On air:” Quello che mi manca di te- Diodato”
C’è una luce nel paesaggio invernale che illumina lo sguardo come fosse fuoco.
Brucia e rigenera, scalda e avvolge quanto l’attesa della primavera.
Nelle domeniche più leggere conquistiamo uno spazio tutto nostro: fuori nei boschi o in cucina, è come se anche noi entrassimo a far parte di una cornice, una scena di cui siamo parte viva e integrante.
Non come spettatori, ma come protagonisti di una rappresentazione capace di strappare sorrisi e lacrime.
In questi giorni più di altri un’immagine mi arriva nitida alla mente: c’è una cosa che fa la cucina, tiene insieme i pezzi, riavvicina certe parti di noi lasciate cadere tra le ferite delle giornate.
Lo sapevo già da anni, ma la percezione che sia realmente così l’ho sentita sempre più prepotente in questi ultimi mesi: per ognuno di noi esiste un libro non scritto di ricette, una sorta di racconto di quello che siamo attraverso i sapori.
Una storia che attraversa gli anni e le stagioni e ci riporta esattamente dove siamo arrivati, per poi andare oltre.
Ricette che ci riportano in una stagione, in un tempo antico oppure molto prossimo, che riportano colori e profumi già vissuti, capaci di emozionare oggi come allora.
I bomboloni, o bombe, sono il mio ricordo estivo, i vestiti leggeri, le biciclette appoggiate al muro, mentre fai colazione con gli amici, ma sono anche quel periodo a ridosso del Carnevale, le settimane in cui tutto era concesso a tavola, prima del regime più rigido della Quaresima.
Mamma non è mai stata molto amica dei fritti, ma non ci ha mai negato un dolce di Carnevale.
In questi casi mi sento molto vicina a lei: i fritti come i dolci non mi appartengono, ma esiste una regola non scritta che me li fa amare in situazioni e stagioni ben precise.
Negli anni ho provato diverse ricette dei bomboloni: se vuoi replicarle anche tu ti lascio i link sia per la versione con lievito di birra preparata con il supporto del mio Cooking Chef XL che quella con lievito madre con procedimento più tradizionale.
Due versioni dello stesso impasto, entrambi realizzati con una lievitazione lunga e tempi dilatati, come piace a me quando si tratta di lievitati.
Un classico del Carnevale, ma che è sempre una buona idea se si vuole fare uno strappo alle regole.
Buona settimana,
Manuela