un gambero!e non sai quanto mi farebbe piacere per scambiare due chiacchiere come si deve e non doverle rubare sulla stastiera!Nella speranza che il nuovo anno ci regali nuovi incontri, intanto io auguro a te e i tuoi amori Lui, n.1 n.2 n.3 un Natale bello e felice!Un bacio da noi ‘russi’!
Avevo già iniziato a lasciare un commento prima di natale, ma poi qualcosa mi ha portata via e non ho finito. E insomma, per gli auguri sono un po’ in ritardo…ma non per dirti quanto tu mi abbia spiazzata con l’estratto di vaniglia (non ci ho mai pensato!), e quanto siano belle le atmosfere che hai creato qui, con le tue parole e le tue immagini, con quel bellissimo rosso scuro dell’estratto e le tue splendide etichette di cartone.
Buon anno te lo posso ancora dire? Un grande abbraccio e tanti auguri!