Come inizio d’anno non ci si può davvero lamentare.
Le novità sono tante, io stento ancora a seguirle…e pensare che mi credevo piuttosto capace in quanto a organizzazione.
Poco importa, quello che so è che di questi tempi le parole pane e Pasta madre, tornano ancora più spesso del solito e questo mi riempie gli occhi di gioia!
Per chi non ne fosse a conoscenza il 2 Febbraio prossimo, si terrà un evento chiamato Pasta Madre Day.
Dove?
Ovunque.
Ma per esser più precisi, se foste interessati a partecipare agli eventi in programma, potete dare un’occhiata alla mappa sul sito della Comunità del cibo pasta madre, che ne è la promotrice.
E io cosa c’entro in tutto questo?
Mi verrebbe da dire: non lo so. O per meglio dire, non so perchè mi vengano certe idee malsane.
In pratica ho messo in moto l’organizzazione di uno dei tanti eventi: ho radunato gli “spacciatori” della zona e insieme stiamo preparando un piccolo laboratorio dedicato a grandi e piccini per scoprire insieme la pasta madre.
I dettagli arriveranno a breve, a volantino pronto, per ora godetevi la mia ultima creazione!
100% GRANO DURO
Il processo dell’autolisi è una tecnica di produzione del pane che si pratica miscelando una quantità di acqua e farina che servirà per completare l’impasto e che si lascia riposare per circa 30 minuti. L’autolisi, applicata alla panificazione, serve soprattutto per migliorare la lievitazione. Il metodo, infatti, dona morbidezza all’impasto, migliora il volume e determina un più rapido impastamento, poiché la pasta risulta più liscia in funzione della “lisi” che ha subito la maglia glutinica.
Questo processo l’ho appreso dal blog di Paoletta, come la ricetta che segue, tutte le volte che l’ho utilizzato ho trovato un’enorme differenza sia nel lavorare l’impasto che nel suo risultato finale…provateci, non vi deluderà!
Ingredienti
La sera precedente, prendete circa il 55% dell’acqua totale, io ne ho presi 350 g, e mescolateli in una grande terrina con 450 g di farina. Lasciate in autolisi il composto per almeno 30 ‘.
Mettete in frigorifero per tutta la notte, poi la ma ttina successiva prelevate il pane dal frigorifero almeno un’ora prima di infornare.
Formate il pane a piacimento, mentre portate il forno a temperatuta con la funzione forno statico (225°C).
Mettete il solito pentolino d’acqua bollente sul fondo del forno.
13 comments
che meraviglia!me ne tieni una fetta per stasera? 🙂
Certo!Ieri più di metà è già stato divorato,bisognerà nasconderla ai familiari famelici 🙂
Reblogged this on lamartocchia and commented:
Mangiare sano.
Mangiare vero,
Ciao!
Non ho mai fatto il pane con la Pasta Madre in questo modo, con l’autolisi e lasciando il tutto in frigorifero una notte. Una volta tolto dal frigo, basta mettere in forma ed infornare?! Ma la lievitazione?! Ho visto che Paoletta non lo mette in frigor. Grazie! 🙂
Ciao!
Benvenuta!
Io quando nonn riesco a panificare il giorno stesso dell’impasto uso questo metodo e devo dire che il pane riesce molto bene.
Se vuoi fare in giornata, calcola 3/4 ore di lievitazione, altrimenti se vuoi fare come me, prelevalo dal frigorifero, formalo e lascialo riposare un’ora circa (se ti sembra necessario anche qualcosa in più),mentre scaldi il forno.
Il frigorifero rallenta la lievitazione, serve solo a questo!
Grazie! Questo è un trucco che non conoscevo. E sai cosa ti dico?! Proverò! 😉
Ottimo!:)
Ma che bello!ho voglia di saperne di piú 🙂 ultimamente i buoni risultati raggiunti con la pizza mi hanno spinta a sentire il limite del lievito …intendo quello chimico 🙁 mi è venuta voglia così di pensare a curare un lievito madre… Il tuo articolo cade pennello!:-) un bacio e a presto!
Ciao Laura!
Io l’ho scoperto un po’ per lo stesso motivo:come “malata” dell’autoproduzione, mi piaceva l’idea di un pane fatto con più naturalezza e che mi permettesse di sperimentare di più.
In fondo, la pasta madre non è il tempo che richiede, ma costanza…diventa come un altro figlio da accudire! 😀
ho da poco in custodia un po’ di pasta madre, ma devo ancora capire bene come funziona il tutto… questa ricetta mi ispira molto, anche per la possibilità di cucinare il giorno dopo, che potrebbe incastrarsi con i miei orari. sevo procurarmi la semola di grano duro e poi magari provo 😉
Ciao!
Come dicevo a Laura, fidati, la pasta madre chiede più costanza che tempo! Il rinfresco, per esempio, richiede 15 minuti al massimo, una volta che hai preso il ritmo.
E poi è molto più semplice di quanto crediamo: dopotutto, si tratta solo di aggiungere altra acqua e farina per “tenerl”in vita!
Se hai bisogno,non farti problemi e chiedi pure!
ci provo
Hai già battuto Cracco…sarà sicuramente un successo 🙂