On air:” One day- Paolo Nutini”
Quando siamo arrivati qui, l’unica ispirazione era data dal paesaggio: i muri scrostati facevano compagnia alla terra incolta e, senza fantasia, avremmo trovato davvero ben poco da immaginare.
Per non perderci d’animo abbiamo iniziato proprio dalla terra e da quegli ortaggi che sapevamo avrebbero dato grandi frutti dietro a una piccola richiesta di sforzo: patate, pomodori, piselli. Cibo che era visto come sostentamento a lungo termine, da conservare per l’inverno, negli armadi o nei vasi, sulla scia delle storie che per anni avevo sentito raccontare da mia nonna, ingredienti che già di per sé facevano da scheletro a moltissime ricette.
La terra è incredibile in questo senso, così come gli animali: entrambi sanno sempre come fare anche senza il nostro aiuto. E mentre noi annaspiamo per appuntarci tutti i trucchi e i metodi utili al successo di un progetto, loro si muovono naturalmente, con una leggerezza unica, pari solo a quella dei bambini.
In dieci anni e qualcosa in più, abbiamo imparato molto e il nostro sguardo sulle piante si è fatto più rilassato, anche quando il tempo, meteorologicamente parlando, non è assolutamente dalla nostra.
In questi giorni di pioggia battente, cerco di trovare una nota positiva, passo accanto alle piante idroesigenti, quelle che in una primavera torrida avrebbero certamente sofferto la mancanza d’acqua, e ne ammiro il rigoglio.
Penso alle parole di mia nonna, quando le portavo i miei piselli nuovi, mi ritornano i racconti di come la sua famiglia, da buona famiglia contadina, dovesse privarsi dei legumi più teneri per venderli al mercato e tenere solo i più duri, gli ultimi dopo tanti raccolti, e penso, che in fondo, non ho proprio nulla di cui lamentarmi.
Non sono certa che questa ricetta sarebbe piaciuta a mio nonno, alle sue braccia strette e alla sua pelle bruciata di sole: questi sono vezzi che possiamo permetterci noi che abbiamo possibilità di scelta, per un benessere ereditato grazie agli sforzi di altri, ma posso dire con certezza che questa insalata rende onore alla dolcezza dei piselli novelli.
I piselli sono una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle leguminose, sono ricchi in proteine e contengono una buona quantità di carboidrati (più alta nel caso di quelli secchi), fibre (per il 4-6%), vitamine (B, C, E) e sali minerali.
Per la sua coltivazione è necessario seminare con temperature miti, generalmente in primavera, anche se in alcuni casi è preferibili la semina autunnale. La raccolta avviene dopo circa 2 mesi dalla semina.
Per la loro crescita, necessitano di terreni misti, ben drenati, poichè, pur essendo una pianta esigente dal punto di vista della richiesta idrica, il pisello non ama i ristagni d’acqua che comprometterebbero la sua crescita.
Possono essere consumati freschi, crudi o cotti, oppure conservati: in salamoia, al naturale, essicati sulla pianta e poi all’aria oppure surgelati (nel caso della conservazione casalinga, congelati).
In questa ricetta, data la tenerezza, ho voluto evitare qualsiasi tipo di cottura; se vi risulta complesso reperire delle bietole tenere, potete sostituirle con della valeriana, un’insalata che, pur avendo un gusto più dolce, ha foglie con la stessa consistenza carnosa e piena.
Buona settimana, Manuela
- piselli novelli già sgranati 250 g
- basilico qualche foglia
- menta qualche foglia
- bietole arcobaleno 1 mazzetto
- lattughino da taglio 1 mazzetto
- quartirolo 120 g
- yogurt greco 150 g
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale marino fino q.b.
- pepe bianco macinato al momento
- pane casereccio 8 fette
- Risciacquate i piselli, asciugateli e divideteli in due parti.
- Con una parte fate un pesto grossolano: in un mixer o nel mortaio, lavorateli con le foglie di basilico e di menta, un pizzico di sale e olio extravergine quanto basta per ottenere una crema. Amalgamate il pesto allo yogurt e tenete da parte.
- Tostate le fette di pane, lavate e asciugate il lattughino e le biete e distribuitele in ciascun piatto insieme a una parte dei piselli rimasti.
- Tagliate il quartirolo in cubetti, unitelo all'insalata, condite con qualche cucchiaio di salsa di yogurt, un filo d'olio extravergine e una macinata di pepe bianco.
8 comments
Un commento velocissimo ma che esplica al meglio … <3 <3 <3
Velocissima, ma rende perfettamente il sentimento :*
Per quanto mi abbia deliziata la tua anima gourmet della scorsa settimana, questa è la parte che preferisco di te: quella dei piatti semplici, legati alla terra, a quello che l’orto concede giorno per giorno. E’ vero come dici tu, oggi possiamo permetterci di giocare col cibo come ieri non si sarebbero mai nemmeno immaginati di fare…a che scopo? Bastava mangiare tutti i giorni, di certo non ci si annoiava. Ma nel gioco, in ogni caso, non c’è nulla di male, quando lo si fa con rispetto della materia prima.
Mi piacciono tante cose di questo post: i piselli, in primis, che ho sempre adorato proprio così, crudi, e che quaggiù dalle mie parti purtroppo hanno già lasciato i campi (ma quanti ne ho mangiati!!); poi i colori e la luce delle tue immagini, quel verde brillante che si sposa col magenta e col bianco, la trama del tessuto e quella del legno, una gioia per gli occhi; e ultimo ma non ultimo, il tuo modo di raccontare, come sempre 🙂
Insomma, non posso sapere nemmeno io se quest’insalata sarebbe piaciuta a tuo nonno, posso solo dirti che a me piace moltissimo!
Il rispetto per il cibo è quello che cerco di non dimenticare mai in questa gran confusione: perchè si corre, si cucina, si scatta e il rischio di finire attratti più dalla bellezza che dall’essenza è sempre dietro l’angolo 🙂
Felice che ti sia piaciuta (anche se un po’ l’ho immaginato … 😉 )
Quelle foglioline viola spiccano ma amalgamandosi all’insieme, come la nota diversa che arricchisce, la botta di vivacità che completa un quadro già bello con le sue pennellate ben delineate! Tra l’altro, anche qui oggi vedo tre ingredienti e tre colori, neanche ci fossimo messe d’accordo! 🙂
I racconti legati ai nonni hanno sempre una punta di tenerezza in più e in alcune ricette il legame con la tua famiglia viene fuori limpido, come se lo levassi dal baccello e lo sgranassi per te, ancora prima che per noi… li sai condire i ricordi, Manu, non serve nemmeno cuocerli a volte, si gustano croccanti, lucidi, freschi, come fossero appena colti da manine che un giorno stringeranno questi, di aneddoti…
ùQuesto fatto che ogni tanto ti debba ripescare da chissà dove devo ancora chiarirlo, ma quello che importa è che siamo qui 🙂
Gli ingredienti sono semplici, ma forse è proprio il ricordo a renderli speciali… e credimi, ho dovuto frenare la voglia di raccontare perché di cose da dire ce ne sarebbero state tante altre.
E’ qui che la cucina mi piace di piace di più, quando le carte tornano a mescolarsi, come i sapori in un’insalata, chissà se anche per i miei bimbi sarà così!
il blog…una nuova scoperta!!bellissima scoperta aggiungerei…leggendo le tue parole sembra di essere li a passeggiare con te vicino alle tue coltivazioni.
Il mio sogno sarebbe un’orto da seguire con amore e fascino,per ogna sogno ad occhi aperti tra le pagine del tuo blog.
complimenti davvero
Grazie Valentina!Non posso che darti il benvenuto, virtualmente puoi iniziare da qui, chissà mai che il desiderio di avere un tuo orto non diventi realtà 😉
Un abbraccio