On air- “La storia-Francesco De Gregori”
Mio nonno non parlava mai, se ne stava chiuso in sè, il fumo della sua mezza sigaretta, il mezzo bicchiere di vino, guardava dall’alto del suo balcone.
Il pacchetto morbido dentro il taschino, i capelli perfettamente in ordine, pettinati come quarant’anni prima, nemmeno una striatura bianca, per l’invidia genuina delle sue sorelle.
Osservavo i suoi occhi color muschio e cercavo tutte le parole che non sapeva dire.
Lo vedevo incamminarsi nelle notti di luna, sù per i boschi dietro casa, con gli amici, lo vedevo ballare, invitare mia nonna nella fierezza dei suoi diciottanni.
Vedevo le schegge di carbone dentro la sua schiena ossuta, le stesse che gli avevano tolto la voglia di parlare, pensavo alle sue lettere, alle parole di ragazzo sperduto e a quella guerra che gli aveva rubato l’anima, a tradimento.
Io nei suoi occhi vedevo tutto questo e altro ancora, dentro i suoi silenzi lasciavo correre tutte le storie che lui celava e le facevo mie.
E ancora, esattamente come un anno fa, torno a raccontare: perchè ci sono storie con non si possono tacere.
PANE DI FARINA DI GRANO ENKIR CON IDRATAZIONE AL 100%
Mi domando cosa direbbe mio nonno se fosse qui a festeggiare il 25 aprile, cosa penserebbe di questa Italia sospesa e dolente…
Forse mi direbbe che è un’enorme bugia quella che destra e sinistra sono uguali, che la nostra pace è stata la guerra di qualcun altro e che per questo bisogna lottare ogni giorno per ricordare e per rispettarla.
Vi lascio con un pane a lievitazione naturale, con una farina che per colore richiama il giallo del sole e del granturco, che tanto ha fatto per la mia terra durante la guerra.
Un pane gonfio d’acqua, fin dentro il midollo, particella dopo particella. Acqua come fosse ossigeno, a pieni polmoni.
La ricetta è assolutamente da perfezionare, la mia versione l’ ho adattata a quella di Paoletta e per questo motivo vi riporto il procedimento da lei consigliato.
- 500 g farina di grano Enkir del Mulino Marino
- 500 g acqua del rubinetto
- 80 g lievito madre rinfrescato e attivo
- 11 g di sale
- Nella planetaria a velocità bassa, sciogliete in tutta l'acqua il lievito, poi procedete aggiungendo la farina.
- Iniziate unendone circa metà, finchè si formerà un impasto cremoso e denso, aggiungete il sale, poi la restante farina.
- Fermate spesso la macchina e fate in modo di amalgamare tutta la farina, staccando quella che si è fermata sul fondo.
- Attendete che l'impasto sia ben idratato quindi alza a velocità sostenuta fino a chesi aggrapperà alla foglia, ma non sarà completamente incordato, ci vorranno circa 12'/15' minuti di lavorazione.
- Non appena tenderà a staccarsi dal fondo della ciotola, preparate un contenitore, ungendolo con olio di semi e rovesciate l'impasto in quest'ultimo.
- Coprite con pellicola e lasciate riposare 1h.
- Dopodiché infarinate molto bene il piano di lavoro, mettete l'impasto sulla farina e, aiutandovi con una spatola, fate le pieghe di sovrapposizione, a libro.
- Rimettete l'impasto piegato nella ciotola con la piega sotto.
- Attendete ancora 1h.
- Fate di nuovo le pieghe,e riponete nello stesso modo l'impasto, poi coprite e ponetelo in frigo a 4°/6°, tutta la notte.
- Al mattino tirate fuori l'impasto dal frigo, lasciatelo ambientare 1h circa, poi rovesciatelo sulla spianatoia infarinata, fate delle pieghe serrate verso il centro e coprite a campana per circa 20'.
- Nel frattempo preparate un canovaccio ben infarinato e un cestino o comunque qualcosa a mezzaluna col fondo tondo e di materiale che permetta all'impasto di 'respirare'.
- Poi, dopo i 20', capovolgete il pane sul canovaccio. Sigilla bene la chiusura e poni il canovaccio con la pagnotta (chiusura sopra) nel cestino.
- Lasciate lievitare circa 1h, nel frattempo accendete il forno (statico) a 250°C posizionando una teglia (leccarda di ferro) o refrattaria verso il basso.
- Quando il pane sarà pronto, capovolgetelo su una paletta infarinata.
- Se non è troppo 'avanti' di lievitazione, praticate dei tagli con una lametta bagnata.
- Infornate abbassando la temperatura a 230°.
- Cuocete a questa temperatura per 20', poi abbassate a 215° e cuocete per altri 20'.
- Quindi altri 10' a 200° posizionando la refrattaria o la teglia verso l'alto e col forno a fessura (apri leggermente lo sportallo aiutandoti con un coltello o cucchiaio di legno. Se desiderate la crosta croccante questi ultimi 10' accendete il grill e usate il programma ventilato.
- Il pane è pronto quando, bussandolo sotto, suona vuoto.
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11 comments
un racconto bellissimo, tenero ricordo per un pezzo importante di te…..si peccato che non cé per assaggiare questo meraviglioso pane !!!!
un’abbraccio
é un racconto bellissimo, tenero ricordo di un pezzo importante della tua vita, e si peccato che non c’é per assaggiare questo tuo meraviglioso pane!!!
un’abbraccio!!!!
be si due commenti simili, non avevo visto apparire il primo e l’ho rifatto 😉
É un pane che sa resistere bene al passare delle ore, potresti passare di qui e avrebbe ancora la sua crosta croccante!
Capita anche a me di non vedere i commenti a volte, niente di male!
Ciao Manuela, ho provato con poolish e poi in spirale…pur avendo inserito l’acqua un filo alla volta è rimasto tutto molto liquido anche se per fortuna compattabile per metterlo in una ciotola oliata…adesso speriamo bene che si rapprenda un po’ per fare delle pieghe…poi metterò comunque in frigo…
Salve
veramente -per me- straordinario perchè sto cercando tutti i modi per usare la farina Enkir in purezza.
Ma ho iniziato a luglio e -per ora solo con lievito di birra anche se in dosi infinitesimali e lunghe maturazioni e lievitazioni in frigo.
Vorrei provare questa ricetta: si potrebbe -per ora- provare a sostituire il lievito madre con quello di birra?.
Grazie
Luciano
Buonasera Luciano,
credo proprio che si possa fare.
Ti consiglio di usare circa 8 g di lievito e di preparare un poolish con 2 g sul totale da sciogliere in 200 g di acqua e 200 g di farina.
Dopo 5-6 ore a temperatura ambiente aggiungi al poolish l’altro lievito sciolto in 300 g d’acqua e poi aggiungi i restanti 300 g di farina.
Lascia riposare 1 h in una ciotola oliata e coperta con la pellicola, poi capovolgi su un piano infarinato e fai delle pieghe a libro.
Ripeti la stessa operazione dopo un’altra ora e poi metti in frigo tutta notte.
Il giorno seguente una volta che avrà ripreso temperatura, forma una palla,lascia lievitare in un cestino coperto da un canovaccio ben infarinato e, una volta pronto, capovolgilo e cuocilo a 230°C in forno statico i primi 15′, poi a 210°C
Si può anche fare un procedimento diretto ma col tempo e l’esperienza sul “campo” ti consiglio di scegliere questa modalità 🙂
Spero di essere stata chiara.
A presto
Grazie mille!!!
Proverò prima possibile!!
Luc
Salve
Domani Utilizzerò la tua ricetta per il pane 100% Enkir.
Ti domando:
il sale va aggiunto quando aggiungerò al poolish l’altro lievito sciolto in 300 g d’acqua e i restanti 300 g di farina, giusto?
Il malto d’orzo non serve?
Un paio di cucchiaini di olio neppure?
Grazie mille
Spero di poterti inviare una foto di un pane Tutto Enkir bello e buono!!!
Luciano
Sì Luciano, il sale va aggiunto solo dopo.
Prima di metterlo prima aggiungi l’altro lievito sciolto, la farina, poi (ma è un consiglio) lascerei l’impasto in autolisi per 10 minuti prima di unire il sale.
Il malto d’orzo si può sempre aggiungere, male non fa, anzi aiuta nella caramellizazione della crosta e fornisce al lievito un primo nutrimento.
L’olio, invece, in questo caso io lo ometterei, ma se ti piace non esitare ad usarlo. E’ più una questione di gusti in questo caso e il bello della panificazione è che puoi variare in base alle necessità e agli umori 😀
Se riesci la foto mandamela, anche in privato, sulla mail lemaniinpasta.blog@gmail.com, mi fa sempre piacere conividere gli esperimenti!
A presto e buon lavoro
Grazie!!!!!!!!!!!!!
Questi giorni sono dedicati agli esperimenti:
sono in frigo da 30 ore altri due impasti; ma questi li ho già provati con buon risultato.
A presto!.
Luciano