On air:”Oslo novelist- Grand Archives”
L’ultimo giorno di scuola, l’odore dei cartelloni bianchi con i nomi scritti nero su bianco, l’aria calda, umida, sulle braccia: le ore che precedono la partenza hanno una sfumatura di verde più intensa, come foglie di granoturco, allargano le braccia e si abbandonano al sole.
Il silenzio delle 8 di mattina è interrotto solo dalle cicale e dal rumore deciso dei tosaerba: partire è un rito, ci si prepara ripetendo gesti consueti. Alle valigie da riempire si sommano le erbe da strappare, i frigoriferi da svuotare, le verdure da cuocere: partire è sinonimo di cura, di attenzione. I campi rasati di fresco alla fine della giornata hanno lo stesso aspetto inamidato dei vestiti ripiegati all’interno della valigia: puliti, impeccabili, in attesa di andare.
Ci siamo svegliati così, domenica mattina, consapevoli di dover vivere un rito prima di poterci abbandonare.
Abbiamo raccolto l’aglio che aspettava ancora a testa bassa, abbiamo ripulito ogni aiuola, come a volerle dare respiro, abbiamo seminato ancora e solo a tarda sera ci siamo fermati.
La verità è che a differenza di altre volte non ho sentito il peso di questi gesti, perché portano altrove, perché sono un saluto doveroso e gentile e oggi lo sono ancora di più.
Con giugno si è chiuso un lungo periodo, fatto di cartelle di lavoro, fotografie e scritti, che qualche volta mi ha costretta in casa anche quando avrei voluto dedicarmi ad altro. Ora il materiale del mio prossimo libro è ben al sicuro tra le mani di chi lo dovrà lavorare e io mi sento ripulita, come quei campi.
La borrragine che davo per persa in primavera è rinata in più angoli del giardino, a dimostrazione che la natura è sempre più operosa di noi e che i semi riescono ad arrivare più lontano delle nostre aspettative. Un po’ perché mi sembrava dovuto salvarla dagli sfalci, un po’ perché mi piaceva che fossero le sue foglie corpose a chiudere questo periodo, l’ho raccolta e ne ho fatto delle tagliatelle.
Il risultato è una pasta fresca colorata e leggermente aromatica, da condire con un semplice concassé di pomodori o di verdure miste.
Regolate la quantità di farina da inserire nell’impasto a occhio: l’umidità dipenderà dal quantitativo di foglie di borragine che andrete a inserire e dall’acqua presente dopo la cottura.
Con questa ricetta vi saluto per un po’, andiamo a goderci il mare!
Intanto, come sempre, buona settimana!
Manuela
- Per le tagliatelle
- 1 mazzetto di borragine
- 450 g farina 00 (+ q.b. dipenderà dall'umidità della borragine)
- 3 uova
- un pizzico di sale
- Per condire
- 4 zucchine
- 1 mazzetto di basilico
- 40 g di pinoli
- 2 spicchi di aglio nuovo
- olio extravergine q.b.
- Preparate le tagliatelle: pulite le foglie di borragine, scottatele e scolatele. Strizzatele per bene e inseritele nel mixer con un uovo, frullate il tutto e tenete da parte.
- Fate una fontana con la farina, formate un ampio cratere e nel mezzo rompetevi le uova rimaste, unite il sale e il composto di borragine e iniziate ad lavorare con una forchetta.
- Incorporate la farina piano piano, lavorate fino ad amalgamare tutto e coprite con un velo di pellicola.
- Lasciate riposare per 15 minuti, poi stendete a uno spessore di 2-3 mm.
- Mentre la pasta asciuga, lavate le zucchine, riducetele in tagliatelle e tenete da parte.
- In un tegame ampio scaldate l'olio, l'aglio a fette e il basilico. Non friggete, ma scaldate dolcemente, non appena il basilico inizia a sfrigolare spegnete e lasciate insaporire.
- Arrotolate la pasta, tagliatela in fette di 0,5 cm e formate dei nidi, infarinateli abbondantemente e tenete da parte.
- Cuocete la pasta e le tagliatelle di zucchina in una pentola abbondante d'acqua salata (basteranno un paio di minuti), scaldate ancora l'olio, tostate i pinoli e fate insaporire le tagliatelle, amalgamando il tutto con qualche cucchiaio di acqua cottura.
- Servite calde.
2 comments
Dopo aver fatto scorte generose e piacevoli di verde, adesso è giunto il momento del blu… e dopo tante pagine scritte e lavoro, il meritato relax fisico e mentale è dietro l’angolo! Sembrava lontano, questo luglio… e invece è qua, a stiracchiare le braccia e invitarci a vivere una nuova estate… con un profumo diverso dal solito. Sa di cose grandi interiormente e di traguardi. C’è il sapore pungente (che a me piace tanto!) dell’aglio e la freschezza delle zucchine. E il basilico, con il suo odore, a far venir ancora più voglia di… mangiare tutto… tutto!
Buona pausa, amica mia… ci vedremo in altri lidi, con il naso abbronzato e i capelli mossi al vento!
Io torno, tu parti, e non potevi salutarci in modo migliore. La borragine latita, nel mio giardino e nelle terre limitrofe, ma appena me la ritroverò sotto mano, magari a fine estate, mi ricorderò di impastarla con acqua e farina.
Sono contentissima di sapere della tua consegna, partire con quella leggerezza addosso non ha prezzo! E non vedo l’ora di sfogliare il risultato delle tue fatiche 🙂
Un abbraccio bellezza!