On air:” Everybody’s got to learn sometimes- Beck”
Un nuovo inizio d’anno comporta una resa dei conti, una messa a fuoco su noi stessi: non è sufficiente guardarsi allo specchio per trovarsi cambiati, ci vuole impegno e costanza e, diciamocelo, svanita la leggerezza dei giorni di festa, non c’è cosa più difficile che quella di portare avanti i buoni propositi.
Non sono una persona che crede nelle diete disintossicanti almeno quanto non credo nei propositi di inizio anno, piuttosto ho fiducia in una continuità che si va riconfermando, nelle riflessioni e nella pazienza del sapersi ascoltare ogni giorno, davanti alla quotidianità invadente e frenetica, di fronte all’abitudine.
Ci sono aspetti che però amo rubare a questo essere propositivi: l’entusiasmo in crescendo, la percezione del “tutto si può fare” che ti ruba attenzione e ti fa sognare a occhi aperti, quel sognare così intenso e profondo capace di distoglierci dalla realtà e di ridarci fiducia nelle nostre capacità.
Per quanto sia allergica alle liste, alla fine mi sono arresa all’idea e anch’io ne ho fatta una, mentale e assolutamente rivedibile, ma per partire bisogna darsi dei punti di riferimento: è necessario scrivere nero su bianco quali limiti vogliamo superare, le insicurezze che vorremmo cancellare.
Dopo il Three Acres Creative Gathering e l’incontro con Giulia, ho deciso che non poteva bastarmi quella me tentennante e imbarazzata davanti a una conversazione in lingua inglese. Così questo sarà il mio primo proposito: leggere e scrivere di più, affrontare più spesso conversazioni in lingua inglese. E se leggere risulta essere la via più facile, sia perché si ha il tempo di lasciar sedimentare i nuovi termini acquisiti, sia perché lo si fa in religioso silenzio, lontani dal rischio di sembrare incapaci, scrivere sarà il punto di arrivo.
L’altro proposito, che in realtà ripropongo ogni anno senza tanta esitazione, è quello di migliorarsi sempre. Così per dare dare subito concretezza alla cosa, mi sono iscritta a una due giorni di corso su “Preparazione della pizza in teglia e stesura degli impasti” che si terrà il 17 e 18 gennaio presso il Laboratorio della Scuola del Molino, del Molino Quaglia. Ovviamente, cercherò di incamerare quante più nozioni possibile per poi condividerle con voi!
Il bello di questa lista non scritta è che sarà sempre in divenire: fatta eccezione per i due capisaldi cui sopra, sarà sempre possibile integrarla con nuovi propositi e nuove intenzioni, perché il nuovo anno non si limiti a svanire con l’arrivo della primavera.
La scelta di partire da un lievitato era quasi inevitabile: in questa forma trovo ancora il mio modo di comunicare e di raccontare la perfetta lentezza delle cose.
Questo pan focaccia è piuttosto semplice e potrete divertirvi a guarnirlo con le verdure e gli ingredienti che preferite: per me puntarelle e olive, che a gennaio è quasi inevitabile. Ma a quest’insalata ho voluto aggiungere i miei pomodori essiccati in casa: nella fretta della scorsa estate ho omesso di raccontarvi del mio nuovo acquisto, un essiccatore per alimenti a 8 ripiani…insomma, un vero gioiellino, che è diventato subito un grande alleato nella conservazione casalinga.
Con questa focaccia rinnovo i miei auguri- lo so, al 9 di gennaio può suonare quasi tardivo- e vi auguro un buon inizio di settimana!
Manuela
- 220 g licoli rinfrescato e attivo
- 150 g farina di grano Verna
- 300 g farina di tipo 1
- 5 g di malto in polvere
- 220 g d’acqua
- 20 g d’olio extravergine
- 11 g di sale
- Per l'emulsione
- 10 ml di olio extravergine
- 10 ml d'acqua
- un pizzzico di sale grosso
- Per guarnire
- 1 cespo di puntarelle
- 1 cucchiaio di pomodori secchi
- Qualche cucchiaio di olive taggiasche
- Pepe macinato
- Olio extravergine q.b.
- Preparate l'impasto: miscelate il licoli e il malto con ¾ della vostra acqua, unite le farine e impastate,fino a ottenere una massa omogenea.
- Coprite e fate riposare per 30 minuti, prima di unire il sale disciolto nell'acqua rimasta e l'olio a filo.
- Impastate facendo più giri di pieghe serrate e, quando l'impasto risulterà incordato, coprite e fate raddoppiare nel forno spento, riscaldato per 1' a 50°C.
- Riprendete l'impasto, rovesciatelo su una spianatoia infarinata, dividetelo in quattro parti uguali e fate un giro di pieghe a libro.
- Coprite a campana e fate riposare 15 minuti, poi con l'aiuto delle nocche realizzate i fori e irrorate con qualche cucchiaio di emulsione. Lasciate lievitare un'altra ora e nel frattempo dedicatevi alla preparazione dell'insalata di puntarelle.
- Riscaldate il forno a 220°C.
- Lavate e mondate le puntarelle: tagliate le cime in fettine sottili e mettete tutto a bagno in acqua ghiacciata per qualche minuto. Eliminate l'acqua, sgocciolate le olive, ammorbidite i pomodori secchi con un po' d'acqua bollente (4') e uniteli alle puntarelle insieme a un pizzico di pepe e a un filo d'olio (per non mantenere croccante l'insalata, condite solo in ultimo).
- Infornate il pan focaccia e fate cuocere 15' , abbassate a 200°C e cuocete per altri 15'.
- Sfornate, guarnite con l'insalata di puntarelle e servite.
14 comments
Amo le liste, ma quando si tratta di buoni propositi faccio sempre fatica a metterne di nero su bianco. Quest’anno anche io sentivo l’esigenza di farlo, per non perdermi, puntando a chiamarli obiettivi. Alcuni di questi li tengo custoditi in fondo al cuore e lascio che siano maturi i tempi per dargli le ali giuste per volare. È un po’ come se stessi preparando le ciotole con la farina e l’acqua, poco lievito perché tutto prenda il sapore della lentezza e la giusta maturazione. E chissà che si arrivi alla primavera con una parte di percorso messa in atto 🙂 un abbraccio e buon anno a te 🙂
Scrivere nero su bianco, che si tratti di liste o di semplici pensieri, aiuta sempre, soprattutto nei periodi più intensi.Ti auguro davvero di poter realizzare quello per cui stai lottando, a volte ci vuole semplicemente più tempo di quello che avevamo previsto, quindi sguardo concentrato e in bocca al lupo per tutto quanto!
Evviva i buoni propositi! Io quest’anno più che una lisa mi sono data una parola, raccogliere, che so che puoi comprendere in tutte le sue sfumature. Bellissimi i propositi di formazione, quelli ci arricchiscono sempre, e ci permettono di crescere.
Buon anno, e a presto dal vivo!
Eccome se la capisco Giulia!E un po’ mi sento complice in tutto questo desiderio di raccolta 😉 Sono certa che quest’anno ti porterà tanto, novità, soddisfazioni, bellezza, hai gli occhi buoni per saper “raccogliere”tutto questo. Ancor buon inizio!
Ho assaggiato questa focaccia quando ancora doveva finire sul tagliere ed essere guarnita (con le puntarelle, un pezzo della mia romanità, guarda caso!) e la trovo una metafora azzeccata di inizio anno… un foglio bianco (anzi, dorato al punto giusto) da riempire di cose buone, colorate e belle, mettendoci la spontaneità dell’imprevedibilità e la sapidità del pomodoro secco, che dà quell’impronta decisa che serve quando si cammina e si hanno varie mete da raggiungere…
Le liste amo più farle che rispettarle, forse perchè trovo piacere nel mettere in fila tutte le idee, come fossero ingredienti delle nostre amate ricette, a cui bisogna pensare bene prima, quando si fa la spesa, ma poi possiamo decidere noi, al momento, cosa usare, quanto e come… 🙂
Buon 2017, Manu, tutto da sfogliare… oh sì, da sfogliare per bene, a occhi spalancati! 😉
Abbiamo visto lievitare insieme queste focacce e non solo: l’anno andato ci ha portato tanto e mi aspetto che questo 2017 continui in quello che avevamo iniziato…Non è un caso che un po’ di romanità sia arrivata fin qui!Anch’io amo più scrivere che mettere in pratica certi propositi, ma quest’anno svolto anche in questo senso e ci provo! Buon 2017 Francy, a occhi spalancati 😀
Credo che se avessi dovuto scrivere i miei buoni propositi non mi sarebbe bastato un quaderno. Ma sono talmente pigra e spaventata da questo 2017 che non avrei potuto reggere alla frustrazione di non vederli realizzati. Torno oggi, dopo settimane di un insano mix di polvere e pigrizia a leggere qua e là, a lasciare il mio inutile omaggio e con grande piacere mi immergo nella vostra positività e voglia di fare…. che possa essere contagiosa?!?! Lo spero proprio! Questa focaccia é forse una delle cose più belle che ho visto ultimamente, é talmente bella che mi pare di averne assaggiato un quarto e ovviamente non mi é bastato! Buon 2017 cara Manuela!
E’ terribile la sensazione di non aver fatto quello che ti eri promessa, lo so, per quello forse la mia lista è breve e in divenire.
Spero anch’ io che la voglia di fare e questo gran chiacchierare sui buoni propositi attacchi come la neve!
Grazie Margherita, essere addirittura una delle più belle mi fa riempire di orgoglio, ti auguro che sia un buon anno, di cose da fare ce ne saranno, scegli tu come 😀
Devo ancora scrivere la mia lista di buoni propositi per questo nuovo anno, vorrei farla quanto prima ma soprattutto cercare di portare a termine qualcosa e non dimenticarmente entro il mese di febbraio! Buon anno!
Non dimenticarsene è già un buon inizio, si corre sempre e il rischio è di lasciare da parte quello a cui teniamo di più.
Buon anno anche a te!
Ma lo sai che uno dei tuoi buoni propositi è anche il mio? Oddio, lo sarebbe anche l’altro, lo sarebbe sempre, ma non ho fondi per la formazione al momento, li ho a malapena per l’affitto 🙂 quindi dovrò tenerla da parte per un po’. L’inglese, che sapevo così bene e che ho perso, è tra le cose da recuperare quest’anno, e ho già qualche contatto con l’università per stranieri di Siena, per trovare qualche nuovo arrivato con cui conversare in modalità tandem. Ce la farò? Ce la faremo? 🙂
Mi è piaciuto molto questo tuo primo post, mi piace la vibrazione con cui inizi, mi piace questa focaccia, con le mie adorate puntarelle.
Buon anno a te, cara Manuela!
Wow! Fantastica l’idea di poter parlare con qualcuno…io continuerò con la mia prassi isolata tra letture e visioni di film in lingua, ma tu cerca di non perdere questa possibilità 🙂
Io cerco di non perdere l’entusiasmo per colpa della quotidianità che è già tornata bella invadente a farsi sentire!
Intanto un abbraccio
Sono pronta a sfidare il 2017, a fargli guerra, a scendere in campo con le mie armi migliori. Ma non porterò l’intero esercito mostrando così la strategia, no, voglio stupirlo un proposito alla volta.
Che poi, guerra facendo troveremo una pace, perché già so, che il Destino è così con me: non vuole vedermi fare la guerra. Vuole vedermi sfidare onde e abbattere ostacoli, ma senza guerreggiare. Con l’astuzia, con dolcezza, perché sfidare a duello quei 12 mesi che si frappongono tra me e i miei obiettivi, non sarebbe saggio.
Potrei prenderlo per la gola il 2017 e con questa tua ricetta che combina tutti gli ingredienti che amo, beh, mi verrebbe molto facile.
Buon 2017
Sono d’accordo, ci saranno onde da dominare, muri da superare,ma guerreggiare no, non ne vale la pena, c’è già troppa gente che spende il tempo buono a fare guerre.Se prenderai il 2017 per la gola sono sicura che si lascerà cadere ai tuoi piedi senza esitazione! 😉
Buon Anno Reb, buon inizio, buona battaglia!