Le case sembrano invecchiate di qualche anno, negli occhi hanno la pace di chi sa di non aver dimenticato nulla che importi davvero: le mura come braccia abbandonate a penzoloni lungo i fianchi, le porte sempre aperte, tra arrivi e partenze di parenti e amici, ispirano la stessa leggerezza di chi va a caccia di fiocchi di neve.
Gennaio non ha ancora mostrato i denti, all’anno appena andato ha fatto una carezza e ha richiuso la tenda che rimaneva aperta sul cinque e lasciava filtrare qualche spiffero qui e là.
L’aria si è fatta un po’ più fredda, ma è stato un istante troppo breve per poterlo chiamare inverno.
Ora che alle finestre è riapparso lo stesso verde bruciato, rifaccio il verso all’inverno, cerco di provocarlo, di vederlo sorridere ancora un po’.
Approfitto della quiete di questi giorni di festa per guardare tutto a rallentatore, ma la verità è che non sono brava con le liste, ancor meno coi buoni propositi, finisce sempre che dimentico qualcosa o- peggio- qualcuno.
Mi incurvo come il cinque appena andato e riparto da quello che so.So che il pane mi dà sicurezza.
Panificare è stata la palestra emotiva dei miei ultimi quattro anni, una prova di forza per i nervi. Mi ha educato ad accettare sfide sempre maggiori e a gioire dei risultati senza strafare, mi ha insegnato ad avere fiuto per le persone buone, come certe molliche che sembrano non invecchiare, e ad avere occhi e orecchie per stupirsi, sempre.
So che la terra mi rasserena, che i vasi chiusi in dispensa raccontano storie a chi ha tempo da dedicare, che le ricette a volte cambiano per cancellare la noia della quotidianità e altre volte portano in tavola il contorno di un volto o la voce di chi ce le ha insegnate.
So che l’anno appena andato è stato gentile, così gentile da meritarsi una pagina tutta sua nel mio angolo dei ricordi perfetti, che dovremmo prenderci meno sul serio e che non voglio essere solo la proiezione sbiadita di me stessa.Se al 31 dicembre, pareva filare tutto liscio, non si capisce perchè al 4 gennaio mi senta già terribilmente in ritardo su tutto e tutti.
Con questa sensazione tra le ossa e la voglia di leggerezza di chi è reduce dalle festività, non potevo cogliere occasione migliore per testare la mia nuova pentola a pressione Novia Vitamin di Lagostina e per farlo non potevo che scegliere un contorno che amo portare in tavola da anni.
Questa ricetta è di una semplicità disarmante, ma quello che la fa mia sono i profumi…le spezie e quel vaso di datterini al naturale che ho mancato di raccontarvi l’estate scorsa.
A seconda della brodosità della ricetta potete convertire questo contorno in una fumante zuppa. In questo caso, passate 3/4 delle lenticchie nel passaverdure e tenete da parte le altre per unirle solo alla fine. Unite una quantità di acqua calda o brodo vegetale sufficiente ad ottenere una crema e amalgamate il tutto.
Buona settimana e buon anno a tutti voi, Manuela
- lenticchie piccole rosse 350 g
- carota grande 1
- patata media 1
- gambo di sedano bianco 1
- scalogno 1
- spicchio d'aglio 1
- gambo di porro1/2
- pomodori ciliegini al naturale 100 g
- pepe bianco q.b.
- zenzero fresco grattugiato q.b.
- semi di coriandolo q.b.
- semi di cumino q.b.
- timo 1 rametto
- olio extravergine
- sale al gusto
- Risciacquate le lenticchie, fatele scolare e tenete da parte.
- Pelate la carota e la patata, lavate e asciugate.
- Tagliate lo scalogno e il porro a rondelle, sminuzzate la carota e il sedano, tagliate a cubi da 1,5 cm la patata.
- Fate soffriggere le verdure con lo spicchio d'aglio in camicia e il timo, unite le lenticchie, la patata e i pomodorini privati della pelle.
- Aromatizzate con le spezie, mescolate e coprite con due ecodosi d'acqua.
- Chiudete, alzate la fiamma al massimo, poi dall'inizio del sibilo riducete al minimo e fate cuocere per 8 minuti.
- Spegnete fate raffreddare.
- Se dovesse risultare troppo asciutto, unite qualche cucchiaio di acqua calda, salate e servite.
20 comments
“Mi incurvo come il cinque appena andato e riparto da quello che so”… cioè (anche) da qui. E tu sapevi che avrei notato e fatto mia proprio questa frase, vero?
Ho una strana sensazione: siamo già al 4 gennaio e i giorni più quieti appena trascorsi mi sembrano volati come sempre, eppure li vedo lontani… forse perchè ho gettato via alle spalle il vecchio anno con forza, al punto che l’ho lanciato già molto oltre me stessa e questo 2016 che si è affacciato come un gatto da una stanza, prudente e attento a quello che succede(rà).
Ci aspettano tanti giorni da contare e gustare come lenticchie, ci aspettano scodelle fumanti come i pensieri e ci aspettano nuovi abbracci di parole che noi due sappiamo darci così bene… 🙂
Ho pensato tanto a quel cinque che se ne andava, a chi sarebbe stato felice di vederlo chiudersi su se stesso e arrotondare tutti gli spigoli e le asperità fino a farsi 6…ovviamente ho pensato anche a te… 😉
Io questo 5 l’ho amato tanto, faccio un po’ fatica a lasciarlo andare, ma sono strasicura che avremo i giorni buoni che dici tu, da contare e rimescolare, come un bel mazzo di carte nuove!
Buon anno anche qui Francy! :*
“Mi incurvo come il cinque appena andato e riparto da quello che so”… cioè (anche) da qui. E tu sapevi che avrei notato e fatto mia proprio questa frase, vero?
Ho una strana sensazione: siamo già al 4 gennaio e i giorni più quieti appena trascorsi mi sembrano volati come sempre, eppure li vedo lontani… forse perchè ho gettato via alle spalle il vecchio anno con forza, al punto che l’ho lanciato già molto oltre me stessa e questo 2016 che si è affacciato come un gatto da una stanza, prudente e attento a quello che succede(rà).
Ci aspettano tanti giorni da contare e gustare come lenticchie, ci aspettano scodelle fumanti come i pensieri e ci aspettano nuovi abbracci di parole che noi due sappiamo darci così bene… 🙂
Ho pensato tanto a quel cinque che se ne andava, a chi sarebbe stato felice di vederlo chiudersi su se stesso e arrotondare tutti gli spigoli e le asperità fino a farsi 6…ovviamente ho pensato anche a te… 😉
Io questo 5 l’ho amato tanto, faccio un po’ fatica a lasciarlo andare, ma sono strasicura che avremo i giorni buoni che dici tu, da contare e rimescolare, come un bel mazzo di carte nuove!
Buon anno anche qui Francy! :*
Con un piatto così mi mettere volentieri alla caccia di fiocchi di neve, come scrivi tu. Anche se ho concluso l’anno bruciando, per un fornello dimenticato accesso, le lenticchie.
Buon Anno!
Che bello ritrovarti qui Rossella, all’inizio di un nuovo anno!
Se non ti spiace mi unisco a te e alla tua caccia di fiocchi di neve 🙂
Sulle lenticchie bruciate non mi esprimo, io sono tremenda coi legumi, il più delle volte riescoa rovinarli per poca cura…e in questo senso la pentola a pressione mi è stata di grandissimo aiuto 😉
Buon anno cara!
Con un piatto così mi mettere volentieri alla caccia di fiocchi di neve, come scrivi tu. Anche se ho concluso l’anno bruciando, per un fornello dimenticato accesso, le lenticchie.
Buon Anno!
Che bello ritrovarti qui Rossella, all’inizio di un nuovo anno!
Se non ti spiace mi unisco a te e alla tua caccia di fiocchi di neve 🙂
Sulle lenticchie bruciate non mi esprimo, io sono tremenda coi legumi, il più delle volte riescoa rovinarli per poca cura…e in questo senso la pentola a pressione mi è stata di grandissimo aiuto 😉
Buon anno cara!
Che meraviglia. Tutto è poesia: le parole, le foto, la ricetta. Mi sono fermata qui ed è stata una coccola, ci voleva. Ora torno indietro e continuo a legger(ti).
Grazie Cristina, sono onorata 🙂
Che meraviglia. Tutto è poesia: le parole, le foto, la ricetta. Mi sono fermata qui ed è stata una coccola, ci voleva. Ora torno indietro e continuo a legger(ti).
Grazie Cristina, sono onorata 🙂
Lascio andare un anno che ancora troppi strascichi si è portato dietro e ancora alcuni vuole bussino alla porta. Lascio andare quello che non va, cominciando a vivere l’inverno come una stagione e non come quel freddo al cuore e all’anima che mi ha gelato anche in pieno agosto. E proprio come te, ho trovato la forza e la capacità di saper aspettare e avere fiducia proprio in quelle montagnette di farina e nel profumo del pane. E proprio in questo momento mi accoccolerei su una lenticchia, al caldo, aspettando l’inverno mi abbandoni totalmente e lasci spazio alla primavera, anche oggi che siamo al 6 gennaio.
Un abbraccio e buon anno nuovo
L’inverno e la farina sanno insegnare bene a chi come noi ha poca pazienza.
Ti auguro che quest’anno ti porti tutto quello che speri e magari qualche sorpresa in più 😉
Un abbraccio!
Lascio andare un anno che ancora troppi strascichi si è portato dietro e ancora alcuni vuole bussino alla porta. Lascio andare quello che non va, cominciando a vivere l’inverno come una stagione e non come quel freddo al cuore e all’anima che mi ha gelato anche in pieno agosto. E proprio come te, ho trovato la forza e la capacità di saper aspettare e avere fiducia proprio in quelle montagnette di farina e nel profumo del pane. E proprio in questo momento mi accoccolerei su una lenticchia, al caldo, aspettando l’inverno mi abbandoni totalmente e lasci spazio alla primavera, anche oggi che siamo al 6 gennaio.
Un abbraccio e buon anno nuovo
L’inverno e la farina sanno insegnare bene a chi come noi ha poca pazienza.
Ti auguro che quest’anno ti porti tutto quello che speri e magari qualche sorpresa in più 😉
Un abbraccio!
Aaaah, Manu, che bello ritrovarti! Che bello farlo in una strana e non prevista pausa dalla frenesia che ha invaso all’improvviso anche me, proprio il 4 di gennaio, dopo qualche giorno di piacevole quiete. Quella sensazione di ritardo che conosco e sto cercando di tenere a bada il più possibile: credo sarà la sfida di questo mio 2016, che inizia con nuovi impegni, nuovi progetti, tanto da fare e meno tempo libero. Sfida ho detto, non buon proposito; quelli, anche io, ho imparato a lasciarli da parte 🙂
Mi auguro che il tuo 2016 sia gentile quanto l’anno appena passato, ti mando un abbraccio forte!!
P.S: Adoro le lenticchie in umido, amo sperimentare qualsiasi versione: la tua non mancherà di certo.
Mi mancavi giusto da un po’, io come te ho preso una pausa e questa sensazione di perenne ritardo non ho proprio vogli adi farle entrare.
E’ una lezione che dobbiamo imparare, speriamo che questo 2016 ci insegni a tenere a bada il tempo 😉
Buon anno Claudia, in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e che vada per il meglio 😀
Aaaah, Manu, che bello ritrovarti! Che bello farlo in una strana e non prevista pausa dalla frenesia che ha invaso all’improvviso anche me, proprio il 4 di gennaio, dopo qualche giorno di piacevole quiete. Quella sensazione di ritardo che conosco e sto cercando di tenere a bada il più possibile: credo sarà la sfida di questo mio 2016, che inizia con nuovi impegni, nuovi progetti, tanto da fare e meno tempo libero. Sfida ho detto, non buon proposito; quelli, anche io, ho imparato a lasciarli da parte 🙂
Mi auguro che il tuo 2016 sia gentile quanto l’anno appena passato, ti mando un abbraccio forte!!
P.S: Adoro le lenticchie in umido, amo sperimentare qualsiasi versione: la tua non mancherà di certo.
Mi mancavi giusto da un po’, io come te ho preso una pausa e questa sensazione di perenne ritardo non ho proprio vogli adi farle entrare.
E’ una lezione che dobbiamo imparare, speriamo che questo 2016 ci insegni a tenere a bada il tempo 😉
Buon anno Claudia, in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e che vada per il meglio 😀