On air: ” A perfect day- Verdena”I giorni di festa erano scanditi dal bianco dei tovagliati e dalle ceramiche inglesi di mia madre.
La tavola imbandita non aveva lo stesso sapore per me senza qualche piccolo dettaglio: il pane tagliato a fette, il vino buono, le conserve sott’olio. Il vestito buono, di velluto liscio, le trecce ben strette sulla testa, le calze nuove e il rumore dei vasi che fanno “clac!”.
Con gli anni ho cominciato a comprendere quella voglia di perfezione di mia madre, le ansie per quelle macchie non cancellate, quel ritornare al tavolo per controllare un’ultima volta lo spazio tra una forchetta e un coltello, ma più di tutto ho iniziato a ritrovarmi nel suo pensare e ripensare alla scelta dei menù, a quel cercare il piacere altrui nel piatto.
Il mio piacere era quel piccolo carciofo vestito d’oro, sgocciolato piano, che placava la fame e la mia voglia di festa insieme.
Così ho trovato gli ultimi carciofi, senza spine per questa volta, e mi sono immaginata le mie calze nuove e una tavola imbandita.
Con gli anni ho cominciato a comprendere quella voglia di perfezione di mia madre, le ansie per quelle macchie non cancellate, quel ritornare al tavolo per controllare un’ultima volta lo spazio tra una forchetta e un coltello, ma più di tutto ho iniziato a ritrovarmi nel suo pensare e ripensare alla scelta dei menù, a quel cercare il piacere altrui nel piatto.
Il mio piacere era quel piccolo carciofo vestito d’oro, sgocciolato piano, che placava la fame e la mia voglia di festa insieme.
Così ho trovato gli ultimi carciofi, senza spine per questa volta, e mi sono immaginata le mie calze nuove e una tavola imbandita.
- carciofi 4
- aceto bianco 500 ml
- acqua 500 ml
- olio extravergine q.b.
- aglio 1 spicchio
- menta
- maggiorana
- alloro 1 foglia
- limone 1
- sale 15 g
- Pulite i carciofi, eliminando le foglie esterne e i gambi (recuperateli per una vellutata).
- Eliminate la barba e tagliateli in 6 parti, quindi metteteli a bagno in acqua e succo di limone filtrato.
- Portate ad ebollizione l'acqua e l'aceto, unite lo spicchio d'aglio senza buccia e la foglia di alloro.
- Fate sbollentare i carciofi per 2 minuti, sgocciolateli con una schiumarola e deponeteli su un assetto di legno.
- Lasciate asciugare con l'asse inclinato così da far scolare l'acqua in eccesso.
- Tamponate con un foglio di carta da cucina, disponete i carciofi nei vasi sterilizzati pigiandoli leggermente e alternateli a qualche foglia di menta e maggiorana.
- Coprite con l'olio e battete leggermente i vasi, così da eliminare eventuali bolle d'aria.
- Chiudete e sterilizzate per 30 minuti, lasciate raffreddare in acqua e riponete in un luogo fresco.
- Attendete almeno due settimane prima di consumarli.
12 comments
Da anni nel mio frigo, nella parte alta, c’è un barattolo di carciofi sott’olio presi da una signora di Trastevere che li fa come piacciono a me: l’aceto si sente poco e sono tenerissimi! Sai quante insalate hanno condito, quanti aperitivi hanno accompagnato e quanti contorni hanno salvato! Ma in effetti adesso sarei “pronta” per preparare un vasetto tutto mio, con le erbe che crescono forti sul davanzale, magari mentre mi prendi per mano e mi aiuti… 🙂
Posso sdebitarmi con un paio di calze nuove… preferenze sul colore? Ricordi quelle bianche che si usavano una volta? Non so se mi piacciono per nostalgia, o se invece siano tremende, ehehe… e se una treccia si dovesse allentare ci penso io a stringerla, ho anni e anni di prove di manualità e capelli lunghi alle spalle…
ps: le foto mi sorprenderanno sempre per come sono evocative… quella con i carciofi messi a bagno nella pentola mi ha riportato a Casa, dove ancora oggi trovo questa scena… ed è vero, c’è sempre un coltello vicino…
Me le ricordo bene quelle bianche, traforate per essere precise, perfettamente ad altezza ginocchio anche con la gonna…tremende 😀
Ma anch’io le amo molto, forse proprio perchè evocanoo momenti felici e ingenuità.
Sulle trecce ho perso decisamente la mano,ma sto resistendo tagliare i capelli da poco più di due anni, è una piccola conquista che mi fa sentire felice.
Se hai bisogno di dritte sulle conserve, io sono qui, basta bussare un po’ più forte ed eccomi qua 😀
Mi precedi e leggi nel pensiero. Sorrido perché fuori ho una cossetta di carciofini (ben 4 kg) che aspettano di essere puliti. Hanno le spine, sono birbanti e agguerriti ma richiedono comunque tanto amore e perfezione quanto ne hai dedicati tu a questi barattoli colmi di bontà.
Sperando che domani la spina “mi sia lieve” … ti abbraccio e auguro una fantatica giornata.
C’è sempre un piccolo aggancio che ci tiene vicine e lo dico con un sorriso in faccia, mi piacciono le coincidenze 🙂
Ti auguro di non sentire tutte quelle spine (solo per avere il coraggio di pulirne 4 kg te lo meriti!) e ti mando un abbraccio!
Aspetto che arrivino (a centinaia) i carciofi dell’orto per cucinarli e metterli anche in vaso…dire che sono deliziosi è poco!
Foto incantevoli!!!
Tu li coltivi?!Che invidia!
Io non ho ancora provato a piantarli,ma dovrò attrezzarmi, mi piacciono troppo 🙂
Grazie e un abbraccio!
Fino a qualche anno fa era mio suocero che mi regalava dei barattoli di carciofini deliziosi, proprio come solo lui sapeva cercare da chi li faceva ad arte, ora devo provvedere da me…li adoro!!!
foto e tutto spelndido!
baci
ora, ìmmimarito al mercato son 3 settimane che mi fa comperare 4-5 kg di carciofini ogni volta… poi mi tocca pulirli, cuocerli e metterglieli sott’ olio nel frattempo che lui si guarda le partite della domenica.
vorrei il mio giorno di festa anche io : ) ma come dici tu quel cercare il piacere altrui nel piatto.. è già festa.
Mia mamma è la regina delle conserve salate, degli antipasti, dei sottoli. Io la guardo ed impallidisco per la sua pazienza (che peraltro si manifesta solo lì, per davvero), per la sua cura e per i risultati pazzeschi che ottiene. Anche io ho la ricetta per i suoi carciofini, ma non l’ho ancora mai messa.
Ah, che sogno i suoi antipasti!!
Manu cara, che belli questi racconti, le tue immagini sembrano conservate sotto vuoto come i carciofi del giorno di festa 🙂 mi piace tutto tutto, ma cosa sarà questa voglia di perfezione che assale noi donne quando smettiamo di essere bambine?me lo chiedo anch’io quando inciampo nelle mie pretese 😉
Ciao, vorrei provare a farli, ma se invece di sbollentarli li arrostissi nel procedimento cambierebbe qualcosa?
Ciao Dina,
io non ho mai provato ma credo si possa fare, solo che i tempi saranno decisamente diversi. So che si possono grigliare e mettere 24 h in una miscela di acqua, aceto e sale, per poi metterli sott’olio. Prima però falli sempre asciugare, altrimenti saranno cattivi.
A presto e buon lavoro