On air:”Fireworks – First Aid Kit”
Non l’avevo immaginata così la mia pausa dalla vita quotidiana, il mio primo viaggio alla fine della stagione qui in agriturismo: avevo previsto scenari orientali, sabbia fine e pochi vestiti addosso. Ma ultimamente ammetto di aver perso qualsiasi capacità di pianificazione, un po’ perché la vita -come dovrebbe essere- va da sé, un po’ perché le cose in questi mesi sono cambiate più rapidamente di quanto non lo abbiano fatto fin’ora.
La città vecchia, Södermalm e il rifugio verde dell’isola di Djugården
Il mio primo pensiero a Stoccolma è arrivato un paio d’anni fa come una promessa detta a un amico e mai concretizzata. Ho sempre pensato che il mio mondo affine fosse quello latino, magari quello medio-orientale, ma negli ultimi anni, complice questo lavoro, mi sono trovata ad amare sempre di più tutto ciò che avesse una connotazione nordica, lineare, minimale.
Seppur con una lista piuttosto scarna di cose da fare e luoghi da vedere, mi sono tuffata a testa bassa in questa tre giorni nella capitale svedese, lasciando che il caso ci mettesse il suo zampino.
Nonostante le temperature basse, la mia vacanza si è pressoché svolta all’aperto, tra i vicoli dell’antica Gamla Stan, passeggiando tra le vie vagamente bohèmien del Södermalm, immersa nell’atmosfera idilliaca dell’isola-parco di Djugården, anticamente riserva di caccia del re e ora piccolo gioiello verde a due passi dalla città.
Un salto fuori città, l’arcipelago di Stoccolma
Uno dei luoghi scoperti quasi per caso prima di partire che mi sento di consigliare come tappa fuori città, soprattutto per chi ha più tempo, è l’arcipelago di Stoccolma, che con le sue isole (se ne contano 24.000!) è il più grande della Svezia e uno dei maggiori del Mar Baltico.
Unica tappa per me è stata a Vaxholm, placida e ridente cittadina, costellata di un’infinità di piccole case dipinte in colori pastello, ma il vero motivo della mia breve trasferta è stato ancora una volta il cibo.
Leggendo qui e là mi ero imbattuta nel Vaxholms B & B, un piccolo hotel familiare gestito da Linda e dal marito, che ormai è diventato un punto di riferimento per chi, una volta in zona, volesse partecipare a un corso di cucina svedese, luogo segnalato anche dal The Guardian come uno dei dieci posti migliori in Europa dove fare un’esperienza culinaria.
Senza la minima esitazione, tra zuppe, polpette e torte da colazione, la mia scelta è caduta sul corso di swedish cinnamon buns, o kanelbullar: mi entusiasmava l’idea di scoprire finalmente la ricetta originale di un dolce che amavo, ma che conoscevo poco.
Così, lungo il buio di un pomeriggio scandinavo, Linda mi ha accompagnata, tra le candele e i profumi della cannella e del cardamomo. Ci siamo raccontate a vicenda, un po’ per curiosità e un po’ per confrontare storie di vita così simili tra loro, ci siamo scambiate consigli, ricette e trucchi tra un caffè scuro e una fetta di pane senza glutine.
L’aria che si respira a Stoccolma è quella di un luogo in pace con se stesso, ma in continuo divenire, un amalgama perfetto di modernità e storia. Una città romantica e tranquilla, facile da vivere.
Che avrei condiviso con voi la ricetta originale dei kanelbullar era già una certezza ancor prima della mia partenza: foto e esperienze di viaggio sono una delle cose più belle da condividere. Raccontare, dare un profumo, un colore a un luogo è quello che ancora mi affascina del viaggiare, non potevo certo lasciarmi scappare l’occasione di mettere nero su bianco quanto imparato e visto a Stoccolma!
La ricetta che segue è per una dose di circa 30 kanelbullar, 24 se scegliete di farli più grandi, vi lascio anche i consigli davvero preziosi di Linda: non sorvolate, perché il risultato potrebbe cambiare enormemente.
Gli errori da evitare:
- Non aggiungere gradualmente la farina: per la corretta formazione del glutine è necessario lavorare tutta la farina fin dall’inizio. Aggiungerla in modo graduale fa sì che la struttura della brioche non sia filante, ma con una maglia disomogenea e questo penalizza la morbidezza finale.
- Mai fondere il burro: la struttura del nostro lievitato cambia se inserite del burro fuso o in fiocchi. Lasciate ammorbidire per qualche ora prima di impastare, ma assolutamente non fatelo fondere!
- Mai lesinare nell’uso di cannella e del cardamomo: il nome di queste brioche non è casuale, se non amate la cannella allora i kanelbullar non fanno per voi. Abbondate e me ne sarete grati, la stanza profumerà per un intero giorno regalandovi un sorriso.
- Attenzione in cottura! Queste brioche devono cuocere ad alta temperatura con una piccola aggiunta di vapore non appena infornati. Un minuto di troppo rovina la crosta esterna e asciuga l’interno facendo perdere quell’effetto fondente che li rende irresistibili. Verificate la cottura con uno stecchino e, una volta sfornati, lasciate i cinnamon buns qualche minuto sulla leccarda, in questo modo non perderanno subito di volume.
- 1, 1 kg di farina forte (potete usare una manitoba, ma anche una 1 per panificazione)
- 75 g di lievito di birra (queste le dosi date da Linda, potete traquillamente diminuire a 50 g , ma i tempi si allungheranno)
- 500 g latte a temperatura ambiente
- 180 g di zucchero di canna
- 17 g di sale fino
- 2 uova
- 9 g di semi di cardamomo macinati al mortaio
- 200 g di burro a temperatura ambiente
- Per il ripieno
- 150 g di burro a temperatura ambiente
- 160 g di zucchero di canna
- 8 g di pangrattato*
- 1 cucchiaino di acqua
- 20 g di cannella macinata
- Topping
- 1 uovo
- un pizzico di sale**
- 1 cucchiaio di latte
- zucchero granulato per decorare
- Nella planetaria unite il lievito sbriciolato, il latte, lo zucchero, le uova, il cardamomo, il sale e la farina.
- Una volta amalgamato l'impasto iniziate a unire il burro in fiocchi.
- Lavorate per circa 15-20 minuti, finché l'impasto risulterà lucido. Per un'ulteriore conferma potete fare il test del glutine: staccate una pallina di impasto e con le mani leggermente infarinate apritelo fino a renderlo il più fine possibile. Se l'impasto non si strappa allora è pronto.
- Fate raddoppiare in una terrina e nel frattempo preparate il ripieno: mescolate tutti gli ingredienti fino a ottenere una pasta soffice e omogenea.
- Sulla spianatoia infarinata stendete il vostro impasto: dovete ottenere un rettangolo di circa 1 cm di spessore. Distribuitevi il ripieno senza lasciare bordi, piegate in tre e modellate leggermente con il mattarello fino ad avere uno spessore di 1 cm circa.
- Con il tarocco formate delle strisce di 2-3 cm ciascuna, tagliandone poche alla volta.
- Arrotolate intorno alle due dita della mano sinistra e chiudete in senso opposto come a creare un nodo, poi distribuiteli su delle teglie coperte da carta forno.
- Fate raddoppiare coprendo con un'altra teglia a campana o con della pellicola.
- Spennellate con il mix di uova, latte e sale e decorate con lo zucchero.
- Infornate per 7-8 minuti a 250°C.
- Verificate la cottura e, una volta sfornati, lasciate sulla teglia così da non farli sgonfiare. Trasferiteli su delle gratelle e fate raffreddare.
- Potete consumarli subito o congelarli in sacchetti per alimenti.***
**il sale serve a dissolvere gli albumi, così da ottenere un effetto lucido, ma non appiccicoso
***è anche possibile surgelare i kanelbullar prima della seconda lievitazione. Congelateli su dei vassoi e dopo un paio d'ore divideteli in sacchetti alimentari. Quando volete consumarli, fateli prima scongelare in frigorifero, poi fate lievitare a temperatura ambiente e procedete con la cottura.
**** Se come me sei un'amante delle quantità di lievito ridotte e vuoi dedicare tempo a questo impasto, puoi sostituire i 75 g previsti dalla ricetta di Linda con 10-12 g di lievito di birra fresco. Io impasto la sera e lascio lievitare a 10 °C per tutta la notte. Il mattino seguente riporto a temperatura e formo.
A presto!
Manuela
Indirizzi e posti da non perdere!
In città
- Rosendals Trädgård, questo luogo è l’apoteosi di tutto ciò che amate del Nord: elegante, romantico, etico. Dal 1982, la Fondazione che lo gestisce cerca di condividere il sapere e l’importanza delle coltivazioni sostenibili e biodinamiche. All’interno di un’ampia serra luminosa e riscaldata potete rilassarvi per un caffè, provare i dolci o il loro pane cotti nel forno a legna della loro bakery oppure potete sedervi per un pranzo veloce. Tutti prodotti coltivati vengono utilizzati per i piatti e sono in parte venduti nel piccolo shop. Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 16 (inverno). Dove: Djugården, autobus linea 7.
- Bageri Petrus , nella piccola bakery del Södermalm pani e dolci sono realizzati alla perfezione. Lo spazio è piccolo e non vi sarà facile trovare posto a sedere, ma se potete ritagliatevi un momento per un caffè e un ottimo croissant.
- Un posto che avevo segnato in lista, ma che per questioni di tempo non ho potuto visitare è il Green Rabbit, piccolo caffé innovativo creato dallo chef stellato Mathias Dahlgren. La filosofia è ancora quella della sostenibilità: i pani vengono realizzati con farina di segale e altri grani antichi, i piatti sono principalmente vegetariani. Segnatelo in lista! Orari: Lun 8-14| Mar-Ven 8-17 | Sab 9-15 | Dom Chiuso. Dove: Vasastan, fermata Rådmansgatan.
- Sebastian på söder| Surdegsbröd Södermalm La bakery di Sebastian Boudet, ha una filosofia ben precisa: solo materie organiche e stagionali. Così Sebastian prepara i suoi pani a lievitazione naturale, i dolci e la pizza, che trovate in negozio tutti i mercoledì. Orari: aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 e il sabato fino alle 16, chiuso la domenica. Dove: Södermalmsallen, fermata Medborgarplatsen.
- I mercati di Medborgarplatsen e Södermalmsallen
Fuori città
- Vaxholms Bed & Breakfast, se l’esperienza che state pianificando va oltre la semplice città di Stoccolma, il B&B di Linda è il posto che fa per voi! Una casetta immersa nella quiete, a due passi dalla baia e dal centro cittadino vivace, ma tranquillo. Linda oltre a gestire questa splendida struttura, organizza anche corsi di cucina svedese: tra questi il corso per imparare a realizzare i kanelbullar, il risultato, come si vede dalla foto, è semplicemente perfetto!
5 comments
Appena sfornate! …e già ne manca una! Sono favolose! Grazie Manuela per questa ennesima meravigliosa ricetta.
Ciao! Non ho mai lasciato commenti….
Ma devo dire che questi Kanelbullar oltre ad essere ASSOLUTAMENTE SQUISITI oltre qualsiasi misura, sono venuti PERFETTI …grazie alla tua ricetta…minuziosa, attenta, precisa e sicuramente rodata da Linda!
Grazie Grazie Grazie
A questo punto vorrei chiederti un piacere… per caso hai anche un super ricetta per i “pastel de nata”?
Grazie ancora
Grazie mille per il feedback! Sono felice che ti siano piaciuti 🙂
Purtroppo non ho quella ricetta, non sono un’appassionata e non ho mai approfondito.
Buona domenica!
Ciao! Non ho mai lasciato commenti ma ti seguo appassionatamente : )
Sono super mega appassionata di kanelbullar e vorrei provare a farli con la mia bambina ma sono molto sorpresa nella ricetta dei 75 grammi di lievito… mi paiono tantissimissimi…
Grazie
Valentina
Ciao Valentina, grazie mille per le tue parole!
La ricetta che vedi qui è quella di Linda, così come me l’ha insegnata. Anche se l’ho provata e posso dire che è comunque molto valida,io che come te non amo i grandi quantitativi di lievito, di solito impasto la sera e riduco a 10 i grammi di lievito, faccio lievitare tutta la notte a 10 gradi e la mattina finisco il tutto.
Se vuoi puoi fare anche tu questa variazione 🙂
Buona giornata!