On air: ” I will wait- Mumford & Sons”Tornare a casa può voler dire due cose: prendere quello straccio di pausa e farla mia o lasciare che panni, pavimenti e letti si mangino quelle due ore e se le divorino nella loro metodicità.
Fare il pane è diventato più un gioco di prestigio che un momento di quiete: la panificazione settimanale non si è accontentata di avere per sè un ritaglio del mio tempo e ha invaso tutti gli spazi in maniera del tutto inattesa negli ultimi due anni, complice la pancia sempre vuota di n.3, che chiede pane come fosse acqua, complice la mia mano che si è fatta più esperta o il desiderio di guardare ancora una volta dietro il canovaccio e scoprire ogni volta la stessa magìa in un pane che cresce.A dispetto di questo tempo che non vuole saperne di prendere le misure, gioco con le lunghe lievitazioni, sicura dell’effetto benefico che questa avrà sull’impasto: mescolo e lascio riposare. Mi riavvicino piano, sento la temperatura col palmo della mano, come in un rito fra me e lui, parlo un linguaggio fatto di gesti con la sicurezza di chi ha qualche stagione dalla sua, poi mi lascio stupire.La farina Antiqua è una farina macinata a pietra a filiera corta certificata che nasce solo da grani piemontesi provenienti da 45 aziende agricole riunite in un solo consorzio.
E’ stato facile per me scegliere di avvicinarmi a lei, al suo profumo, al suo colorito ambrato, facile è stata la scelta di avvicinarla alla mia pasta madre e a un suo prefermento per rendere più leggero e digeribile il pane finale.
Qualche seme come un piccolo gioiello, per garantire un maggiore apporto di ferro, magnesio e vitamine e il gioco è fatto, incastrato come per magìa tra una sera e una mattina, tra una colazione e una cena, senza intoppi, senza frenesìa, esamente così come dovrebbe essere il pane.
- Preimpasto:
- Licoli rinfrescato e attivo 90 g
- Farina tipo 0 300 g
- Acqua tiepida 300 g
- Secondo impasto:
- Preimpasto
- Licoli non rifrescato 60 g
- Farina Antiqua tipo 2 350 g
- Acqua 140 g
- malto 5 g
- sale 12 g
- semidi zucca 25 g
- I giorno
- h 16.00: preparate il preimpasto, mescolando licoli, acqua e farina, coprite e lasciate a temperatura ambiente per 20/24 ore a seconda della temperatura esterna.
- II giorno
- h. 13.30: riprendete il vostro impasto, unite il licoli, l'acqua, il malto e la farina. Mescolate fino a rendere l'impasto omogeneo, quindi lasciate in autolisi per 30 minuti.
- Riprendetelo e lavoratelo all'interno della ciotola, dall'esterno verso l'interno, aggiungendo solo in ultimo il sale.
- Se dovesse sembrare troppo morbido, lasciate riposare 10 minuti e riprendete nuovamente l'impasto, ripete quest'operazione per 3 volte.
- Unite i semi di zucca, lavorate ancora e coprite.
- Lasciate raddoppiare in un luogo riparato (all'interno del forno spento andrà benissimo).
- h.15.30: mettete il pane sulla spianatoia leggermente infarinata, fate due giri di pieghe del tipo 1( a libro), coprite e fate riposare per un paio d'ore.
- Accendete il forno a 240°C, riponete la refrattaria sulla griglia posizionandola nella parte bassa del forno. Una volta pronto, fate scivolare il pane sulla pietra, vaporizzate con dell'acqua e chiudete.
- Dopo i primi 15 minuti abbassate la temperatura a 225°C e portate a cottura (circa 45 minuti).
”Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Farina Antiqua macinata a pietra”
8 comments
Tutte le volte tra legni, farine e tempi di lievitazione mi fai venire gli occhi a cuoricino.
Grazie Martina!
E tu ogni volta mi fai arrossire di gioia 😀
perchè il pane è la magia dell’amore…
Lo credo anch’io Sandra!
Un abbraccio
Ecco, mi fai giusto ricordare questo contest in scadenza, per cui la mia ricetta è già lì che attende, e per cui sono stata così cozza da perdere buona parte delle foto :/
Spero che la ricetta basti a se stessa.
Ma mai come la tua, pura meraviglia!
Ma no!!Come hai perso le foto?!
Mi raccomando che ti voglio assolutamente in questo contest 🙂
Sicuramente il tuo pane parlerà per sè!
Che buono il pane fatto in casa e mannaggia al tempo che non è mai abbastanza!
Quanto hai ragione, davvero, per queste cose ci vorrebbe sempre tempo!