On air: ” All that has grown- Ben Harper”
Da vicino potrebbe sembrare tutto identico, le stesse sfumature sui prati strigliati a dovere, le stesse chiome, agghindate e felici, come adolescenti prima di una festa, lo stesso canto.
Ritornano i colori pieni di aprile, quel silenzioso rumore, carico di ronzii e richiami che si fanno eco tra loro.
In questo brusio impercettibile, si coglie un passaggio che dura appena poche settimane. Sono questi i giorni dei ciliegi e del biancospino, i giorni dei meli che arrivano tardi, dei peri cascanti e delle amarene. E’ il momento dei bianchi dipinti sul verde sfacciato della collina: dietro la curva, appena dopo l’inizio dell’asfalto, mi fermo a contarli come si fa con i petali delle margherite, li faccio passare in rassegna sulla punta delle dita e riesco a godere di quest’abitudine, con la consapevolezza e la lentezza di chi sa che che si tratta di un attimo che non si ripeterà presto.
Ritornare a casa in aprile vuol dire anche questo: volersi bene e non tentare di nasconderlo, significa camminare piano fino al bosco, con una cesta e due scarpe vecchie che ti parlano del Messico ogni volta che le calzi.
Non assuefarsi alle cose semplici, anzi scavare e trovare nuove ispirazioni in quel quotidiano che saresti sicura di conoscere a memoria e in quei bianchi puntellati su fondali di cartone scoprire sfumature e curve morbide in cui lasciarsi cullare.
Una baguette a lievitazione naturale, risultato di una delle tante sperimentazioni settimanali, ma così ben riuscita da guadagnarsi uno spazio tutto suo negli archivi del blog.
Merito di una pasta madre particolarmente vispa, forse, o del sapore rustico dato dalla miscela di grani teneri antichi Toscani, che ho scovato qualche settimana fa in una bottega di Monteriggioni e che ho voluto testare.
Un pane morbido e croccante, da farcire e godervi nei vostri picnic improvvisati e non!
Buona settimana, Manuela
- farina di grano tenero tipo 0 150 g
- farina di grano tenero tipo 1 150 g
- farina miscela di grani teneri antichi tipo 1* 120 g
- pasta madre liquida al 100 % 160 g
- acqua 210 g
- sale 10 g
- Il giorno precedente rinfrescate il lievito madre per 3 volte a distanza di 4 ore.
- h.9.00. miscelate le farine e 180 g d'acqua e il lievito madre, amalgamate e unite il sale sciolto nell’acqua mancante.
- Lasciate riposare l’impasto per 2 ore circa.
- h. 11.30. Rovesciate l'impasto su una spianatoia leggermente infarinata e dividetelo in pezzi da 200 g.
- Appiattite delicatamente e richiudete arrotolando il lato lungo, fate riposare 15 minuti circa, quindi allungate l'impasto facendo roteare con le mani fino ad avere delle mini baguette da 30 cm.
- Riponete in tele infarinate disposte a ventaglio o nell'apposito stampo.
- Lasciate lievitare per circa 3 ore a una temperatura di 24/25°C, coperte da una teglia a bordo alto così da evitare incrostazioni.
- Riscaldate il forno a 230°C, poco prima di infornare, spolverate con della farina e praticate 4-5 tagli sottopelle a 45°.
- Infornate, vaporizzate con uno spruzzino e cuocete per 20 minuti.
- Terminate la cottura con valvola aperta.
10 comments
La mia voglia di fiori e di verde viene sublimata qui, ampliata e resa ancora più forte, come se io iniziassi un discorso e tu lo approfondissi! Scusa se sembro di parte ma in questo pic nic, dopo i tuoi sostanziosi panini, vedrei bene anche una “certa” torta fatta con gli spinaci, a chiudere il pasto, perfettamente intonata all’ambiente! 😀
Ammiro le tue baguette piene di belle onde in superficie (ormai dopo mesi di astinenza il mare lo vedo ovunque, tipo visione) ma sono catturata dall’ultima foto… e sì che sai il perchè, se mi metti quel cestino sullo sfondo e quella casacchina bianca con colletto, molto delicata e primaverile!
🙂
Abbiamo lo stesso problema, anch’io verso aprile vedo il mare un po’ ovunque…e qui lo vedo nelle onde del telo di lino, morbide e spumose…siamo da ricoverare?! 😉
Apro bene il telo e ti faccio spazio, se sposto la baguette più grande un paio di fette di torta ci stanno alla perfezione!
Le “bolle” di queste baguette mi hanno pizzicato il palato come un bicchiere d’acqua gassata… lo fanno da stamani quando le ho viste comparire su fb. Una giornata che da bianco neve (ancora!!!!) si é trasformata in grigia e tristissima non mi ha permesso di venire qui prima di adesso… ma a pensarci é un bene, non avrei apprezzato al meglio queste foto meravigliose e l’atmosfera che solo tu sai creare… Inutile dire che ci proverò, tanto lo so che queste baguette non sono cosa per me, quindi se non ti dispiace mi sederei accanto a te e tufferei la mano in quel cestino… non mi può anche andare bene!
Neve?! Ancora!? In realtà anche se ad aprile farei volentieri a meno della neve, qui l’inverno si è fatto sentire così poco che potrei dire di invidiartelaun po’.
Sono quasi sicura che con un po’ di pazienza e di esercizio queste baguette sarebbero anche cosa per te, per ora però te ne offro una 🙂
Si ancora neve… con mio marito che mi mandava foto da Roma in camicia. Ci sono quei momenti in cui il divorzio sembra veramente l’unica soluzione possibile. Cmq non fraintendermi, la neve a me piace, però ogni cosa al proprio posto, é aprile ed io ho voglia di non dovermi più vestire a cipolla! Sulle baguette non ci conterei, e poi se ma la offri tu ha tutto un altro sapore!
Beh però c’è della crudeltà gratuita in questo mostrarsi in camicia al sole romano, ti deve almeno un paio di settimane ai caraibi! 😉
Io offro volentieri… a te che sia chiaro, a tuo marito a questo punto…ci devo pensare! 😀
No, vabbè….hai usato la MIA farina, quella che viene coltivata e macinata a soli 8 chilometri da dove abito e che ogni tot vado a comprare direttamente al Pereto al ritmo di 5 chili per volta. E se la mia pasta madre invece sta morendo, maledizione (consigli per rianimarla? E’ da quest’inverno che fa cilecca e l’impasto non cresce nemmeno dopo 8 ore!), quella farina resta sempre un irrinunciabile della mia dispensa. Mi pare di esserci un pochino pure io dentro quella bellissima baguette, così piena della mia terra adottiva! E mi piace vederla su quel prato verde di aprile, che a distanza di chilometri è capace di dare le stesse sensazioni di pacifica vitalità.
Buona settimana a te, cara Manuela
Ma sì, sai che ho pensato prorpio a te mentre la compravo?! Mi son detta questa so già che la devo provare 🙂
Le paste madri soffrono un po’ la solitudine e la poca costanza, secondo me devi provare a darci dentro per un po’, di solito si rimettono in sesto da sole.
In questo prato c’è sicuramente anche un po’ di te, ormai ogni volta che mi giro cerco di dire i nomi delle erbe per vedere se me le ricordo e se le conosco 😉
Sono senza parole. La perfezione di queste piccole baguette, la voglia di primavera delle fotografie all’aperto e la classe degli altri scatti a cui aggiungo il tema del picnic che nell’ultimo periodo mi rincorre e che qui è perfettamente raccontato… che brava che sei Manuela. Davvero!
Marina, che belle parole, grazie. I picnic sono una delle cose che amo di più della primavera, dovrebbero farli prescrivere dal medico 😉 Ti posso solo chiedere di sederti qui, c’è un po’ di pane che è rimasto fuori dal campo visivo, basterebbe per tutte e due!