On air:”La stagione- Zen Circus”
A volte mi perdo (o per dirla come la direbbe Daniele Silvestri, semplicemente, “Mi persi”).
Mi perdo nelle ore più quiete a osservare il mare verde che ho davanti, gli sbuffi degli alberi che arrivano su come spuma salata dal placido movimento dei prati.
Mi perdo nel ronzio costante del mese di maggio, nelle sere più lunghe e nelle ore che rimangono prima del sonno come parentesi aperte, porte socchiuse da cui può entrare chiunque o qualunque cosa: un ricordo, un profumo, una persona.
Siamo abituati a considerare il “perdere” con una connotazione negativa: smarrire un sentimento, perdere una persona, un punto di riferimento, il nostro orizzonte, ma a ogni perdita spesso in natura è associata una rinascita o un rafforzamento. Le foglie cadute, i rami tagliati, le piante meglio di noi sanno come alleggerirsi e ripartire, dove affondare le radici e riprendere linfa vitale.
Rubo gli insegnamenti e li metto in tasca: le foglie secche diventeranno compost per le piante più esigenti, i rami serviranno per qualche intreccio.
Le zucchine e i loro fiori.
Le verdure crescono più rapidamente, ora, le zucchine, in queste settimane hanno incamerato sufficiente energia e lo dimostrano i fiori gialli aperti, che come tanti soli felici illuminano la terra scura. Poco ancora e i loro piccoli ortaggi ci terranno compagnia fino a estate inoltrata.
Sebbene lo zucchino in questo periodo sia già in stagione di trapianti, è ancora possibile seminare nuove piante, che andranno a sostituire quelle già adulte che daranno frutto per i prossimi mesi.
Ricordo il consiglio di mio padre, mi riecheggia nelle orecchie come un monito: “Devi togliere le prime zucchine cresciute sulla pianta così poi cresceranno meglio le altre”. Io mi avvicino e inizio a togliere: da un’altra perdita qualcosa di nuovo inizia a crescere più forte.
Per il consueto appuntamento con l’orto e l’autoproduzione, qui trovate la scheda relativa alla coltivazione degli zucchini.
L’impasto senza uova.
In cucina come nell’orto le perdite possono dare ottimi risultati: è il caso di questi tagliolini, che per scelta, e non per mancanza di uova, ho voluto impastare con quasi unicamente farina di semola (Tumminia e semola rimacinata) e acqua.
Le uova, in alcuni casi e con determinati condimenti, rendono il gusto della pasta troppo pieno, appesantendone il risultato: da questo impasto si otterrà una pasta leggera, che profuma di grano, un tagliolino leggero che ricorda moltissimo i noodles giapponesi.
La pasta e il suo condimento.
In primavera è difficile scegliere tra le tante primizie, il verde arricchisce i piatti con generosità, quasi a volersi sdebitare della stagione andata.
In questo momento di abbondanza mi risulta difficile scegliere un’unica verdura per accompagnare i piatti, preferisco mixare, unire, aggiungere, anziché togliere, quasi a voler compensare quel “senza” che dobbiamo ancora imparare ad amare.
A questa pasta si addice un condimento fresco, leggero: scegliete le erbe in base alla vostra disponibilità, aromatizzate con limone, o zenzero, se amate un gusto più orientale. Eliminate il pecorino se volete ottenere un piatto vegan.
Liberate la fantasia!
E buon fine settimana.
Manuela
- 100 g di Tumminia
- 150 g di farina di semola rimacinata
- 100 g di farina di grano tenero tipo 0
- 160 g di acqua (valutate al tatto)
- 2 cucchiai di olio extravergine
- un pizzico di sale
- per il condimento
- 200 g di fave sgusciate
- 8 fiori di zucchina e i suoi frutti immaturi
- 200 g di asparagi
- un mazzetto di erba cipollina
- qualche foglia di nepetella
- pepe nero q.b.
- sale
- 1 spicchio d'aglio rosso
- pecorino sardo semistagionato
- Olio extravergine di oliva
- Impastate le farine con l'acqua, il pizzico di sale e infine l'olio: non inserite tutta l'acqua insieme, ma valutate durante la lavorazione. L'impasto dovrà risultare liscio, compatto, ma non appiccicoso.
- Avvolgete nella pellicola e fate riposare per 30 minuti a temperatura ambiente.
- Con l'aiuto della sfogliatrice, stendete dei rettangoli di pasta dello spessore di 2 mm, lasciate asciugare all'aria su un tagliere infarinato con la semola e, solo dopo, formate i tagliolini.
- Divideteli in nidi di pasta e infarinate ancora con la semola.
- Se non dovete consumare subito la pasta, il consiglio è sempre quello di surgelarla su vassoi infarinati e solo in un secondo momento trasferirla nei sacchetti ermetici per alimenti. In freezer si conserva fino a un mese.
- Per la preparazione del condimento: scottate le fave in abbondante acqua (la stessa che vi servirà per la cottura della pasta). Riducete gli asparagi in nastri, con l'aiuto del pelapatate, tagliate le zucchinette e pulite i fiori dal pistillo.
- In un tegame basso e ampio, rosolate lo spicchio d'aglio (intero o tritato se amate il suo gusto spiccato), unite una parte delle erbe, le fave e le zucchine. Fate saltare qualche minuto giusto per insaporire. Aggiungete i fiori e gli asparagi e scottate solo un minuto.
- Salate l'acqua bollente, scottate i tagliolini un minuto, poi trasferiteli nel tegame insieme alle verdure. Saltate, unendo qualche cucchiaio di acqua di cottura per amalgamare, pepate e insaporite con un filo d'olio a crudo.
- Servite con una generosa spolverata di pecorino.
Letture e approfondimenti:
- Amo tagliare la pasta a mano, a coltello, come facevano le sfogline, ma in alcuni casi è utilissimo avere un alleato in cucina: come già accennato qui , fino al 31 dicembre 2018 con il codice KALIT18 vi sarà possibile ottenere uno sconto del 20% sui piccoli elettrodomestici KitchenAid. Trovate il banner diretto nella homepage, oppure cliccate da qui.
- Il grano Tumminia è un grano antico siciliano, una delle 32 cultivar di frumento duro, ancora coltivato nell’entroterra in particolare nelle vallate del fiume Salso Imera meridionale. Esistono, ormai, diversi negozi di prodotti naturali in cui trovare questa farina, ma se ne avete occasione vi consiglio di provare quella prodotta di Molini del Ponte. Anche se non fa direttamente vendita online, potete trovarlo in negozi specializzati o sul sito di Tibiona.
2 comments
Abbiamo impastato entrambe questa settimana, tutte due senza uova, tutte due con grani buoni…e tutte e due con le fave a condire! Ma vabbè, come si fa a non metterle ovunque, le fave, finché ce ne sono? Le porto in tavola di continuo, in questi giorni.
Mi è piaciuta molto la tua introduzione. Riesci sempre a trovare le metafore giuste, per arrivare alla concretezza del tuo orto.
Un bacio!
P.S: Non ho mai provato a fare i tagliolini a macchina, soprattutto non senza uova…i tuoi sembrano aver tenuto piuttosto bene! Proverò con sola semola, vediamo come va.
Ieri sera ho mangiato dei tagliolini aromatizzati al curry con asparagi e cipollotti, un piatto (sor)ridente tutto verde che mi sono proprio gustata… e adesso mi appare il tuo, come un proseguimento naturale e per nulla casuale! Ogni volta che mostri qui o su IG il bottino del tuo raccolto, mi vengono gli occhi a cuore… ma so che presto avrò il piacere di vederlo da vicino, il tuo orto, mentre mi dici come estrarre qualche verdura e riempire il cestino insieme! Questo è un bel perdersi… perchè è, in realtà, un ritrovarsi. Un sapere chi siamo. Un ricordarsi come siamo. Qualcosa si lascia indietro, nel cammino, ma non importa… c’è tanto altro, di evidentemente più forte, che resta. E si lascia godere.
A presto… per davvero 🙂