Il colore che amo di più è quello sulle tue guance alla fine di una corsa, lo stesso che sorge tra le dita rugose della collina, radendo a zero il silenzio.
Un colore lungo quanto i respiri, che si prende il cielo e ne fa un’immensa coperta di petali arricciati.
Il colore limpido della gioia, che scorre come acqua dentro agli occhi, o quello delle ombre morbide, che si nascondono lasciando solo il contorno di quello che siamo.
Non sono certa che ci si innamori prima della bellezza, ma quando si ha davanti agli occhi qualcosa di meraviglioso, difficilmente i nostri occhi se lo lasciano sfuggire.
Se esistono i colpi di fulmine- e io sono la prova vivente, che questi esistono– si tratta di istanti illuminati, attimi inspiegabilmente zen, che sembrano appianare ogni dubbio nella confusione generale.
Così, circa un mese fa, mi sono lasciata innamorare da tutto quel rosso magenta che scaturiva dai miei melograni e ne ho fatto buon uso.
O meglio, mi sono improvvisata, come spesso mi capita nella vita, e ho lasciato che l’ispirazione prendesse il sopravvento.
Al classico sorbetto al limone che fa tanto la gioia di n.1, ho sostituito il sapore fresco della melagrana.
La farina di carruba, mi era capitata tra le mani quasi per caso e ho impiegato un po’ a capire come utilizzarla: grazie a Francesca ho scoperto che era ottima per la preparazione della pasta fresca, ma indagando più a fondo, anche che viene utilizzata come addensante naturale nelle vellutate, creme dolci, salse per condimenti, confetture e gelati, grazie al contenuto di pectina contenuto all’interno dei semi di carrube.
Dopo la faticata della scorsa settimana, ripartiamo lentamente, con una ricetta fresca e veloce, che si adatta perfettamente anche al vostro menù di Natale.
Buona settimana,
Manuela
- succo di melagrana filtrato 230 ml
- (circa tre frutti grandi)
- acqua 120 ml
- zucchero di canna 50 g
- farina di carruba 5 g
- Portate sul fuoco lo zucchero e l'acqua: fate sciogliere mescolando continuamente.
- Una volta disciolto completamente, spegnete e fate raffreddare.
- Spremete i frutti, filtrate il succo e versatelo a filo sulla farina di carruba, cercando di evitare la formazione di grumi.
- Unite lo sciroppo al succo e amalgamate, poi versate tutto nella gelatiera e avviate.
- Mantecate fino a quando il sorbetto non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
11 comments
Ciaoo:)
ma che bella presentazione!:)
Leggendo il tuo post e vedendo le foto mi e’ venuto il bel pensiero di sedermi accanto al fuoco acceso e assaggiare questo sorbetto che ha un bellissimo colore e, di sicuro, anche un buon gusto… mi piacerebbe fare tutto questo molto lentamente…
Una bellissima settimana!
Ulica 🙂
Ciao Ulica!
L’idea del sorbetto accanto al fuoco non mi dispiace affatto, mi siedo accanto a te, che dici?
Buona settimana
Che spettacolo! Sia il colore, sia il sorbetto in sé.
E poi quelle foto, che voglia di immergermici!
Sì Arianna, questo colore è fantastico, come lo è la melagrana 🙂
E poi anche sciolto è davvero buonissimo 😉
un colore che ti strega, e anche se fa freddo un intermezzo perfetto per le cene del natale, da rubare, rubo….
Proprio così Lara, sembra nato per essere un sorbetto natalizio! 😀
Adoro il melograno, questo sorbetto lo mangerei volentieri oggi per dare sollievo al mio mal di gola
Volevo arrivare qui di sera, per gustarmi il tuo sorbetto a chiusura della cena, come potessimo farlo davvero, insieme… e adesso ne assorbo il colore, ne sento il gusto particolare e inaspettato e ne vorrei ancora, specialmente perchè scopro che c’è un po’ di me – sotto forma di farina – in questa ricetta! E se già prima l’adoravo, figuriamoci adesso… 🙂 Colpo di fulmine scoccato, anche per le foto!
Sai quanto contino per me quegli istanti illuminati, come un dardo che colpisce dritto e all’improvviso esce il sole anche in piena notte… non sono facili da gestire, come le emozioni, lasciano un po’ storditi ma… quanta Vita hanno! Li mangerei come quella coppetta ghiacciata. Senza sentire freddo.
Ci tenevo a passare, perchè il colore del melograno e del suo succo, come avrai capito, sono stati anche per me un colpo di fulmine, e non mi stanco mai di guardarlo. Quando l’ho visto qui sulle tue pagine sono rimasta estasiata, questo sorbetto è stupendo! E visto l’uso a crudo stavolta potrei anche sperimentare…anche se senza gelatiera e col poco tempo che ho in questi giorni sarà dura, io però ci provo.
Splendido il tuo paesaggio rosso e nebbioso, anche io in questi giorni percorro il tragitto casa-lavoro col sorriso perennemente stampato sul viso, la luce e il panorama sono eccezionali, commoventi.
Perché ci metti proprio la farina di carruba?
Così solo per capire..
Ciao Virginia,
perché la farina di carruba come quella di guar sono addensanti naturali 🙂