On air:” Iron Sky- P. Nutini”Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto.
L. Sepúlveda
C’è una curva che va dal sopracciglio al mento, che mi parla di Ambato e delle sue colline. Il nero invece, quello sul fondo dei miei occhi, ha una sfumatura verde, rubata ai prati del Connemara, ritagliata e appoggiata lì, dove la tinta si faceva troppo cupa per essere sincera.
I rossi e i rosa del Pacifico li ho pennellati qui e là sulle guance troppo chiare, per ricordarmi più spesso di quale materia è fatta la felicità.
Il cestino carico di mele sulla soglia di pietra mi dice che l’autunno è definitivamente arrivato, ma le piante non sembrano essere in pefetto accordo tra loro.
I pomodori, invece di scemare, con le temperature più delicate di queste settimane sembrano voler raccontare a tutti quello che hanno tenuto per sè tutta l’estate.
Io che sono più brava a vivere di ricordi che di presente, mi faccio trascinare in quest’aria leggera, come se le date e i numeri non avessero alcuna importanza.In quest’incongruenza stagionale mi sento perfettamente a mio agio tra le tinte vivaci che rubano la scena ai nuovi arrivati.
Alle storie di ogni giorno, continuo a preferire vecchi ricordi, all’arancio delle zucche scelgo quello dei miei pomodori antichi, che, ormai, visto l’imminente arrivo di ottobre, non credevo certo più di vedere nelle mie ceste.Il sapore di questi pomodori è unico…sì, unico, sarò banale nel descriverli: la dolcezza è decisamente più spiccata e l’acidità, come spiega bene Claudia nel suo inno alla biodiversità, è alquanto ridotta se paragonata a un comune datterino rosso.
Sui colori non mi esprimo, credo che sia sufficiente guardarli per innamorarsi e capire quanto sia importante coltivare delle specie antiche.
Se mai vi venisse voglia di seminarne qualche pianta la prossima stagione, qui potete trovare alcune delle specie disponibili.La base di questa crostata è la pasta sablé del Maestro Giorilli: io ho ridotto la dose di burro (nella ricetta originale erano 375 g) e optato per una miscela di farine, anzichè utilizzare solo quella bianca.
Ottima sia tiepida che fredda, la stessa torta salata si può preparare anche in versione monoporzione, per un antipasto o un buffet a base di finger food.
Buona settimana, Manuela
- Pasta sablè
- farina 00 350
- farina di segale bianca Mulino Marino 150 g
- burro 250 g
- sale 10 g
- zucchero di canna 30 g
- uovo 1
- tuorlo 1
- Per il ripieno
- pomodori misti (datterini, tondi, cherokee chocolate, jaune flamme) 350 g
- quartirolo 150 g
- latte 150 g
- uovo 1
- aglio 1 spicchio
- sale un pizzico
- pepe o peperoncino a piacere
- timo, origano e menta q.b.
- pane grattugiato 3 cucchiai
- granella di pistacchio 3 cucchiai
- Preparate la base miscelando la farina e il burro non morbido, quindi unite il sale, lo zucchero e le uova (intero e tuorlo).
- Formate una palla soda, appiattite leggermente fino ad avere un rettangolo di pasta, avvolgete nella pellicola e fate riposare qualche ora prima di utilizzarla.
- Lavate e tagliate i pomodori: a fette di un centimetro i più grossi, a metà i più piccoli, quindi lasciateli scolare.
- Tagliate il formaggio a cubetti e, in una ciotola, unitelo al latte.
- Aggiungete il sale, il trito di erbe e lo spicchio d'aglio in infusione. (30')
- Mescolate la granella di pistacchio e il pane fino ad avere una miscela omogenea.
- Stendete la pasta e forderate uno stampo imburrato o coperto da carta forno, bucherellate coi rebbi di una forchetta e versatevi il composto col quartirolo, da cui avrete eliminato l'aglio.
- Disponete le fette e i pomodori divisi a metà, spolverate con la granella mista al pane e infornate a 200°C in forno già caldo.
- Dopo 15 minuti, abbassate a 175°C e ultimate la cottura (15').
- Sfornate e fate intiepidire prima di servire.
20 comments
Mi sono innamorata prima delle tue parole, poi del rosso dei tuoi pomodori, che dopo aver pulito tutte quelle bacche, assomigliano tanto alle mie mani ( nonostante i guanti …).
Mi lascio travolgere da questo turbinio di contrasti d’alberi, frutti e doni della terra.
Mi fermo ancora un attimo, perché qui spesso trovo la pace che sfugge ogni tanto dal mio respiro …
Un abbraccio, come sempre.
Tu sei una continua sorpresa, per questo mi piaci. Perchè sai stupirmi ogni volta di più. Mai scontata. Scopro con il tempo lati nuovi, parole rimaste nel cassetto o tra i tasti della maschera da scrivere, ricordi “pensanti” che mi fanno sorridere, una foto che mostra tra i riflessi chi sei (i capelli lunghi ti donano proprio ma questo già te l’ho detto!) e una luce che non è uguale a quella di prima… te ne accorgi? E’ più calda. E’ più alta. E’ più… distribuita, diffusa in tutto lo scatto, in tutta la stanza, o in tutta l’inquadratura. Oserei dire… più completa.
I fogli del mio diario sono arrivati nel posto giusto, sì, trasportati dal vento e dal destino… 🙂 Mi sembra di scrivere da un bel pezzo a questa parte insieme le pagine, mentre camminiamo, ci raccontiamo cosa viviamo e ci emozioniamo per quanto le farine, unite ai colori, possano fare queste meraviglie…
(mi piace tutto, ma credo che si fosse capito…)
(nel pacco mi arriverà quel cestino dove tieni i pomodori, per caso? Ahaha! Bellissimo!)
(Giorilli, come minimo, deve prenderti come assistente/supporto durante i suoi corsi!)
Mi commuovi oggi, non so perchè, forse perchè credo da sempre che scrivere sia la cosa che meglio mi rappresenta e sentirlo dire da altri fa un erto effetto, da chi mi conosce poi…
La luce ci ha messo un po’ a trovare la sua giusta via di fuga,ma ora la sento più mia (ed è inutile dire che qualcosa è pure merito tuo!):)
Di diari ne ho abbastanza per salirci sopra e guardare più in là, dove gli occhi non arrivano senza aiuto, se mettiamo pure i tuoi avremo molto da osservare,molto da conoscere.
…io a Giorilli provo a dirlo,ma secondo me non ne vuol sapere!! 😉 ahahaah
Hai ragione .. basta un solo sguardo per innamorarsi del colore di questi succosi pomodori! Ricetta fantastica.. per non parlare delle foto!
A presto
Sei caduta come me nella rete dei pomodori antichi…hai ragione, sono una meraviglia!
A presto,
un abbraccio
Non ci vedo niente di male nel non voler lasciare andare qualcosa di così bello… per l’autunno c’é tempo. Lo dice quella che continua a comprare le pesche : ) Non credo sia difficile credere alla bontà di questa quiche, quei fiorellino bianchi la rendono pure elegantissima!
Io le pesche le ho abbandonate da un po’, però io lo so di essere un po’ rigida in queste cose 🙂
I fiorellini spno quelli del peperoncino di cayenna che in questo momento sta dando il suo massimo, bisognerà pensare anche a lui sennò si offende 😉
La bellezza di quei pomodori sta nel loro mescolarsi all’autunno, quasi ne avessero sempre fatto parte. Hanno tinte vivaci, ma allo stesso tempo lasciano spazio al giallo e all’arancio caldi dell’autunno che sta arrivando. E raccontano, sì, raccontano di begli incontri che si fanno durante la stagione del sole, di quanto si possa imparare ascoltando i propri tempi o semplicemente tornando per qualche ora dietro i banchetti di scuola. Giorilli mi ucciderà se sapesse che ancora non ho provato nulla di suo, ma io sono fatta così.. preferisco assaporare ancora un po’ i ricordi, prima di dargli nuova realtà. Un abbraccio
Il loro giallo più simile a un arancio mi ha conquistata per questo: hanno il grido dell’estate, ma sembrano già vestirsi d’autunno.
Giorilli sono certa che capirà…dopotutto bisogna sentirle queste cose per farle diventare nostre! 🙂
Hanno davvero delle sfumature incredibili questi pomodori. Per la zucca c’è tempo
Esatto, abbiamo tutto l’autunoo, perchè correre ora? 😀
Un abbraccio!
Che meraviglia possedere un orto, spero nella mia casetta nuova di riuscire a farlo anche piccolo piccolo… Che colori meravigliosi che hanno i tuoi pomodori, mille sfumature autunnali quasi per salutare con onore l’estate e mimetizzarsi il più possibile per non terminare il loro tempo 🙂 e questa crostata con la farina di segale è meravigliosa mi piace questa farina sia nei dolci che nei salati! Un abbraccio e buon mercoledi 🙂
Te lo auguro davvero Ely!Avere un orto è una cos fantastica 🙂
Grazie come sempre per le tue parole, sei un tesoro :*
E’ da un po’ di tempo che “assaporo” prima con gli occhi poi con il gusto le tue creature. Stasera è giunto il tempo di ringraziarti per i colori e soprattutto le parole e non ultimo le ricette….che non sono mai come qualcuno già ti ha scritto “scontate”. Ed i colori del tuo orto le sensazioni sulle stagioni le ho provate pure io stamane nel mio piccolo orto. A presto!!
E io ringrazio te Giusi, spero davvero di poter continuare su questa strada, con un po’ di terra in una mano e la penna nell’altra 😉
A presto!
Ho letto quartirolo e per me quella parola è magica. E’ come un sortilegio. E’ il formaggio che più di ogni altro mi ricorda la mia amata Romania. Nonna al mattino metteva il tiglio in infusione, abbrustoliva il suo pane, metteva un velo leggero di burro e ci sbriciolava sopra un formaggio vaccino che ha la consistenza e il sapore del lombardo quartirolo. Sono cresciuta così io, sai?
Forse per questo non manca mai nel mio frigo. C’è sempre un quadrotto generoso di quartirolo e un altro di feta greca. E lo metto ovunque, davvero ovunque. Prossima settimana nei post programmati c’è un dolce che faceva nonna e c’è anche lì. 😀
Ora però siedo qui tra le tue parole, nella dolce malinconia, in ciò che vuoi trattenere…guardo ancora un po’ le tue foto e mi gusto da lontano questa generosa crostata che ha tutti i sapori che amo.
Ti stritolo di abbracci
Come posso darti torto?
Adoro il sapore leggermente acidulo di questi formaggi…a me ricordano le belle estati in grecia e non ho ricordi così profondi,ma sono felice di aver suscitato questo ricordo in te 🙂
che bello il tuo blog,cosi delicato e diverso.Cosi intimo.
Bello davvero
piacere Nuccia,un bacio dalla Calabria
Grazie Nuccia…che meraviglia le tue parole, grazie davvero!
Un abbraccio e a presto
Che bello fare capolino tra i tuoi ultimi post e vedere che già ero presente senza nemmeno essere passata 🙂
E che belli i tuoi pomodori bagnati, e quella luce, concordo pienamente con Francesca. E poi, infine ma soprattutto, che bella tu!