On air:”Coprifuoco- Le luci della centrale elettrica”
“…arriverà la pace inaspettata e benedetta / come ogni sera sarai stanca morta / saranno tutti inginocchiati in direzione del Nord America / del nord Italia o della Mecca / chiuderai gli occhi per vedere fuori / l’inverno più mite degli ultimi diecimila anni / quei quattro alberi i tuoi santi protettori / e tua madre la madonna degli affanni…”
Ogni stagione nell’orto ha un suo colore predominante, una nota che spicca nel verde liquido degli alberi. Luglio è rosso: le nuove fragole, i lamponi, i pomodori e i peperoni.
Ogni verdura o frutto sembra voler raccontare il calore del sole, scopre le carte, si leva gli abiti, abbandona ogni indecisione per una tinta più sincera, quasi ardente.
È un mese dalle pagine già scritte, ripetutamente uguali, conosciute a memoria.
Le ore di luce che percorrono la terra fino a sera non si contano: siamo un tutt’uno con questa stagione, fuori e dentro, apparentemente immobili sul nostro filo sottile, fragili e in perfetto equilibrio tra il giorno e la notte, come un flusso continuo di emozioni.
Giugno mi è scappato tra le mani, credo sia rotolato via insieme alle tante cose fatte e luglio stava facendo in qualche modo la stessa fine. I giorni si sono sommati in fretta, come pile di fogli traballanti e scomposti, difficili da rileggere da vicino, ma la verità è che da questo periodo sento di aver imparato tanto.
Raramente l’estate mi aveva regalato tanta consapevolezza e per una volta spingo lo sguardo più in là, con un mezzo sorriso soddisfatto e orgoglioso, complice di me stessa.
Il forno lo accendo più raramente, ma c’è sempre un giorno più fresco in cui dedicarsi a un impasto, sere in cui l’aria bagnata da qualche temporale sembra spingerci fino alla cucina e alleggerisce le gambe stanche.
La base di questa crostata è una sablé ricca e friabile. Impastate il giorno prima e fate sempre riposare il guscio vuoto in frigorifero prima di infornare: questo vi aiuterà sia a maneggiare più facilmente la vostra base, che a ottenere una crostata senza rotture e fuoriuscite di burro.
La frutta fresca tende a bagnare l’impasto, se volete ottenere una base più simile a una pie, eliminate uno dei tuorli presenti nell’impasto e diminuite lo zucchero (due cucchiai saranno sufficienti): in questo modo la crostata reggerà più a lungo se non viene consumata in tempi brevi.
Buona settimana,
Manuela
- Per la sablé
- 125 g di farina semintegrale tipo 2
- 125 g di farina tipo 1
- 80 g di zucchero a velo
- 2 tuorli
- un pizzico di sale
- 130 g di burro
- Per farcire
- 300 g di frutti rossi (fragole e lamponi)
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 2 cucchiai di farina di mandorle
- 1 cucchiaio di amido di mais
- qualche cucchiaio di confettura di fragole e rabarbaro
- Il giorno precedente preparate la base: lavorate le farine e lo zucchero con il burro, formate delle grosse briciole, unite i tuorli e il sale, lavorate rapidamente e formate un impasto liscio e omogeneo.
- Formate un rettangolo di altezza pari a 2,5 cm e avvolgete nella pellicola. Mettete in frigorifero e fate riposare fino al giorno dopo.
- Stendete la base a 3 mm e foderate lo stampo imburrato (meglio se di quelli con fondo removibile). Bucherellate e riponete in frigorifero per 30 minuti.
- Lavate la frutta, tamponatela delicatamente. Tagliate le fragole più grandi in quattro e a metà le più piccole, unite i lamponi, lo zucchero e l'amido e amalgamate.
- Stendete la confettura sulla base, riempite con la frutta, spolverate con la farina di mandorle e decorate con delle strisce di pasta intrecciata; lasciate ancora 10 minuti in frigorifero, poi infornate a 180°C per circa 40 minuti.
- Sfornate e fate raffreddare prima di servire.
Letture e approfondimenti:
- Nuovi forni e programmi professionali: grazie alla collaborazione con KitchenAid, ho potuto testare alcuni dei programmi professionali di cui è dotato il forno Twelix Artisan. Pasta choux, croissant, plumcake, pasta frolla, sono solo alcuni dei programmi che si possono utilizzare. Altre ricette di cui potete veder testimonianza sul blog sono: lo yogurt greco, realizzato con il programma yogurt, e la pagnotta a lievitazione naturale, cotta secondo il programma pane tradizionale…ma con un po’ di pazienza se ne aggiungeranno altre!
- Un velo di confettura: la ricetta della marmellata citata in ricetta la potete trovare qui. Se non siete tra i fortunati possessori di rabarbaro, vi ricordo che i ragazzi di Res Naturae di Introbio (LC), consegnano rabarbaro (e confetture pronte all’uso), coltivato secondo coltivazione biologica.
- Se state cercando un buon libro sugli impasti friabili, vi consiglio Frolla & Sfoglia- Teoria e pratica dell’impasto, di Michel Roux- Guido Tommasi Editore. Un libro con ricette di base e tante varianti su come declinare i vari impasti.
1 comment
Vengo subito a prendere una fetta (anzi due!) prima che finisca… e rido, perchè mi immagino la foto che sai, con il mezzo corpo che spunta e in mano la crostata… e il rosso è parente del rosa, come ti ho detto ieri, ahaha!
Giugno nei tuoi luoghi l’ho visto… e mi è piaciuto. Ho respirato la natura sveglia, come la mente. Ho sentito la vitalità, la stessa che scorre oggi dentro di noi. Quest’estate, secondo me, sarà importante. Ci ha già fatto capire quanto sia cambiato il passo, quanti “click” siano scattati… non resta che scoprire come proseguirà, con quel pizzico di stupore che l’ignoto porta sempre con sè, anche last minute, sapendo che tutto quello che accadrà avrà un senso… quale, lo vedremo… ovviamente insieme 🙂