On air:” Nobody’s Empire- Belle & Sebastian”
Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.
Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.
Lao Tse
Ho un albero genealogico dei miei perchè, dei miei dove, che riguardo all’occorrenza.
Una cascata di risposte che lette a ritroso scrivono la mia storia e il mio percorso fin qui. Passi che, se guardati nella loro singolarità, possono apparire sconclusionati e distanti l’uno dall’altro.
Il cambiamento è una linea curva, continua, senza inizio nè fine, una strada quasi sempre sconosciuta, se non per piccoli tratti.
Un insieme di fortuna e coincidenza che spesso va ben oltre la decisione iniziale.
Quando il cambiamento diventa concreto, ho bisogno di fermarmi e rileggere quello che sono stata.
E’ per questo che scrivo, è per questo che non avrei potuto farne a meno: le parole completano la cornice del mio viso come una seconda pelle. Senza sarei evanescente, indefinita, irrisolta.Le parole e la terra, il letto e il suo fiume.
Un cambiamento che può iniziare dalla scelta di un colore immaginato o dal tempo impiegato pensando ad un’altra stagione. Da decisioni misurate, che non sempre coincidono con quanto di più immediato e semplice.In questa fase di completa rivoluzione, la mia quotidianità è fatta di intere giornate all’aperto e notti spese a pianificare e panificare.
E’ arrivato il momento delle semine, nell’orto, e in un certo senso anche nel blog. Alcune di queste novità le potrete trovare di volta in volta nella nuova pagina dedicata ad eventi e corsi, per le altre ci vorrà ancora un po’ di pazenza, ma sappiate che ce ne saranno, anzi che ci sono già.
Questa brioche è la sorella a lievitazione naturale del panbrioche allo yogurt pubblicato qualche tempo fa, una rivisitazione del classico filone morbido, d’ispirazione “russa” ;), perfetto per colazioni e merende e per gli azzurri pieni di questa stagione nuova.
Buona settimana!
- farina tipo 00 125 g
- farina manitoba 125 g
- licoli rifrescato e attivo 70 g
- uovo 1
- zucchero di canna 15 g
- burro morbido 30 g
- latte 40 ml
- yogurt bianco magro 50 g
- sale un pizzico
- Per guarnire:
- marmellata di mirtilli, 100 g
- zeste di limone biologico q.b.
- Intiepidite il latte, unitelo al licoli e fatelo sciogliere.
- Trasferite tutto in una ciotola in cui avrete inserito le farine, aggiungete lo zucchero, lo yogurt e iniziate ad impastare. Unite l'uovo e, una volta assorbito, il sale e il burro in fiocchi.
- Lavorate l'impasto finchè risulterà incordato.
- Formate una palla e disponetela in una ciotola unta con un cucchiaio di olio di semi, coprite con della pellicola e fate lievitare in luogo caldo fino al raddoppio (nel forno spento con la lucina accesa va benissimo).
- A lievitazione avvenuta riprendete l'impasto, disponetelo sulla spianatoia infarinata e sgonfiatelo leggermente con le mani, fate un giro di pieghe del primo tipo e coprite a campana per 15 minuti.
- Stendete la pasta con un mattarello fino a uno spessore di un cm, stendete la marmellata lasciando libero un bordo di circa 2 cm su tutti i lati.
- Spolverate con la buccia grattugiata del limone e richiudete l'impasto arrotolandolo su se stesso.
- Una volta formato il filone, tagliatelo longitudinalmente, tenendo la chiusura verso il basso.
- Intrecciate le due metà e sigillate i capi, quindi riponete in uno stampo imburrato e coperto da carta forno e fate lievitare.
- Per evitare che durante la lievitazione piuttosto lunga, la superficie si secchi, richiudete lo stampo in un sacchetto per il gelo, gonfiato a mo' di campana.
- Mezz'ora prima di infornare, riscaldate il forno a 170°C. Infornate per circa 30 minuti.
- Sfornate e fate raffreddare nello stampo per 15 minuti.
- Togliete lo stampo e fate raffreddare su una gratella.
19 comments
Tu sai che le parole non mi mancano e le so trovare, eppure non è la prima volta che penso che tu scriva anche per me in alcuni casi, tirando fuori cose che sento-vivo allo stesso modo ma forse non sono in grado di mettere nero su bianco così bene… o forse non qui… la forza di un rapporto è anche questo, scambiarsi le parole o prestarsele a vicenda quando serve… 🙂
Inizio a muovere quel piede, a zappettare la terra e a impastare farina seguendo il tuo esempio… ah, anche a verniciare assi perchè una nuova nuova appena salvata da un triste cassonetto è arrivata per la gioia di Ulisse che già la sta annusando! 😀
E posso dire che giorni fa ho preso delle teste di aglio belle belle pensando di fotografarle… e cosa vedo oggi?!
Eh beh, siamo amiche non a caso! 😀
(adoro la foto dove si vede lo sfondo con la sedia… io mi accomodo, è già pronta!)
Il bello sta proprio lì: nel completarsi, non essere necessariamente identiche, ma capirsi subito…e io sfodero uno dei miei sorrisi più grandi quando ti sento parlare così.
Ovviamente adesso voglio assolutamente un’anteprima di quell’asse tutta nuova e di quelle belle teste d’aglio, non puoi dirmi così e lasciarmi a bocca asciutta!Non credi?? 😉
Se fossimo identiche ci piaceremmo meno, abbiamo le giuste cose in comune che servono per unirsi e le differenze che arricchiscono! 🙂
Domani credo che vedrai un’anteprima della verniciatura dell’asse in diretta, so già come farla! Ma sarebbe bello avere quella tua tinta di azzurro, è veramente splendida e ti ispirerà tante foto! 🙂
Sarò forse un pò noiosa, ma concessa il tempo per navigare un pò tra belle immagini e letture, qui sempre trovo tutto. Sei una poeta per le orecchie e per gli occhi. E il tuo pianificare e panificare mi incuriosisce tantissimo!
Tanta fortuna e tante belle cose a questa donna stupenda!
Gelmi
Noiosa non potresti mai esserlo, sai?!
Anzi sentirti dire così mi aiuta…proprio oggi pensavo a a quanto sono demodè con questi post così “romantici”, nel senso buono del termine…o che mi sento sempre troppo dandy in un mondo di hipster, con le tue parole ci vado a nozze 😉
Un abbraccio!
Sarò matta ma per me non esiste filo più nitido e cristallino di quello tra mani, parole, terra e pane. Potrebbe trovarsi tra quelle teste d’aglio curiose di vedere cosa succede sopra, oppure tra le pieghe intrecciate della brioche; il segreto è trovarlo, ognuno a suo modo, tenerlo ben stretto e portarlo sempre con noi … quasi un amuleto.
Se avanza una seggiolina mi metto vicino a Francesca; sono tutta orecchie … 🙂
Un dolce serata mia fornaia preferita e a presto!
So che in questo senso ci siamo capite al volo: la tua passione per tutto quello che è la natura si percepisce al volo.
Faccio spazio, i libri li metto da parte per un attimo, tanto poi lo so che finiremo per sfogliarli insieme e ti preparo un’altra seggiolina…so che Francesca avrà piacere! 😉
Mi unisco in coro a Gelmina, altro che demodé, non smettere di deliziarci con i tuoi intrecci di parole ed emozioni, che vanno di pari passo con i tuoi intrecci di paste lievitate 🙂
Felicissima di leggere dei tuoi eventi prossimi, ti auguro il meglio per questa primavera finalmente in arrivo!
Un abbraccio
P.S: Sai da quanto tempo mi immagino una tavola di legno turchese? Prima o poi arriverà…
E allora sia!Demodè tutt ala vita 😉
Tengo i denti stretti ancora per un po’, c’è molto da fare,organizzare, pianificare, spero di raccontarti tutto molto presto 🙂
Un abbraccio
…ma che meraviglia………..
Grazie Simona!
Non sai quante volte ho letto la tua brioche e allo yogurt, voglio provarla da tempo, ma rimando da non so quanto tempo.. ora non ho più scuse, appena ho un attimo libero la faccio, tu sei una sicurezza 🙂
..e sei una sicurezza in tutto, non solo per i lievitati, perché quando passo qui da te trovo tutto quello che mi piace! Un abbraccio 🙂
Spero che tutta questa attesa non finisca in delusione…a me è piaciuta da morire!
(tu invece sei sempre una certezza in quanto a dolcezza, ti abbraccio!)
E allora in bocca al lupo per tutta questa semina!
Grazie Paola, vi terrò aggiornati!
Un seme è sempre l’inizio di un grande albero, così come i mirtilli sono l’inizio della dolcezza. Che i tuoi inizi siano luminosi e crescano con fronde ampie.
E’ davvero uno splendido augurio, grazie Lucia!
Le tue parole tratteggiano immagini potenti, un albero genealogico dei perché e dei dove a cui tutti dovremmo ritornare per seguire il filo del nostro percorso. Se tutto questo e l’amore per la terra e il rispetto dei suoi tempi significa essere démodé anch’io voglio esserlo. P.s anch’io dipingo assi..
E io ti aspetto a braccia aperte, con un pennello in una mano e i semi nell’altra…così poi mi dai qualche dritta sui pani senza glutine che i tuoi sono una meraviglia!
Un abbraccio