On air: “I calendari- Di Martino feat Cristina Donà”
La pioggia ci ha dato tregua, ora le finestre rimangono socchiuse per fare entrare l’aria nuova. Dietro i vetri pare di poter sentire bisbigliare i pensieri più forti, il fruscio delle mani dentro la farina umida, le canzoni tristi, quelle che d’inverno teniamo gelosamente nascoste dentro le nostre cuffie.
La primavera ha un corpo tondo, ormai, e se questi temporali ci dessero davvero un po’ di quiete, avremmo il tempo per immaginare un pranzo all’aperto: per stare a piedi nudi a baciarsi col sole finché è ora di rincasare e, forse, tentennare, fermarsi ancora a osservare le ultime lucciole ritardatarie e finalmente andare a dormire pieni di luce.
Dev’essere stata l’aria più tiepida di Bologna a farmi pensare a questa pizza alla pala: la sua primavera quasi scemata tra i vicoli, tutti quei sorrisi distesi, gli abbracci e i piedi esausti alla fine della giornata. Bologna ti prende così, raccontando storie ad ogni angolo, per chi ha voglia di ascoltare.
Non sono bastati lo zaino carico o i due chili tra tortellini e strozzapreti che già pesavano nelle borse di ritorno verso la stazione, se ti capita di imbatterti- più o meno involontariamente- nel Forno Brisa non puoi che fermarti e perdere qualche minuto scorrendo con gli occhi tutte le farine disposte sugli scaffali o per assaggiare un trancio della loro pizza alla pala.
Nel mio immaginario non esiste nulla di più conviviale della pizza alla pala: alta, croccante, da mangiare in piedi e dividere in tanti pezzi. Potete guarnirla con quello che più piace: scegliere di preparare una versione rossa o bianca, con ingredienti più o meno ricercati, quello che conta è la farina che sceglierete per prepararla.
Per la mia pizza ho voluto provare le farine dei Molini del Ponte, grani antichi moliti a pietra naturale. Tra le tante farine che campeggiavano sulle mensole, la scelta è caduta sulla farina Biancolilla Bio e la Maiorca Bio.
La prima è una farina di grano duro biologico integrale di origine siciliana, la seconda un grano tenero anch’esso di antiche origini siciliane, adatto sia per la panificazione che per la pasta fresca.
Anche se la vera pizza in pala prevede temperature vicine ai 300°C, vi lascio la mia versione, con tutti gli accorgimenti per renderla replicabile da chiunque in un forno casalingo.
Buona settimana, Manuela
- 320 g farina di grano tenero integrale varietà Maiorca Bio
- 80 g farina di grano duro varietà Biancolilla Bio
- 300 g acqua
- 2 g lievito di birra fresco
- 8 g sale
- 15 g olio extravergine di oliva
- Per guarnire
- 8 filetti di acciuga
- 100 g stracchino
- 50 g salsa di pomodoro
- pomodorini
- origano fresco, basilico
- rucola
- olio extravergine q.b.
- h. 18.00: la sera prima impastate le farine con ¾ dell'acqua e il lievito: amalgamate fino ad ottenere un impasto morbido. Lasciate riposare 15 minuti coperto da un canovaccio, quindi riprendete, unite l'olio e il sale disciolto nell'acqua rimasta.
- Impastate ancora, facendo una serie di pieghe serrate dall'esterno verso l'interno, fino ad avere un impasto teso e incordato.
- Coprite e fate lievitare, prima a temperatura ambiente per attivare la fermentazione (60'), poi nella parte più alta del frigorifero fino al giorno successivo.
- h.18.00: riprendete l'impasto, fate riprendere temperatura per 30 minuti, poi rovesciatelo sulla spianatoia spolverata abbondantemente con della semola di grano duro.
- Fate un giro di pieghe a libro e coprite a campana per 15-20 minuti.
- L'impasto dovrà risultare morbido e non opporre resistenza quando lo andremo a stendere.
- Scaldate il forno a 250°C con una pietra refrattaria sul fondo.
- Con i polpastrelli distribuite l'aria all'interno dell'impasto dall'alto verso il basso e, se necessario, ripetete la stessa operazione sui cornicioni laterali.
- Controllate che la pasta non sia attaccata alla spianatoia, se serve spolverate ancora la base con l'aiuto del tarocco.
- Guarnite con la salsa, il formaggio, le acciughe, i pomodorini tagliati a metà e le erbe aromatiche.
- Fate lievitare per circa 30 minuti ancora e con l'aiuto di un tagliere grande trasferite la pizza dal piano di lavoro al forno.
- Cuocete per circa 20 minuti, sfornate e guarnite con la rucola e un filo d'olio a crudo.
- **Se non avete sufficiente manualità, trasferite la pizza su un foglio di carta forno ancor prima di guarnire e usatelo per muovere la vostra pizza dal piano al forno.
10 comments
Magnifica pizza, magnifico racconto. Non deludi mai.
Grazie Silvia, che belle le tue parole! Un abbraccio
Adoro la pizza ed è stato bello leggere il post.
Buona giornata
Grazie Mila, buona giornata a te!
Me lo sogno, un bel pranzo a piedi nudi baciato dal sole, dalla tarda mattinata fino al tramonto. Quest’anno pare davvero un miraggio.
La tua idea di condivisione non poteva essere più stuzzicante, più semplice ed essenziale di una buona pizza fatta in casa. Ma anche di una pizza presa in un forno buono come sembra essere quello che suggerisci, andrei a Bologna anche solo per quello! E già che lo stomaco brontola, ne condividerei un pezzo volentieri proprio adesso…. 😉
Pure io me lo sogno, ormai, ci dà solo bocconi questo tempo e io sono all’esasperazione 🙁
In ogni caso se passi da Bologna, fidati che quel forno una sosta la vale tutta, mi è piaciuta subito la loro filosofia. Pensa che su uno scaffale campeggiava questo cartello:” Abbiamo smarrito la farina 00…e non abbiamo intenzione di ritrovarla!” 😉
E quindi io con la mia “pizzuccia” in un qualsiasi forno elettrico del nord america ti ho fatto venire fame!?!?! Ma come é possibile? Ne sono lusingata, soprattutto alla visione di questi quadrati di pasta che pare lievitata a meraviglia con quegli alveoli che presuppongo solo cose buone…. ps evito di commentare il fatto che tu possa essere tornata a casa con uno zaino pieno di tortellini e strozzapreti. Credo che non riuscirei a dirti cose carine….
Che cosa posso dire Margherita,io il languorino c’è l’avevo eccome guardando la tua pizza, sai che non sono una da tanti convenevoli,quello che sento dico 🙂
E in quanto ai tortellini,posso giustificarmi dicendo che erano due borse a parte? Forse no, ma capisco le male parole 😉
Questa pizza è fantastica veramente correrei li per mangiarne una fetta!
Grazie!Sei la benvenuta 😀