On air:”Be mine- Alabama Shakes”
Le partenze anni fa erano fatte di oggetti buttati alla rinfusa nella borsa di mia madre, di una piccola valigia bianca rigonfia sui lati, di una maturità che sfuggiva alla ragione, di emozioni covate sotto la pelle come un germoglio di cui far bella mostra.
Ora le partenze sono fatte di riti o per lo più doveri a cui non è permesso sottrarci. Cominciando dall’alto passo in rassegna le stanze, cercando negli angoli, qualche foglio o qualche abito dimenticato nella furia dei giochi nei giorni precedenti. Scendo piano le scale, ripassando con la mano la superficie di legno, come se cercassi anelli nella sabbia, dimenticando la poesia tra le venature del ciliegio.
Partire per me significa scegliere il libro a cui regalare le migliori ore di sonno, a quali scarpe permettere di tenermi compagnia fino all’alba o immaginare foto che non farò mai.
Ho sempre creduto che non mi sarei mai abituata alle partenze, che avrei sempre sentito quel fremito infantile capace di riportarmi col naso fuori dal finestrino anche in piena notte, ma in queste settimane la frenesia è stata così invadente da non darmi lo spazio per dedicarmi a una partenza come amo fare. Ho depennato i giorni insieme alle cose portate a termine con una freddezza non mia e nel mentre ricacciavo quella voglia di viaggio tra le pagine dell’agenda, convinta che prima o poi avrei trovato il tempo anche per lei.
Mentre leggete sarò finalmente in viaggio: questa partenza è arrivata più decisa e inattesa di molte altre, ma non per questo è stata meno desiderata. Finalmente ho il mio libro nello zaino e della buona musica a tenermi compagnia.
Per tutta la prossima settimana sarò a Chicago, una meta non prevista tra tutte quelle a cui aspiravo, ma dopo molti anni di attesa e di viaggi solo immaginati, anche questa partenza ha già molto da raccontare.
Oggi vi lascio con una ricetta dettata dalle esigenze dell’orto e degli ultimi raccolti fatti prima di partire.
I peperoncini en escabeche sono un grande classico tra i contorni messicani, se avete la possibilità di reperire qualche jalapeño vi consiglio di prepararne anche una dose minima per accompagnare le vostre cene messicane casalinghe.
Qualche consiglio prima di cominciare: areate bene la stanza mentre cucinate, i vapori piccanti sono molto intensi, soprattutto se abbinati all’aceto. Inoltre, per sicurezza, indossate guanti usa e getta, così da non incorrere in qualche spiacevole inconveniente.
Per questa conserva ho utilizzato una qualità di carote chiamate carote drago: si tratta di una radice dalla colorazione esterna viola, ma che internamente mantiene le stesse caratteristiche di quelle classiche. Data la difficile reperibilità, se non vi fosse possibile trovarle, potete tranquillamente ovviare con delle carote arancio.
Non mi resta che augurarvi una buona settimana! Manuela
- 250 g peperoncini jalapeños
- 2 cipolle bianche o dorate
- 5 carote drago o carote arancio
- 2 bacche di pimento o pepe nero
- 2 foglie di alloro
- 1 pizzico di sale
- ½ cucchiaino di zucchero
- origano fresco
- 1 cucchiaio di aceto
- Olio extravergine di oliva
- Per la salamoia
- 300 ml acqua
- 300 ml aceto bianco per conserve
- 1 cucchiaio scarso di sale grosso
- Pulite le cipolle, raschiate le carote, tagliatele longitudinalmente e in un tegame ampio fatele soffriggere con un filo d’olio.
- Unite i peperoncini jalapeños tagliati sempre longitudinalmente e se volete ottenere un risultato più dolce, eliminate parte dei semi e delle parti bianche. Fate soffriggere per 5 minuti. Unite gli aromi e cuocete ancora per 10 minuti. Salate, spolverate con lo zucchero e aggiungete l'aceto, coprite e cuocete ancora per 5 minuti.
- Trasferite le verdure nei vasi sterilizzati, pressateli bene e lasciate almeno 1 cm di spazio dal bordo. Chiudete con un pressino e coprite con la salamoia ottenuta portando a ebollizione l’acqua, l’aceto e il sale. Verificate che le verdure siano ben coperte dal liquido, sigillate con coperchi sterilizzati e sterilizzate ulteriormente in acqua*.
- Per ottenere risultati ottimali, fate riposare i peperoncini per almeno 2 settimane prima di consumarli.
- *Per sterilizzare i vasi: inserite i barattoli in una pentola abbastanza capiente, avvolgeteli in un canovaccio pulito.
- Coprite con acqua fino a superare i vasi di 5 cm in altezza. Portate a bollore l’acqua e da quel momento calcolate 25 minuti per vasi da 250 g.
- Spegnete e fate raffreddare completamente prima di mettere in dispensa.
2 comments
Ciao ….questa ricetta è sicura per il rischio botulino ? Oppure consigli dimangiarli entro quanto tempo ?
Ciao Mattia, questa ricetta non è pensata per essere conservata a lungo, al massimo un mese in frigorifero, un po’ come i pickled, se però vuoi produrne un po’ in più e tenerla in dispensa puoi procedere con la pastorizzazione come per le altre conserve sott’aceto.
Buona giornata