On air:”Dead meat- Sean Lennon”
È durata poco la sensazione di pace portata dalla primavera e dai suoi verdi leggeri, in breve tempo il bosco ha colmato ogni spazio tra i rami vuoti e la terra nera, l’orto è una giungla di equiseti e foglie di melissa: in qualche modo, non so bene perché, osservo il paesaggio studiandone le sfumature, alla ricerca di un accenno a una stagione che sarà, lontana dal fissare negli occhi i colori che realmente appartengono a questo periodo.
L’estate ha trascinato via con sé la freschezza dei campi e delle rose : il bosco con la sua decadenza invadente mi ricorda le ultime settimane di luglio, quei giorni immobili in cui tutto sembra ribollire e ogni pensiero evapora sopra le nostre teste facendoci perdere lucidità.
In campagna ogni stagione sembra trovare poco spazio in un tempo presente, il romanticismo delle nostre gonne corte si perde in eccessi di zelo, quasi fossimo tutte vittime di una strana follia che ci impedisce di vedere il presente per quello che è e non come proiezione di uno scenario futuro.
Le cicale nascoste nell’ombra sembrano prendersi gioco del mio essere formica, cantano più forte mentre rientro in casa con il mio bottino, hanno già certezza di quel che accadrà.
Di fronte a un’eccedenza raramente mi sfiora il pensiero di godere di quello che ho nel momento stesso in cui c’è: so che non si tratta di una patologia solo mia e che altri come me si sentono sempre in dovere di programmare, ma quella montagnetta di mirtilli è stata per me una specie di rivelazione.
Quel vassoio sarà sempre troppo vuoto per concedermi il lusso di non chiudere tutto dentro un vaso, mi sono detta. Così, nel giorno più caldo di questa giovanissima estate, una parte del bottino è finito dentro questo sorbetto profumato: un po’ per dichiarare guerra ai miei eccessi di zelo, un po’ perché non esiste altro rimedio contro il caldo e la mania del controllo che non sia l’abbandono di tutti gli schemi.
Se volete preparare questo sorbetto, ma siete sprovvisti dello sciroppo di fiori di sambuco, preparate uno sciroppo semplice a base di acqua e zucchero (in proporzioni 2:1, es. 350 g di acqua, 175 g di zucchero di canna), aromatizzatelo con qualche foglia di melissa e fatelo raffreddare prima di unirlo agli altri ingredienti.
Se invece come me avete la mania del controllo e vi sentite più formiche del solito e volete conservare i piccoli frutti per utilizzarli durante la stagione fredda, allora lavate e asciugate i frutti con delicatezza, passateli velocemente nello zucchero e distribuiteli su un vassoio. Passateli in freezer per qualche ora e quando saranno freddi e duri, trasferiteli o in un sacchetto per alimenti o in un contenitore ermetico. In questo modo li avrete a disposizione per coppe di gelato e torte ogni volta che ne avrete bisogno.
Buona settimana,
Manuela
- 360 g di sciroppo di fiori di sambuco
- 180 g d'acqua
- 180 g di mirtilli
- 5 g di farina di carrube (facoltativa)
- Per le cialde
- 140 g di farina 00 debole
- 40 g di zucchero di canna
- 2 cucchiai di olio di semi di girasole
- 120 g d'acqua
- un pizzico di sale fino
- 1 cucchiaio di cacao amaro
- Sciogliete la farina di carrube in poca acqua, unite il tutto allo sciroppo e allungate con l'acqua rimasta. Frullate i mirtilli con lo sciroppo e inserite il composto ottenuto nella gelatiera: lasciate lavorare fino a quando il sorbetto non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
- In alternativa, se non avete una gelatiera a disposizione, trasferite il composto in uno stampo da plumcake e mettete nel ripiano più alto del vostro congelatore.
- Dopo qualche ora lavorate il sorbetto con i denti di una forchetta e amalgamate. Ripetete questa operazione più volte, fino a quando otterrete una crema densa.
- Conservate nel congelatore fino al momento di servire.
- Per le cialde: setacciate la farina, unite lo zucchero, il cacao e il sale, aggiungete l'acqua e lavorate con una frusta cercando di evitare la formazione di grumi. Unite anche l'olio e scaldate lo stampo per cialde (io ho usato quello per le ferratelle). Ungete le facce dello stampo con un filo d'olio di semi e versatevi un paio di cucchiai di composto. Chiudete e cuocete un minuto circa per lato.
- Staccate le cialde con l'aiuto di una lama e servitele come decorazione o come base per il vostro sorbetto.
5 comments
É più che meraviglioso godurioso e fresco. Mi piace tantissimo e non so cosa darei per averne una coppa!!! Mamma mia hai rallegrato questa giornata afosa e nuvolosa!
Come l’ho pubblicato, qui il cielo si è chiuso ed è diventato pioggia…che sia stato di buon auspicio? Non possiamo saperlo, ma questo me lo fa amare anche un po’ di più 😀
un abbraccio
Mi sa proprio che allora è stato merito del tuo sorbetto!!!! Oggi per fortuna anche qui a Bologna si sta decisamente meglio!
Evviva!Anche qui 😀
Rido perchè mentre avevo aperto questa pagina, è arrivato il tuo commento sul mio blog… incrocio di pensieri, come se avessimo fatto rotolare un po’ di quinoa e di mirtilli l’una verso l’altra!
In questo istante, la pioggia è arrivata anche a Roma… chissà che il tuo sorbetto non abbia poteri rinfrescanti per davvero e in ogni senso, ehehe! Amo il colore, uno dei più belli dell’estate, quando i frutti di bosco finalmente trovano la loro giusta collocazione… 😉 E bramo quello sciroppo che non posso assaggiare, così il mio mito del sambuco aumenta, come un ingrediente dei desideri… 🙂