On air:”The night we met- Lord Huron”
L’odore di legna bruciata esce dal camino senza incertezza, le foglie a terra, i rami scuri, le nebbie più fitte: con la pioggia il paesaggio è mutato rapidamente. Le melagrane ancora sui rami mostrano le prime ferite profonde, s’intravedono i chicchi, come tanti denti rossi in fila, puliti, lucenti.
Sono già trascorse due settimane dal mio week end in Friuli-Venezia Giulia, mi tornano alla mente i colori del Tarvisiano, le montagne massicce a picco sui prati verdi, le casette di fiaba e i balconi fioriti.
Il territorio del Tarvisiano, è un crocevia di lingue e culture, una regione di immensa bellezza naturale, a cavallo tra Italia, Slovenia e Austria, che colpisce per l’atmosfera quasi incantata.
Valbruna, Tarvisio, Malborghetto, la perla del Lago di Fusine, a ridosso del confine sloveno: le ampie vallate, le cime cariche di magia e gli abeti in fila, ogni dettagli di questi luoghi riuscirà a farvi innamorare.
Ein Prosit, la manifestazione.
Nei giorni tra il 19 e 23 di ottobre, l’intero comprensorio del Tarvisiano si è animato in occasione della XIX edizione di Ein Prosit, la manifestazione eno-gastronomica più importante della regione.
Degustazioni e laboratori, a AD Fort Hensel o nelle antiche sale di Casa Oberrichter e del cinquecentesco Palazzo Veneziano di Malborghetto, cene itineranti, ospitate non solo in alberghi e ristoranti della zona, ma anche in spazi commerciali allestiti per l’occasione.
Momenti di grande convivialità immaginati e voluti dal Consorzio di Promozione Turistica, ma anche da Chef del calibro di Emanuele Scarello, friulano doc e anima del ristorante Agli Amici, di Godia (UD), 2 Stelle Michelin. Cene pensate per gruppi ristretti di persone per rivivere il piacere (reciproco), di cucinare in un’atmosfera amichevole, familiare.
Ospiti di KitchenAid , nella cornice della loro Casa a Valbruna, lo stesso Chef Scarello ha realizzato un menù che definire emozionante è riduttivo. Un connubio tra sapori del territorio, ricordi e innovazione, perfettamente legato con la tecnica di chi sa cosa vuole regalare ai propri commensali.
I laboratori, il dolce e salato di Corrado Assenza.
Io da Corrado Assenza ci sono andata: a settembre sono arrivata fino a Noto con la speranza e la presunzione di incontrarlo e magari stringergli la mano, ma che per farlo dovessi invece andare fino in Friuli, questo proprio non lo avevo considerato.
Dolce e salato in un unico laboratorio, perché come insegna Assenza, non esistono muri tra cucina e pasticceria: piatti al confine, come questo territorio, in cui la chiave è l’esaltazione dei sapori, degli zuccheri e della sapidità senza aggiunte o altre coperture.
Il pan di Spagna di Corrado Assenza è una di quelle ricette da trascrivere sul taccuino e da ripetere all’infinito.
Non fatevi intimidire dalla gran quantità di farina di mandorle, seguendo qualche semplice regola risulterà perfettamente soffice.
Tempo
Lavorate le uova con lo zucchero fino a ottenere una spuma chiara e di almeno tre volte il volume iniziale: nel mio caso ci sono voluti circa 20 minuti, ma voi affidatevi al vostro occhio e alla vostra mano.
Delicatezza
Una volta ottenuta la massa chiara e leggera, unite le farine setacciate almeno un paio di volte: inseritele delicatamente, lavorando con una spatola dal basso verso l’alto, così da non perdere i gas racchiusi nel composto. Il pan di Spagna non richiede lievito, ma sfrutta l’aria presente all’interno dell’impasto per crescere e restare soffice.
Precisione
Le uova hanno pesi diversi a seconda della loro grandezza e ogni grammo può modificare il risultato finale di una ricetta di pasticceria. Se volete ottenere buoni risultati non siate approssimativi, pesate secondo ricetta e non modificate il numero o il peso degli ingredienti.
La ricetta originale assaggiata durante il laboratorio prevedeva come accompagnamento una mousse al cioccolato e una crema di latte semplice e profumata, non sapendo replicarle come avrei voluto, per la mia versione ho scelto pistacchi di Bronte, melagrane e scaglie di cioccolato al latte d’asina della più nota cioccolateria di Modica… un buon compromesso, non trovate??
Buona settimana,
Manuela
- 150 g di tuorli
- 350 g di albume
- 200 g di zucchero di canna
- 300 g di farina di mandorle
- 200 g di farina semintegrale tipo 2
- 1 bacca di vaniglia
- 6 bacche di cardamomo
- burro per lo stampo
- Per guarnire
- 100 g di pistacchi di Bronte
- 2 melagrane
- 500 ml di panna fresca
- 50 g di cioccolato al latte d'asina
- Ungete gli stampi e foderateli con carta forno.
- Scaldate il forno a 150°C.
- Lavorate le uova con lo zucchero fino a quando otterrete un composto chiaro e spumoso. Unite la polpa della bacca di vaniglia e i semi contenuti nelle bacche di cardamomo.
- Setacciate due volte le farine, unitele al composto con delicatezza, lavorando la massa dal basso verso l'alto.
- Versate negli stampi e infornate per circa 45 minuti, verificando la cottura con uno stecchino.
- Intanto preparate gli ingredienti per la guarnizione: montate la panna e tenetela in fresco fino al momento del suo utilizzo. Sgranate le melagrane e tenete da parte i chicchi. Sminuzzate il cioccolato a coltello e tenete anche questo da parte.
- Fate bollire poca acqua e versatela sui pistacchi: lasciateli in ammollo per 1 minuto, scolateli, metteteli ad asciugare su uno straccio pulito ed eliminate la pellicina esterna, aiutandovi con il canovaccio.
- Sformate le torte e guarnite con la panna, la frutta e le scaglie di cioccolato.
2 comments
Ciao, una domanda forse stupida . . . gli stampi vanno infornati contemporaneamente, giusto ? quindi uno ad un livello più alto e uno più basso . . ma ad un certo punto devo invertirli???
il forno è statico?
Bellissime le foto . . .
Grazie mille
Ciao Laura, non è per nulla una domanda stupida!
Io li ho messi sullo stesso ripiano, dovrebbe riuscire anche a te. Se preferisci metterli su piani diversi
puoi farlo, ma non aprire il forno.
Per quanto riguarda il programma, statico, in generale per le torte 🙂
A presto!