On air:” Roman holiday- Fontaines D.C.”
Sono così tanti gli anni che ho vissuto con lo stesso ritmo da settembre a giugno che credo di aver perso il conto.
I primi, quelli più vivaci, il loro sapore di vittoria e di libertà arrivava come un’ondata di calore quando correvamo verso l’uscita della scuola o come una spinta nelle pedalate sempre più decise e vigorose, incuranti del sole e della fermezza dell’estate, mentre conquistavamo una nuova indipendenza.
E poi gli anni della maturità e dell’università, in quel periodo per un po’ il tempo aveva ripreso il suo fluire, interrotto soltanto dalle lunghe vacanze vissute a ridosso dell’autunno.
Con l’arrivo dei miei figli questo flusso si è modificato nuovamente e l’ultimo giorno di scuola è tornato ad avere lo stesso sapore dolciastro di allora, avvolto com’era di una sottile malinconia, la stessa che, silenziosamente, si prende tutti i finali più belli.
Questa parentesi che va tra l’inizio di giugno e la fine di agosto sembra avere una consistenza unica, tutta sua: evanescente, ma al tempo stesso fitta, come la trama di un lino leggero, accogliente come un rifugio dalle ante socchiuse, dove filtra aria fresca anche nelle giornate più calde.La merenda di un giorno speciale come questo non poteva che essere una brioche, soffice e decadente in tutta la sua bellezza.
Così ho impastato senza troppa fretta, pensando alle prossime settimane, a questa parentesi che si è appena aperta, alle colazioni vissute nella calma di una sveglia che non ci chiama e a quell’ozio tanto atteso e forse un po’ meritato.
La brioche.
Di questo lievitato vi stupiranno la leggerezza e la sua mollica filante, il metodo Tang Zongh, già usato in passato nella preparazione di altri pani, si conferma uno dei metodi più efficaci per ottenere risultati sorprendentemente morbidi con un contenuto di grassi ridotto rispetto alle ricette più classiche.
Il metodo Tang Zhong è un metodo cinese, una sorta di roux che si prepara mescolando quattro o cinque parti di acqua, o di un altro liquido, a una parte di farina. Il composto viene messo a cuocere in un pentolino e portato a 65 °C.
Questo passaggio, che provoca la gelatinizzazione dell’amido nella farina, fa sì che il prodotto finale sia indubbiamente più morbido, ma anche più duraturo.
Dolce o salato?
Dalla ricetta che vi lascio potete scegliere se preparare un brioche in cassetta, una intrecciata o tanti panini morbidi… sono certa che nessuno avrà da ridire sulla forma!
La brioche all’occorrenza può sposare un accompagnamento dolce o uno salato, non siate timidi e provatela tostata con formaggio di capra stagionato, senape e verdure, oppure in forma di tartina abbinata al più semplice dei salami (artigianale, mi raccomando!) e poi ditemi se non è una meraviglia.
Consigli importanti per ottenere sempre un buon risultato
- Lasciate sempre raffreddare il milk roux prima di inserirlo nel vostro impasto: diversamente la temperatura della massa si scalderà rovinando la maglia in via di formazione;
- Inserite i grassi poco alla volta: le uova e il burro, per poter essere assorbiti facilmente, devono essere uniti all’impasto in modo graduale;
- Temperature dolci: per la cottura è sempre meglio utilizzare gradazioni più basse e delicate. In questo modo la brioche si cuocerà in modo uniforme senza rischiare la formazione di una crosta troppo spessa e colorita.
Buona lavoro!
Manuela
- Milk roux
- 50 g di farina 0 forte
- 200 g di latte
- Impasto
- Tutto il milk roux
- 590 g di farina 0 forte
- 70 g di zucchero di canna
- 11 g di sale
- 7 g di lievito di birra fresco
- 2 uova
- 200 g di latte
- 75 g di burro
- Per la finitura
- 1 uovo
- 1 cucchiaio di latte
- 1 pizzico di sale
- In un tegame mescola con la frusta la farina e il latte, poi porta il composto a 65°C, verificando che abbia raggiunto la temperatura con l'aiuto di un termometro oppure lavora finché la massa inizia a diventare gelatinosa e filante, staccandosi dalle pareti.
- Copri con della carta forno a contatto e lascia raffreddare.
- Nella planetaria monta il gancio a foglia, versa lo zucchero, il lievito sbriciolato, la farina e il sale in quest'ordine.
- Aggiungi il milk roux e avvia. Unisci le uova, una alla volta, e il latte.
- Appena inizierà a incordare, sostituisci il gancio con quello a uncino, per gli impasti, aumenta la velocità e quando inizia a essere liscio e incordato inizia a unire il burro in tre volte.
- Parti sempre da una velocità più bassa 1, per poi aumentare a 3, fino al completo assorbimento dei grassi.
- Una volta finito il burro, quando l'impasto risulterà vellutato e incordato, trasferiscilo in una ciotola già unta di olio di semi, copri e fai raddoppiare.
- Rovescia l'impasto sulla spianatoia oleata: dividi la massa in 6 parti da 200 g ciascuna.
- Forma prima delle palline, poi, dopo 10 minuti di riposo, dei cilindretti e inseriscili negli stampi già imburrati.
- Nel forno chiuso con una ciotola d'acqua calda, lascia che le brioches raggiungano quasi tre volte il volume iniziale.
- Preleva le due brioche e scalda il forno a 165°C.
- Spennella i lievitati con la finitura di uovo e latte e inforna per 45 minuti circa, fino a quando, alla prova stecchino, questo risulterà asciutto.
- Sforna e lascia intiepidire 15 minuti prima di togliere dagli stampi.
- Raffredda su una gratella.
4 comments
Eccomi qui.
La musica suona veramente all’unisono con le tue parole e con le foto.
Amo questa preparazione… che deve proprio essere “giugnarola” dato che (sono appena andata a verificare di ricordate bene) io ne ho fatta una versione “matta” e un po’ “adorata” a giugno scorso con farina integrale e cioccolato fondente.
Ora mi godrò assolutamente anche questo tuo impasto lento, perché la voglio proprio provare!
E pensa che strano… anche io ieri ho usato questa parola in un post.. “malinconia”..
Una malinconia dolce però. Anzi, come dici tu, “dolciastra”.
Un bacio enoooorme e buona giornata Manuela!
Non so se queste brioche siano legate a un periodo particolare, ma quello che è certo è che per celebrare certi momenti di pace e di festa sembrano davvero perfette! 🙂
La musica non può mancare mai (per una che si fa dei grandissimi film mentali poi, come potrebbe?! ;))
Buona giornata a te!
Ciao! Bellissima ricetta!! Volevo chiederti come sostituire il lievito di birra con lievito madre. La proverò sicuramente 😀
Ciao Adriano, grazie mille! Certamente, è possibile, ovviamente vanno ritarati i liquidi presenti, a seconda che tu voglia utilizzare pasta madre solida o liquida.
Per la solida ti ci vorranno circa 90 g di pasta madre, per bilanciare la ricetta andrai a sottrarre la quantità di farina e di liquido presenti nel lievito. (idem con il licoli, ma di questo te ne basteranno 75/80 g ). I tempi per ovvi motivi si modificano leggermente, buon lavoro 🙂