On air:”Feste comandate- Dimartino”
L’inverno ha finalmente la forma dei ricordi, tende i fili di ragnatele di cristallo, veste le foglie di diamanti, punge le dita e le labbra nelle ore più gelide del mattino.
Il giardino di gennaio è una fotografia opaca, un guscio svuotato dai giorni: rimangono solo poche erbe, il verde della santoreggia e del timo, l’alloro, il rosmarino, anime resistenti tra il buio e la notte. Rimane il candore degli ellebori, il profumo del calicanto e delle clematidi dai boccioli raccolti sui lunghi rami.
Gennaio ha una bellezza elegante e sincera, poche parole, nessun vestito: mi piace osservarlo dalla finestra, raccogliere le idee intorno al profilo preciso degli alberi, a quelle cime vuote, mentre le mani stringono forte la tazza tiepida di una tisana che mi riporta all’estate.
Gennaio freme sotto le dita insieme a tutti i progetti scritti a inchiostro indelebile, delinea la linea retta che mi guiderà almeno per la prima parte dell’anno, è il mese dei progetti e dei tempi morbidi.
Nei primi mesi dell’anno le risposte sono ancora poche, ma le aspettative sono moltissime: nelle ore più lunghe del pomeriggio è come se sentissimo il peso di un respiro più grande, l’odore di una primavera che vibra sotto la pelle.
Per me questo gennaio è scivolato come miele dentro l’acqua calda, svanito in un attimo, ma non sparito. In quel bicchiere rimangono già i primi profumi, le idee, i progetti che iniziano a delinearsi.
E mentre tutto prende forma, mi diverto a intrecciare con le mani quello che non voglio far scivolare via, qualcosa di buono da stringere con la giusta dose di forza e di delicatezza, per non soffocare questi respiri.
Le brioche intrecciate sono un piccolo vezzo da portare in tavola nelle colazioni invernali. In questo periodo è normale cercare rifugio negli abbracci di calde sciarpe di lana, delle lunghe coperte morbide, per me il rifugio sta anche nella mollezza di un impasto dolce, farcito di una ricca crema di burro e cacao amaro, dalla struttura leggera.
Potete preparare queste brioche anche in versione mignon, dividendo l’impasto in pezzi da 50 g. Cuocete questi dolci a una temperatura non troppo alta così da asciugarli lentamente e non perderne la morbidezza.
La farcia, in questo caso classica al cioccolato, può essere anche aromatizzata con cannella o cardamomo, oppure sostituita da una marmellata fatta in casa, miscelata a farina di mandorle.
Buona settimana,
Manuela
- 450 g di farina tipo 1
- 240 g di latte tiepido
- 8 g di lievito di birra fresco
- 70 g di zucchero di canna
- 1 uovo medio leggermente sbattuto (60 g circa)
- 1 pizzico di sale
- 90 g di burro morbido a cubetti
- Per la farcia
- 80 g di burro a pomata
- 1 cucchiaio colmo di cacao amaro
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- Per spennellare
- 1 uovo sbattuto
- Sciogliete lo zucchero e il lievito nel latte, unite la farina in due riprese, poi aggiungete l'uovo, il sale e fate amalgamare.
- Unite il burro a cubetti, poco alla volta, lasciando incordare prima di aggiungerne altro.
- Incordate bene e trasferite in una ciotola leggermente oliata, coprite e fate lievitare per un paio d'ore a 22°C.
- Riprendete l'impasto, rovesciate su un piano di lavoro e dividete in 10 pezzi da 90 g circa. Formate delle palline, poi, da ciascuna formate dei filoncini.
- Stendete ogni filone con il mattarello e farcite con la crema ottenuta lavorando burro a pomata, cacao e zucchero.
- Piegate il filone in due nel senso della lunghezza, serrate bene e avvolgete la pasta a spirale. Attorcigliate su di sé e annodate (il video vi sarà di aiuto) e distribuite su una teglia lasciando sufficiente spazio per la lievitazione.
- Lasciate lievitare fino al raddoppio (circa 2 ore e 30), spennellate con dell'uovo sbattuto e infornate in forno a già caldo a 170°C per circa 30-35 minuti.
- Quando saranno dorate, sfornate e fate intiepidire prima d servire.
- Queste brioches si conservano per un giorno in sacchetti per alimenti, in alternativa, appena fredde, potete scegliere di surgelarle e di scaldare di volta in volta quelle che andrete a consumare.
Letture e approfondimenti:
- In questo periodo, inizio a dar fondo ai vasi in dispensa in previsione di quello che verrà: fiori e foglie essiccate durante la primavera e l’estate danno nuova linfa ai corpi stanchi. Miscelate fiori di biancospino o le sue bacche con foglie tritate di melissa e camomilla, ne risulterà una bevanda profumata e leggera, ottima per combattere lo stress e le ansie.
- Lavori nell’orto – Gennaio è il mese della progettazione: iniziate a definire quelli che saranno i lavori da realizzare, le prime semine e dove andrete a posizionarle. Il momento è ancora buono per distribuire compost maturo sulla parte superficiale del terreno e alla base delle piante da frutto. Durante le fasi di luna calante potete iniziare le potature sia nel frutteto che sui piccoli frutti, arieggiando i cespugli ed eliminando i rami in competizione.
2 comments
E’ inverno, sì, il cielo lo dimostra. C’è la neve, sì, tu l’hai vista davvero. Fa freddo, sì, indosso il piumino in questi giorni. Ma ci sono anche i fiori. E il giallo. E quella scia di primavera che si insinua, che si fa largo, che irrompe sulla scena e nel set e vuole esserci. Vuole farsi vedere. Perchè sa che l’aspettiamo, che i prossimi mesi saranno importanti, che ad essere intrecciati sono anche progetti nuovi che hanno avuto il tempo di lievitare e stanno per essere messi in forno… e poi serviti. Arriveranno colazioni diverse e speciali e so che in un certo senso non vedi l’ora… e io con te 🙂
Ti invidio un po’ quegli ellebori dai petali candidi, ma mi ritengo già fortunata di poterli ammirare nel bosco appena dietro casa, i miei a petali verdi, nella loro bellezza discreta ma dirompente, nella penuria di forme e colori diel pieno inverno. Per me gennaio è invece passatoo, finalmente, con una lentezza che non vivevo da tempo, quell’impressione di pensarlo alla fine già alla prima settimana stavolta mi ha lasciata stare. Il che ha dell’incredibile 🙂
Tieni al calduccio i progetti, sarà bello scoprirli quando saranno diventati realtà concreta.
Bello vedere le tue mani in pasta! 🙂