On air:”Chissà dove sarai- Motta”
Il bosco ha già preso l’aria seria di giugno: i rami si son fatti fitti, è difficile distinguere il sottobosco che solo qualche settimana fa copriva come una coperta le radici degli alberi.
Non si tratta di noncuranza, la primavera ti esplode così tra le dita, come gli eventi o la vita stessa, scoppia tra i rami, tra le ombre guadagnandosi spazio; è un sentimento più che una stagione: scostante e variabile, muta continuamente colori e disegni, rovesciando le sue carte sul terreno ancora umido.
La casa appare avvolta in una nuvola di fiori: è il momento delle acacie e dei sambuchi. Le cime sporgono sulla linea luminosa che raggiunge la cresta della collina colorando la costa di bianco, la sera le prime lucciole sembrano fissarsi come punti luminosi sul buio di maggio.
Per quanti anni siano passati, non mi riesce di non dedicare una ricetta a tutto questo fiorire, al sambuco e ai suoi grappoli di stelline bianche.
La fretta mi aveva distolta dalla stagionalità, guardavo il paesaggio, ma non vedevo il suo arrivo. Poi rientrando verso casa a sera tarda, ho sentito l’odore pungente penetrare le narici, come se qualcuno volesse schiaffeggiarmi e svegliarmi dal torpore di un sonno inadatto.
Ho alzato la testa ed era lì. Ho sorriso.
Avrei trovato il tempo per celebrare il suo ritorno.
I fiori di sambuco e il loro profumo inconfondibile sono finiti in diverse ricette nel blog: in primis nello sciroppo, usato in più preparazioni, poi in sorbetti, granite, ghiaccioli. Torte e brioches con i fiori ancora freschi sono arrivati dopo, ma non per questo ci piacciono meno.
La verità è che il primo pensiero che associo a questi fiori è il pan meino, dolce tipico del territorio comasco con una storia tutta sua.
Questi biscotti sono una perfetta via di mezzo tra la classica frolla e un pan meino meno morbido. Se volete ottenere un profumo più deciso di quello che danno i fiori freschi potete sostituirli con quelli già essiccati o aggiungere un cucchiaio di sciroppo preparato secondo la classica ricetta che potete trovare anche qui.
Buon fine settimana e, tempo permettendo, buona raccolta!
- 90 g di farina di mais per polenta
- 90 g di farina di mais fioretto
- 180 g di farina di grano tenero tipo 1 debole
- 2 uova
- 100 g di zucchero di canna
- 4-5 fiori di sambuco
- 120 g di burro
- ½ cucchiaino scarso di lievito per dolci
- Lavorate le uova con lo zucchero di canna fino a sciogliere lo zucchero completamente; unite i fiori separati dai gambi.
- Aggiungete il burro a tocchetti, amalgamate e calate anche le farine e il lievito.
- Formate una palla e avvolgetela con della pellicola, fate riposare qualche ora in frigorifero, poi stendete e formate i biscotti con un coppapasta diametro 6 cm.
- Distribuite sulla leccarda coperta da carta forno e infornate in forno già caldo a 180°C per 25 minuti.
- Sfornate quando i biscotti saranno dorati ai bordi, fate raffreddare.
Approfondimenti e letture:
- Se la prima idea che associamo al fiore di sambuco è quella del suo sciroppo, le ricette possibili sono tantissime. Usatelo sotto forma di fiore per aromatizzare acque, tisane, marmellate e gelatine, mentre usate lo sciroppo per dare profumo ai vostri dolci.
- Avevate immaginato di usare lo sciroppo ai fiori di sambuco come dressing a un’insalata di pollo? No? Bene, qui trovate una ricetta nuova e inusuale.
- Scrivere di mais senza affrontare la tematica degli ogm è quasi impossibile. Il mais è ormai da anni campo di battaglia tra piccoli contadini e multinazionali, perché si tratta di una pianta ad elevato potere politico ed economico. Da qualche tempo esiste una rete che si pone come obiettivo quello della salvaguardia dei mais locali e dell’impollinazione libera. Slow Mays, coinvolge 160 i produttori italiani e fanno parte della rete 36 varietà di mais tra Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo. Maggiori informazioni al link.
3 comments
Bellissima ricetta che proverò con il Mais Pignoletto d’oro di Rettorgole… mi trovi molto sensibile al tema 😉
Come sempre fantastico leggerti!
Grazie Paola!È sempre bello trovare punti in comune come questi 🙂
Buon lavoro e a presto!
Condividiamo anche la stessa scia di profumo, adesso. Sono io che ho fatto un passo verso di te, o forse è la campagna che mi sta allungando la mano, chissà… 🙂 Di sicuro il mio parco del cuore deve aver intercettato i miei pensieri e i miei desideri… e anche questo conferma che la natura sente e capisce, quando e come far incontrare le cose! Guardo la foto della casa bianca immersa nel verde e mi trasmette una pace incredibile… ci sono luoghi che fanno bene, di cui fare il pieno. Come dei biscotti, quelli meno scontati, semplici ma che hanno da dire qualcosa di diverso… e di nuovo. Il sambuco, per me, è il simbolo del nuovo, oggi… 😉