On air:”I love you- Billie Eilish”
È una storia che parte da lontano e ci porta lontano questa.
Una storia che inizia a febbraio, sotto la prima neve, e cammina silenziosa fino alla primavera più bella, quella dai colori brillanti e delle ciliegie ancora verdi sui rami.
Ho iniziato a panificare con queste farine mesi fa, ne ho testato la forza, ho respirato a fondo il profumo di grano, sentito sotto le dita la crusca e gustato la sua crosta croccante. Fuori solo lo scricchiolio dei passi, il suono ovattato dei boschi imbiancati.
La neve mi fa sempre pensare a un vecchio detto “Sotto la neve pane”, poche parole che rivelano un intero immaginario contadino, capaci di raccontare l’attesa, le stagioni, i ritmi naturali e i loro benefici.
Parole cariche di una saggezza rurale che anche a distanza di chilometri non mutano il loro valore intrinseco.
L’attesa, il rispetto dei cicli naturali, l’ambiente e le sue stagioni.
A marzo il mio scenario è cambiato, così come la mia quotidianità.
Negli occhi avevo un’altra collina, ma il verde era ancora una volta quello della più divina delle primavere.
Con l’inizio della mia nuova collaborazione all’ Agriturismo La Costa (qui i dettagli, per chi si fosse perso questo passaggio),i ritmi di panificazione si sono intensificati: per ogni colazione servita c’è stato un pane sfornato, ma trattandosi di lavoro, volevo essere certa del risultato, avevo bisogno di standardizzare.
Quello che ho cercato di fare è trovare una ricetta che fosse al tempo stesso ripetibile e semplice, perché si sa, con lievito madre e farine di grani antichi non è sempre semplice ottenere lo stesso prodotto.
Prima di lasciarvi la ricetta voglio però raccontarvi brevemente perché ho scelto di parlare proprio di queste farine, con cui ho panificato a lungo negli ultimi mesi.
Triticum Coltivazioni è un’azienda calabrese- per questo vi dicevo saremmo andati lontano- scoperta un po’ per caso, grazie al contatto ricevuto da una delle persone che segue il blog. Luigi, ideatore e fondatore, nel 2014 torna dalla capitale e sceglie di dedicarsi alla vecchia azienda agricola di famiglia convertendo i terreni da taglio del legname a coltivazione di grani antichi.
Perché proprio i grani antichi?
- 400 g di farina di grano Verna tipo 0
- 600 g di farina di grano tenero tipo 1
- 680 g di acqua
- 225 g di licoli rinfrescato e attivo
- 20 g di sale
- Impastate le farine con 500 g circa di acqua e il lievito. Coprite e fate riposare 30 minuti.
- Unite il sale e l'acqua rimasta e lavorate fino a ottenere un impasto tiepido (26°C) e liscio.
- Fate maturare per circa 6 ore a una temperatura di 20°C.
- Spezzate e formate le due pagnotte, disponete nei cestini da lievitazione, coprite e fate lievitare ancora per circa 2 ore in frigorifero (4°C).
- Scaldate il forno a 300°C (altrimenti scaldate a 250° disponendo o la refrattaria o la pentola sulla parte bassa del forno).
- Riportate a temperatura ambiente per 30 minuti, rivoltate su un piano infarinato, incidete con una lama la superficie e infornate per circa 40 minuti.
- Verificate che la parte bassa del pane suoni se picchiato con le nocche.
- Finite la cottura, lasciando il pane nel forno per altri 15 minuti, con forno semi aperto.
1 comment
Ciao Manu,mi spieghi per piacere,la differenza,tra rinfresco 1:1:1 e questo di questa bakery(oltre ai tempi più lunghi)?