On Air: “Cartoon People- Billie Marten”
Sono punti fermi, quei gelsi piantati agli angoli dei giardini: defilati, ma eleganti nel loro fusto contorto, accolgono l’estate tra i rami illuminati.
Giugno è tornato e con lui sono tornate le giornate infinite, le notti ancora fresche, le cene all’aperto e i pranzi veloci.
Ogni anno rimango in attesa dei suoi segnali, del ripetersi dei dettagli che vanno a disegnarne i confini, delle piccole abitudini di tutti i giorni che ci macchiano le dita lasciando il loro colore indelebile.
La bellezza di questo periodo è impareggiabile: nulla può al pari dei lunghissimi tramonti, dei contorni luminosi delle montagne a sera inoltrata. Nulla può contro la generosità delle piante in queste settimane di fine primavera: fragole, mirtilli, ribes abbondano tra le mani e posso finalmente abbandonarmi ai sapori dei piccoli frutti, quelli che preferisco.
Una focaccia dolce
Come mi capita spesso, l’ispirazione arriva per casi fortuiti, quando la smetto di cercare e provo a sentire.
In questi mesi mi sono dedicata agli impasti come mai negli ultimi sette anni, ma questo non ha diminuito la mia dedizione e la mia gioia di sentire il profumo di un lievitato che lavora o quello del pane che aspetta e cuce la sua crosta nel forno semi aperto.
L’ idea della focaccia è arrivata immaginando la sua cugina autunnale, la schiacciata all’uva, dolce, ma non troppo, esattamente come piace a me.
Una focaccia che parla già d’estate, da mangiare tiepida con un caffè macchiato per una prima colazione più lenta del solito o una merenda inusuale.
Date le alte temperature di questo periodo, non vi sarà complicato diminuire i grammi di lievito di birra fino a quasi ad annullarli come ho fatto io: tenete controllato il vostro impasto e, se dovesse duplicare troppo rapidamente riponetelo nella parte più alta del frigorifero, per rallentarne la crescita.
Ancora a proposito di crescita, il caldo tende a seccare rapidamente la superficie più esterna dei lievitati: una volta steso in teglia, distribuite l’emulsione e coprite a campana con un’altra teglia così da permettere lo sviluppo senza che venga compromessa.
Buona settimana,
Manuela
- 400 g di farina tipo 1 per pane
- 310 g di acqua
- 1 g di lievito di birra fresco
- 20 g di latte
- 40 g di olio extravergine
- 2 cucchiai di zucchero di canna + altro per lo spolvero
- 8 g di sale fino
- 250 g di more di gelso
- Lavorate la farina con l'acqua, lo zucchero e il lievito, fate riposare per 30 minuti coperto da un canovaccio, poi riprendete a impastare.
- Unite metà dell'olio e il sale e incordate.
- Trasferite l'impasto in un contenitore, coprite, fate raddoppiare a temperatura ambiente per circa 12 ore.
- Rovesciate l'impasto su una spianatoia leggermente infarinata, fate 2 giri di pieghe a libro a distanza di 15 minuti, poi trasferite nella teglia leggermente oliata e stendete.
- Se l'impasto si ritira, coprite a campana e fate riposare 15 minuti prima di proseguire.
- Lavate e asciugate le more, distribuitele sulla focaccia insieme a un'emulsione fatta con latte e l'olio rimasto.
- Fate raddoppiare, spolverate con dello zucchero e infornate in forno già caldo a 250 °C.
- Cuocete per circa 10 minuti, abbassate a 200°C e finite la cottura per altri 15-20 minuti.
- Fate intiepidire e servite.
Appuntamenti e ricette:
- Sabato 29 giugno, si terrà il secondo corso di panificazione naturale, qui all’Agriturismo La Costa: un lungo pomeriggio di pratica e chiacchiere su pane e pasta madre. Per chi fosse ancora titubante segnalo che ci sono ancora solo un paio di posti, quindi affrettatevi! Per informazioni e dettagli qui il link al calendario degli eventi.
- A proposito di more di gelso. Molti di voi mi hanno chiesto cosa fare con questi piccoli frutti: dalla più classica delle confetture, a dei primi piatti raffinati, ma anche granite, sciroppi, cheesecake, cobbler e tanti altri, il sapore della mora di gelso accompagna facilmente molti piatti, sia dolci che salati.