On air:” Abbiamo vinto un’altra guerra- Motta”
La primavera è qui, m’importa poco quello che dicono i meteorologi, lo si capisce da quei ciuffi arricciati nei campi. Li vedi stretti in piccoli mazzi, vicini, amichevoli, persi in chissà quali confidenze. È un segnale chiaro, quello che arriva dai prati, un richiamo che prende i sensi nella loro totalità: i rumori dei ronzii più fitti, il verde che brilla negli occhi, l’odore di erba fresca.
Le giornate di pioggia si alternano a un cielo acquamarina e il bosco è nel suo momento più bello e delicato, i fiori spiccano sul fondo bruciato e le foglie secche.
Faccio il verso a Nina, la imito, mi siedo al sole e chiudo le palpebre per assorbire una nuova energia.
La primavera per me è rappresentata da lunghe passeggiate e pranzi veloci: con l’aumentare delle ore di luce, il gioco degli incastri familiari si fa più complesso; si aggiungono i lavori all’aperto, sempre più frequenti e la voglia di godersi il bello.
Il pane in cassetta è una delle piccole gioie della vita: mi ricorda l’infanzia, i miei spuntini adolescenziali quando avevo fame di crescere, le colazioni all’estero o quelle a casa di amici durante le vacanze estive. Si conserva a lungo e la più comune fetta di pane riesce a fare la differenza nelle mie giornate frenetiche trasformandosi in una base per un pranzo veloce, ma ugualmente magistrale.
Lo inforno spesso, ma solo ultimamente posso dire di aver trovato la ricetta che è la pace dei sensi. Parte del merito della morbidezza di questo pane va al metodo Tang Zhong, già utilizzato in questa vecchia versione e nella preparazione del mio pandoro con farina di riso realizzato tempo fa per gli Aironi.
Nuovi progetti e lavori in corso.
Con l’arrivo della primavera diamo il via a nuovi progetti e collaborazioni e che questo accada con la venuta della nuova stagione non è per nulla un caso. L’inverno mi ha dato il tempo per svestirmi dei dubbi: ho calibrato, pesato, valutato…ora è tempo di fare! Se da un lato mi sto accingendo a intraprendere un progetto che tenevo stretto in testa da anni, dall’altra parte iniziano a prendere forma e a palesarsi i lavori a cui mi sono dedicata fino a ora.
Una veste nuova per il blog, un calendario con date ed eventi che a breve andrà a riempirsi, una collaborazione che ci terrà compagnia per i prossimi 12 mesi.
Sul blog, insieme all’appuntamento mensile dedicato all’orto si aggiunge quello dei lievitati e della pasta fresca: 12 ricette stagionali, divise tra pani, torte e sfoglie all’uovo e non, realizzate con il supporto dei prodotti KitchenAid.
La prima tra le tante ricette pensate non poteva che essere un pane da declinare in tutta la sua morbidezza durante le varie pause della giornata: in fetta semplice, abbinata a burro e marmellata, o come toast aperto, oppure in versione triplo sandwich, farcito di verdure colorate e formaggio per un pranzo in ufficio.
Una volta sfornato e fatto raffreddare, avvolgete il vostro pane in un foglio di carta di alluminio, oppure tagliatelo a fette e congelatele separatamente; una volta surgelate, conservatele in sacchetti per alimenti fino al loro utilizzo…sempre che il pane non finisca prima, su questo non mi sento di garantire!
Buona settimana,
Manuela
- 370 g di farina tipo 1
- 2 cucchiai scarsi di zucchero di canna
- 20 g di burro morbido
- water roux
- 1 uovo
- 120 ml di latte
- 1 cucchiaino di sale
- 6 g di lievito di birra
- Per il Water Roux
- 20 g di farina tipo 0
- 100 ml di latte
- Preparate il water roux: mescolate la farina con il latte (unite il latte alla farina, non il contrario), scaldate lentamente e mescolate fino a quando il composto si staccherà dalle pareti del pentolino e assumerà una consistenza gelatinosa. Lasciate intiepidire e iniziate a formare l’impasto:nella planetaria unite la farina con il lievito, il latte e il water roux. Aggiungete l’uovo leggermente sbattuto, lo zucchero, il sale e il burro morbido.
- Lavorate con il gancio fino a quando l’impasto risulterà incordato, coprite e fatelo lievitare fino al raddoppio. Riprendete e stendete l'impasto in un rettangolo di 1 cm di spessore; arrotolate partendo dal lato più corto, allargate fino a coprire la lunghezza dello stampo.
- Trasferitelo nello stampo già oliato con la chiusura verso il basso e fate lievitare fino a quando l'impasto sarà duplicato (1 ora e 30 circa). Se avete a disposizione uno stampo con coperchio, chiudete con quello, altrimenti coprite con della pellicola.
- Scaldate il forno a 170°C e infornate per circa 40 minuti. Sfornate, fate intiepidire e togliete dallo stampo per evitare la formazione di umidità.
Toast aperto con carciofi marinati, avocado e uovo
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- 8 fette di pane
- 2 carciofi
- 2 limoni
- olio extravergine
- sale
- pepe nero e bianco
- 2 avocado
- 4 uova
- erba cipollina
Instructions
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Pulite i carciofi, eliminate le foglie dure più esterne, tagliateli in fette sottili e metteteli in acqua acidulata per evitare l’ossidazione.
Scolateli e conditeli con il succo di mezzo limone, olio, sale, erba cipollina e pepe e fate marinare (la marinatura va fatta con un anticipo di 1 ora).
Portate a bollore un pentolino d’acqua, tuffatevi le uova e fatele cuocere per 5 minuti e 30 secondi. Prelevate le uova fate raffreddare sotto l’acqua fredda. Sbucciatele e dividetele in due. Pulite l’avocato e tagliatelo a fettine.
Tostate le fette di pane e servite con l’avocado, i carciofi marinati e l’uovo. Decorate tutto con erba cipollina fresca.
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Letture e suggerimenti per un toast perfetto:
- Siete a corto di idee, ma volete portare in tavola il toast perfetto? Qui ne trovate ben 17, tra dolci e salate.
- Per chi preferisce sfogliare le ricette su carta stampata, consiglio questo volume di Bibliotheca Culinaria, Sandwich Gourmet, 25 proposte per panini creativi, ma non stravaganti, che uniscono il meglio di ogni stagione con un occhio alla salute.
- Se il toast preferite mangiarlo fuori casa, comodamente seduti e serviti, a questo link trovate i nomi di 7 locali a Milano. Se invece siete in Brianza, il mio consiglio è quello di provare i #sempretosti di Arlati Café.
2 comments
La neve si è sciolta, ha lasciato di nuovo spazio ai fiori e al tepore… colpisce vedere a distanza di un solo post la natura così diversa, ma questo è il bello: cambiamenti, evoluzioni, stupore! Il corso naturale delle cose… gli scenari che si trasformano sotto ai nostri occhi, anche nell’arco di pochissimo… i risvegli…
Mi piace la grafica attuale, segue l’andamento di come ti senti tu… più aria, un’apertura più ampia e forse anche più ordine…
Il pane è bellissimo, lo proverei in tante versioni, subito pronta con vasetti di marmellata e panetti di burro, ma anche con verdure e pesti colorati… e magari ci mettiamo anche un tocco nordico, con panna acida e salmone (o trota salmonata, ahaha) e tanto aneto! Insomma, via alla fantasia… quella che ci porta lontano e anche un po’ via, quando ne abbiamo bisogno! 🙂
Amo quel momento, quello in cui il sole raggiunge la giusta intensità e angolazione per cui anche il mio Nino (sì, lo chiamiamo spesso così, contraendo il nome), si piazza la mattina sul mattonato fuori dalla porta, col muso rivolto verso la luce e gli occhi chiusi. Mi faccio il mio caffè e mi siedo lì con lui a fare la lucertola, accarezzando il suo manto caldo.
Per noi non è ancora il momento: al di là della pioggia, la mattina c’è ancora troppa ombra, dobbiamo aspettare un mesetto buono. Ma la primavera la vedo anche io, lo sai che ho l’occhio lungo per quei ciuffi d’erba 🙂
Tu ormai sei un treno in corsa, e non sbagli una fermata. Non vedo l’ora di vedere che cosa hai in serbo per i prossimi mesi! Intanto aspetto il 22 marzo: anche se non riuscirò a prendere il libro subito, saprò che è lì a disposizione. Mi è parso di vedere che è pure bello grosso, visto che sta in piedi da solo 😀