On air: “Better days- Edward Sharpe and The Magnetic Zero”N.1. ha rubato il libro dallo sgabello della cucina, strappandolo da dove lo avevo appoggiato mentre preparavo il nostro pranzo veloce del mercoledì, e dall’alto dei suoi otto anni suonati ha esordito con un “Mi prepari questa mamma?!”.
Quando un libro, coi suoi racconti, cattura l’attenzione di un bambino, è facile capire che diventerà presto parte del tuo quotidiano.
Mentre lui chiamava a gran voce un piatto di manfredine al ragù, io correvo col dito fino a pagina 96, studiando un piano contro il caldo per poter replicare le montanare di Nonna Olga.
La nostra famiglia è composta in modo strano, come un bouquet di fiori di campo, apparentemente disordinato e senza un filo logico, con picchi di colore e angoli quasi muti, che per noi hanno il sapore della serenità.
Esattamente come quei fiori, ognuno di noi ha la sua spiccata personalità, che si mostra in tutta la sua fierezza anche a tavola. Abbiamo gusti decisi, ben definiti, tanto che spesso diventa un’impresa titanica accordare tutti i fiati, trovare il piatto capace di portare la stessa esultanza su tutte e cinque le bocche di casa.
In questa nostra assurda e irriverente discussione su quale piatto riproporre per primo, ci sarebbe bastato sfogliare qualche pagina in più per capire con quale ricetta avremmo inaugurato la lettura di Racconti di cucina di Angela Frenda.“Perchè fare dei biscotti o preparare il ragù in una cocotte sono di più di semplici gesti pratici. Dietro c’è un mondo.”
Non si può definire Racconti di cucina – Le 80 ricette perfette della cucina di casa, una semplice raccolta di ricette: certo quelle non mancano, il titolo non lascia dubbi in tal senso, ma, come racconta Angela, questo è un libro fatto di donne e di ricordi, di storie di casa che si lasciano rivivere attraverso il profumo di una ricetta.Gli spaghetti con le vongole sono per noi la ricetta di famiglia, la nostra estate nel piatto.
Noi che abbiamo più differenze che punti in comune, in questa ricetta riusciamo a ritrovare il sapore della nostra storia e quella convivialità, che spesso svanisce nella frenesia quotidiana.
Ringrazio Angela per avermi dato il coraggio di condividere questa ricetta, ripetuta a memoria ormai da anni, ma mai pubblicata: io sempre preoccupata di risultare banale in mondo di apprendisti chef, mi sono perfettamente ritrovata nelle sue parole: “Non mi considero una chef, al massimo una cuoca di casa. Senza pretese di eccellenza, ma appassionata e curiosa”.
Buona settimana!
- vongole veraci 1 kg
- spaghetti 400 g
- pomodorini maturi 300 g
- prezzemolo abbondante
- aglio 1 spicchio
- vino bianco 1 bicchiere
- olio extravergine di oliva q.b.
- peperocino tritato (io l'ho omesso)
- sale
- Fate spurgare le vongole: passatele sotto l'acqua corrente e lasciatele ancora a bagno per circa un'ora.
- Scartate le vongole già rotte.
- Lavatele ancora, sgocciolatele e fatele aprire a fiamma vivace, in un tegame ampio, coperto.
- Lasciate intiepidire, eliminate le vongole che sono rimaste chiuse e sgusciate le altre, tenendone da parte alcune col guscio per decorazione.
- Filtrate l'acqua di cottura e tenete da parte.
- Tritate aglio e prezzemolo e fate soffriggere in abbondante olio. Eliminate il soffritto e aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti.
- Unite poca acqua di cottura e sfumate col vino bianco. Fate appassire per 5 minuti, quindi unite le vongole.
- Cuocete a fiamma dolce per pochi minuti, quindi spegnete e coprite.
- Cuocete la pasta in acqua salata, scolatela al dente e fate saltare a fiamma media in padella insieme alle vongole e a un mestolo di acqua di cottura.
- Completate col prezzemolo tritato e servite.
12 comments
Io trovo che l’eccellenza della semplicità sia la cosa migliore, i piatti troppo elaborati non mi convincono, mentre per una pasta con le vongole come questa farei follie
Concordo con te Paola e questa ricetta ne è la prova vivente…beh, insomma non proprio vivente, quasi 😉
La cucina quella di casa, quella che mi piace è composta gran parte dai ricordi, ricette del cuore fatte talmente tante volte da saperle a memoria, ricette comfortanti su cui puoi sempre contare, sapori che ogni tanto mi piace ritrovare, quelle di cui non ti stanchi mai, perché dietro quel tutto c’è il mondo, per ognuno di noi diverso, fatto di emozioni.
Manu questo piatto di spaghetti e tutt’altro che banale, vedo tante cose in quel piatto, quegli spaghetti belli grossi cotti al punto giusto e il sugo tirato quanto basta da formare il giusto equilibrio e poi vedo te attenta ad ogni dettaglio.
Una spaghettata sotto le stelle come la vedi? Io bene, mi è venuta una fame!! 🙂
Siamo persone semplici,ma questo non significa che siamo banali e lo metto al plurale senza presunzione, perchè vedo una ricerca profonda nella tua cucina e anche nella mia,
Perchè cerchiamo la ricetta di un pane alla polenta ripensando ai racconti di guerra di un ometto conosciuto in un giorno di marzo, o perchè ci lasciamo ancora affascinare dalla bellezza della natura.
Io una spaghettata a mezzanotte la vedo proprio bene, calccola che mi è venuta fame pure ora…che disastro! 😀
Il filo continua…
Sono tornata a casa da poco. Lunedì, corso di cucina: tema pasta secca. Prepariamo carbonara, pesto, amatriciana, cacio e pepe e… pasta alle vongole! Con un trucchetto speciale per renderla cremosa, cremosissima… ancora più buona! Beh, se non avessi assaggiato non avrei creduto alle mie papille gustative! Ero davvero io ad aver fatto quel piatto lì? 😀 Tu non hai di certo bisogno dei miei consigli, ma ti voglio comunque raccontare e spiegare… come una sorta di nostro segreto, no? 😉 Noi e le vongole. Noi e il disordine apparente. Noi e il ragù in cocotte (mi segno quella frase!). Noi e l’anima appassionata e curiosa.
Ti aspettavo e immaginavo che fossi al corso 🙂 Io il trucchetto della pasta cremosa lo voglio sapere eccome, così la nostra pasta di famiglia avrà una bocca in più e quando la preparerò ci sarai anche tu dentro :)Noi e il disordine apparente mi piace davvero, suona come il titolo di una canzone, cantata coi piedi nella sabbia fredda, guardando il mare 😀
… o come il titolo di un futuro post? Quasi quasi…
😉
Avevo 17 anni quando ho mangiato per la prima volta le vongole. E non solo loro, ogni frutto di mare e crostaceo di sorta. Perché così tardi? Non sono certa di conoscere del tutto la risposta…perché non ero nata e cresciuta circondata dal mare? Perché già trovare un petto di pollo in città ai tempi di Ceausescu pareva un miracolo…? Perché non ne avevo mai vista una di vongola e nemmeno sapevo che potessero esistere, lì da qualche parte nel mare che ho visto per la prima volta a 16 anni. E ho dovuto vincere la mia diffidenza e mi sono meravigliata. Anche se per la vera meraviglia ho dovuto aspettare mia suocera, che al mare invece ci è nata, e che mare…giù nel Salento che le Maldive ci invidiano.
Questo tuo piatto, è il mio piatto del cuore, uno dei molti…
Non importa se è passato tanto prima di provare una ricetta o un ingrediente, forse in fondo quello che conta è che ne ha scoperto il sapore ed è diventato parte della tua storia…ora che lei l’ha fatto provare a te,tocca a te regalare quel sapore speciale a qualcun altro 🙂
Ti confesso che ero venuta qui a cercare ispirazione per un pane fatto in casa, casa, appunto. E mi trovo il mio “faccione” incantato a guardare i tuoi spaghetti alle vongole, fare un sospiro e pensare a quanto mi farebbero sentire meno lontana… non é che per caso puoi preparali anche a me???
Che tu sia qui per un pane o per una pasta alle vongole già mi fa felice, ma sull apasta ti assicuro il tuo piatto!
Non c’è niente di meglio di una buona spaghettata per lavare via la malinconia 😀
La bellezza di passare di qua, e trovare a fare capolino il proprio piatto del cuore, quello a cui mai e poi mai sarei capace di dire di no..