On air:”Just Breathe- Pearl Jam“
Non ricordo il pavimento lucido, la cameretta ordinata, i vestiti stirati, ma ho ben impresso il dolore dei capelli tirati sulla nuca nei giorni di festa, annodati in piccoli chignon.
Non ricordo gli arrosti bruciati, le macchie sulla tovaglia, i tovaglioli spaiati, ma ricordo bene le mie mani sporche, il nascondiglio sotto il tavolo e le torte mangiate inginocchiata sulla sedia di vimini della cucina.
Come madre mi domando spesso quali saranno i ricordi che rimarranno più impressi nella mente dei miei figli.
Se fossi loro cosa ricorderei?
Se fossi davvero capace di liberare la mente dai doveri, per liberarla ai piaceri, cosa vorrei?
Vorrei le mie trecce scarmigliate, le mani piene di terra, dei pantaloni morbidi perchè gli alberi son fatti apposta per poterci salire e perchè i bambini non sono souvenir da esporre in bella vista.
Un letto d’erba umida e fiori gialli per cucinare enormi paioli di polenta, e trifogli da succhiare, quando ho bisogno di dolcezza.
Un po’ di fiducia, mentre tento di intagliare il mio nome sul bastone ancora verde e subito dopo un po’ di comprensione, perchè quasi sicuramente te ne farò pentire.
E delle regole chiare, precise, che mi aiutino a comprendere le dimensioni della mia libertà.Le regole, come tutto quello che ho elencato, non sono mai mancate a casa nostra, sarà per questo che mi diverto ancora ad avere ginocchia sbucciate e mani sporche di terra.
Riprendendo il filo della mia domanda, a volte mi chiedo quali saranno i profumi che ricorderanno i miei figli e perchè, quale parte di me inciderà solchi profondi nella loro personalità e quale parte avrei fatto meglio a chiudere in un cassetto.
Il senso di un churros fritto sta tutto lì: nell’avere regole e sapere con sicurezza che ogni tanto si possono saltare a piè pari. Nella certezza che esiste un tempo per arrampicarsi sugli alberi e uno per leggere un buon libro e nella speranza che la scelta del fritto porti con sè un buon ricordo.La ricetta dei miei churros è tratta dal libro di Laura Caraza “El libro clásico de la cocina mexicana”.
Per quanto la ricetta originale non prevedesse nè burro, nè uova, ho scelto di adattarla ad alcune ricette viste in rete (sì, proprio viste, su vari canali Youtube).
Potete scegliere di accompagnarli con una classica salsa di cioccolato o con del dulche de leche.
Il tempo di preparazione è davvero minimo e i churros sono il perfetto strappo alla regola: un’alternativa davvero valida ai classici fritti del Martedì grasso.
- 350 g acqua
- sale un cucchiaino
- 150 g burro
- 250 g farina 00
- lievito per dolci 1 cucchiaino scarso
- 2 uova
- cannella in polvere q.b.
- zucchero semolato q.b.
- olio per friggere (olio di arachide)
- Per la salsa:
- 200 g cioccolato di Modica al peperoncino
- 90 g panna fresca
- Portate a bollore l'acqua con il sale, unite il burro.
- Quando si sarà sciolto togliete dal fuoco e unite la farina setacciata col lievito.
- Mescolate energicamente con un cucchiaio di legno finchè il composto sarà omogeneo.
- Fate intiepidire, poi unite le uova leggermente sbattute.
- Amalgamate bene, poi trasferite l'impasto in una sac à poche con una bocca dentata della larghezza di 1 cm.
- Scaldate l'olio in una casseruola dai bordi alti e in un altro tegame scaldate a bagnomaria il cioccolato fatto a pezzetti con la panna.
- Fate cadere dei pezzi di composto nell'olio caldo: i miei churros sono di circa 10 cm, ma se avete abilità, potete farli più lunghi, arrotolandoli a spirale.
- Fateli friggere rigirandoli spesso.
- Quando saranno ben dorati, prelevateli con una schiumarola e asciugateli su dei fogli di carta da cucina.
- Rotolateli in un mix di cannella e zucchero semolato e serviteli caldi con la salsa di cioccolato.
16 comments
Tu, queste domande che sono anche le mie, la mia canzone preferita, i churros e le regole che non mi impongo quando decido che è arrivato il momento di tuffare queste delizie nel cioccolato.
Questo sì che è un bel lunedì!
Un abbraccio immenso
Felice di sapere che ho addolcito il tuo lunedì.
E’ sempre un piacere averti qui,
un abbraccio
Giuro che quando ho visto la foto in anteprima di questo post mi sono immediatamente detto “ho voglia di ingrassare!”.
Viva gli strappi alla regola ( e abbasso i sensi di colpa del minuto immediatamente successivo…)
Evviva gli strappi alle regole allora!
…e lasciamo da parte per un po’ i sensi di colpa, che per quelli c’è sempre tempo 😉
A presto!
Le regole sono fatte per i churros: per essere strappate e riempite di zucchero, di tanto in tanto. Meravigliosa ricetta.
Non potevo trovare parole migliori di queste…
Strappare le regole e riempirle di zucchero, che bella idea 🙂
Se le regole si possono friggere e rendere rigate, in modo che trattengano zucchero, neve e speranze, allora sì che mi piace seguirle… e poi infrangerle, al primo morso! Sentire il morbido sotto ai denti che arriva dopo il croccante, come un lasciarsi andare uscendo da un guscio… e ultimamente, lo sai, la direzione che seguo è un po’ quella! Ci hai messo anche il tocco piccante, brava Manu, sappiamo entrambe che ce n’è bisogno, anche leggero, anche lieve… ma deve esserci, sentirsi!
Ti vengo incontro con quel vassoio, mi perdonerai se ti rubo qualche churros, ho varie regole da mangiare…
🙂
Il piccante è una nota appena accennata ma che definisce il sapore e scalda la gola subito dopo.
Sai che ormai non possiamo più farne a meno, è quella sfumatura che ci contraddistingue 😉
La luce è quella giusta, ti aspetto col vassoio carico di regole da “strappare” 🙂
Se fossi brava a friggere saprei già che profumo vorrei ricordare per un po’… meravigliosi Manuela, anche senza cioccolata!
Ma a friggere si è bravi per forza, il problema è che non si può fare sempre. O forse sarebbe meglio dire per fortuna, visto lo stato della cucina a fine lavori 🙂
Interessantissimo tema, quello che proponi oggi. Io penso che i tuoi figli avranno sicuramente dei bellissimi ricordi di te. Se ti chiamo mamma, mi mandi qualche dolcetto buono?
E’ sempre difficile trovare il modo giusto per fare le cose,ma se mi chiami mamma come faccio a dirti di no?!? 😉
Cara Manu che attesa poter arrivare qui, anche se con un giorno di ritardo e con una voglia irresistibile di Martedì Grasso!!!E’ vero che il fritto porta sempre con sé l’odore di un buon ricordo e a me ne ha riattivati tanti molto simili ai tuoi 🙂 Ti abbraccio!
Arrivo anche più tardi di te, in questo periodo sono davvero un disastro: rinorro tutto e tuttie mi sembrra di non avere il tempo per fare nulla…detto questo, sono ancora in tempo per ofrirtii una tazza di cioccolata e un churros?! 😀
Foto incantevoli e golose puro piacere, complimenti per il blog è bellissimo!
buon week end
Alice
Grazie Alice,benvenuta tra noi!