On air: “I mostri sotto al letto-Dilaila”Ci sono persone che sono capitate nella mia vita allo stesso modo di certi scorci: sbucate all’improvviso, dietro l’angolo chiuso della via, inattese e sorprendenti, familiari e limpide come specchi d’acqua.
Persone che sembrano conoscere i miei modi esattamente come si conoscono le stelle.Persone come paesaggi, che ti fermi a guardare stupita e curiosa, a volte estasiata, perchè trasmettono delicatezza e libertà, con cui le parole sembrano scorrere più fluide che con altri, prima scritte, poi finalmente a voce, occhi negli occhi, senza più timore e con un’emozione piena che ti correde lo stomaco.Una settimana fa sono stata a Roma: la scusa buona era quella di vedere la mostra di Frida Kahlo, alle Scuderie del Quirinale, il motivo vero accorciare le distanze e conoscere alcune persone che sono entrate a far parte della mia vita già da un po’.
Francesca e Laura mi hanno raccontato la città coi loro occhi: abbiamo camminato tanto quanto abbiamo parlato, dentro un cielo di raso e nuvole di zucchero filato, senza esitazioni e senza riverenze, dentro a una Roma brulicante di turisti, scegliendo le vie alternative e gli angoli nascosti.
Claudia ha chiuso il cerchio di questo insolito fine settimana: giusto il tempo di guardarsi dritte negli occhi e capire che le parole non mentivano dietro il chiarore degli schermi. Di ritorno una vecchia abitudine non poteva che essere il mezzo perfetto per stanare la malinconia. Pochi ingredienti, per lo più presi dall’orto, qualche spezia e qualche nuovo amico con cui imparare a conoscersi.
Il mio nuovo (vecchio ) mattarello, comprato proprio con Francesca e Laura ad uno dei tanti mercatini che popolano la capitale, la mia nuova piantina di coriandolo e una colonna sonora che sicuramente farà sorridere la nostra gatta col piatto che scotta! 😉
L’idea delle polpette, invece, è nata dalla ricetta di un’altra blogger che amo molto: Margherita de La Petite Casserole.
Che amavo quelle polpette glielo avevo già detto, non mi restava che cucinarle!
- Per le pita:
- farina tipo 1 200 g
- farina tipo 2 225 g
- lievito madre (idratazione 100%) rinfrescato e attivo 150 g
- acqua 250 g
- sale 10 g
- Per le polpette:
- melanzane violette 2 piccole
- uova 3
- pangrattato
- feta 100 g
- foglie di coriandolo 6-7
- semi di cumino leggermente schiacciati 1 cucchiaino
- sale
- pepe
- farina
- olio di semi di arachidi per friggere
- olio extravergine di oliva
- Mescolate gli ingredienti secchi (farina e sale) in una ciotola, poi in una ciotola più grande, sciogliete il lievito nell’acqua.
- Amalgamate gli ingredienti secchi a quelli umidi finchè si formerà un impasto omogeneo. Lasciate riposare 15 minuti, poi riprendete l’impasto e lavoratelo fino a raggiungere una consistenza liscia ed elastica (l’impasto devo risultare tiepido al tatto).
- Lasciate lievitare in un canovaccio infarinato dentro la ciotola.
- Riprendetelo dopo un’ora circa e fate delle pieghe a libro.
- Lasciate lievitare per 3 ore circa, poi prendete il pane e, su un piano infarinato, dividetelo col raschiapasta in 8 porzioni di identico peso.
- Formate delle piccole palline, coprite e lasciate lievitare.
- Intanto riscaldate il forno a 220°C e al suo interno lasciate una teglia a scaldare.
- Una volta caldo, stendete col mattarello le palline di pane, lasciate riposare ancora 30 minuti, poi spolveratele di farina e trasferitele sulla teglia ben calda.
- Infornate immediatamente e lasciatele circa 12 minuti in forno, fino a quando saranno ben gonfie e dorate.
- Fate raffreddare su una griglia e, se non dovete consumarle subito, inseritele in un sacchetto per alimenti ancora tipide così da mantenerle morbide ed evitare che secchino.
- Preparate le polpette pelando le melanzane, tagliatele a dadini piccoli e stufatele in un filo d'olio insieme ai semi di cumino e il coriandolo.
- Salate e pepate.
- Lasciate intiepidire, schiacciate la verdura per far fuoriuscire l'acqua di vegetazione, unite la feta sbriciolata, un'uovo e qualche cucchiaio di pangrattato.
- Preparate tre piatti: in uno disponete della farina bianca, in uno l'uovo leggermente sbattuto e salato e nell'ultimo il pangrattato.
- Formate delle piccole palle della dimensione di una noce, passate nella farina, nell'uovo e poi nel pane, schiacciandole leggermente.
- Preparate tutte le polpette e lasciate riposare in frigorifero per mezz'ora prima di cuocerle.
- Friggete un paio di minuti per lato e fate asciugare su carta assorbente prima di servire.
- Io ho farcito le pita con due polpette, della salsa tzatziki e verdure (pomodori, cetrioli, insalata e cipollotto).
26 comments
Arrivo qui stregata dalla pita e mi fermo volentieri sulle tue parole, un po’ dispiaciuta per aver potuto esserci così poco e non aver condiviso queste belle passeggiate…ma torni vero? Dai torna! L’autunno romano è bellissimo! 🙂
Non posso che confermare ciò che scrivi e dire che sì, le parole certo non mentivano.
Un abbraccio!
Il tempo non è stato dalla nostra parte, ma abbiamo saputo come godercelo fino in fondo!
Tornare??!Tornerei subitissimo, anche con la canicola estiva…però c’è sempre la possibilità di trovarsi più a Nord o perchè no a metà strada 😉
Un abbraccio!
Io nei commenti del mio ultimo post ho già lanciato un appello a Francesca e Laura…tipo autunno nelle crete senesi 🙂 Per te non è proprio metà strada, in effetti, male che vada faremo un giorno a Firenze!
Mi toccherà far tappa in quella meraviglia che è la terra Toscana…proprio mi toccherà 😉
Ho visto le polpette di melanzana e mi sono fermata subito! Da un pò che volevo provare a farle, ora non posso tirarmi dietro 🙂 La pita con il lievito madre sarà un po dura per me, ma qc si inventa sempre.
Sono molto felice di averti conosciuta, tanta positiva sprigiona non solo dalle parole che scrivi, ma più che altro dagli occhi luminosi.
A presto!
Sono davvero felice che tu sia passata, mi piace guardare negli occhi le persone con cui condivido questo spazio e anche i tuoi occhi trsmettono la luce di una bella persona 🙂
Le polpette sono favolose, semplici, ma gustose…per la pita c’è sempre il nostro panettiere di fiducia 😉
A presto!
Manu cara, che bell’omaggio questo post!!!Bello come in effetto è stato il tempo passato insieme. Ho notato che escono allo scoperto gli acquisti di quel giorno tra matterelli e pigre Susanne, adesso non resta che attendere il tagliere di Francesca ;-). Ma lo sai che in questo piatto dentro ci sono io?c’è la Grecia insieme alla feta (quale binomio migliore!), c’è la pita, c’è proprio tutto non manca nulla, lo sa anche il cane alla finestra!Non vedo l’ora di riabbracciarti e studiare nuovi itinerari per un nostro futuro incontro!
La pita sei proprio tu Laura, che con tutto quel parlare di Grecia mi hai fatto venire una voglia matta di risentire i profumi e rivedee quegli azzurri abbaglianti.
I nostri acquisti mi accompagnano tutti i giorni e sono un bel salvagente contro la malinconia 🙂
Anch’io non vedo l’ora ci si possa reincontrare, intanto ti mando un abbraccio!
Che bello quando le emozioni virtuali sono fedeli alla realtà vera, quella in carne ed ossa..
E che belle le tue polpette, già adorate da Margherita, e ora anche da te. Dovrò arrendermi e rifarle pure io!
Conoscersi di persona è in assoluto la parte più bella di tutto questo percorso, vivere le persone per davvero, oltre le parole…
Le polpette son proprio buone, Margherita aveva visto molto lungo, io fossi in te mi ci abbandonerei totalmente 😉
Se io fossi la notte cercherei proprio tra le stelle frammenti delle tue parole e non le lascerei più… perchè le cose belle devono essere prima abbracciate, poi guardate bene e poi trattenute…
Porto con me il tuo sorriso appena ti abbiamo avvistata alla fine del binario, le parole che non abbiamo contato, la leggerezza dello stare bene, le passeggiate in una Roma fresca che ti ha accolto come meritavi, la nostra cena con te che mangiavi di gusto e gli acquisti del mercatino che è una gioia vedere subito all’opera!
Darei un morso non solo alla pita ma anche alla foto, mi piace, sì sì, te lo confermo… 🙂 E sappi che il sogno di fare un pane insieme non tramonta, anzi, è ben protetto in alto tra la luna e la costellazione di Orione, la mia preferita… 😉
Il nostro tempo insieme è un ritaglio prezioso che ho messo tra le pagine del diario, come un bel fiore da riguardare spesso.
Anch’io ho quell’immagine in testa: voi due che mi aspettate e che correte a salutarmi.
Roma con voi è stata una nuova scoperta, un viaggio nuovo che mi rimarrà per sempre.
Le foto sono anche un po’ tue, lo sai, trasmettono la vostra luce e le cose imparate insieme 😀
La prossima volta nessuno potrà negarci un pane insieme, qui, a Roma non importa, la pasta madre viene con me senecessario, ci saranno farine e tante parole nuove.
PS: va da sè che leggere la canzone di oggi mi fa sentire ancora più vicina…
La canzone era inevitabile, sai che mi ci sono innamorata totalmente 🙂
Restando in tema musicale: venerdì a Villa Ada suona Brunori, in un certo senso mi sentrò nuovamente lì con te 😉
La connessione oggi andava e veniva, una volta tanto che eravamo sullo stesso fuso! Onoratissima che le mie polpettine possano averti ispirata, come sempre tu riesci ad avere quel qualcosa in più che rende tutto sempre molto speciale! La pita con il lievito madre é un vero colpo da maestro, Frida Kalo avrebbe gradito, ne sono certa.
Sullo stesso fuso?!Sei in Italia?
Queste polpette erano assolutamente da testare, il minimo era provarle 🙂 con le pita poi son la morte sua!
Grazie ancora per la ricetta 🙂
E da un po’ che penso di fare il pane pita ma oggi a colpirmi è il piacere di leggere della bellezza delle amicizie virtuali che diventano reali… un’emozione unica.
Un bacio
La bellezza del blog sta proprio in questo spirito di condivisione e conoscenza: è un piacere vedere come si possa concretizzare 😀
Queste pita perfette sono incantevoli..così gonfie e cave come dovrebbero essere..è da un pò che cercavo una ricetta in sistema..e tu me la proponi pure con il lievito madre!
Per oggi continuo a impastare i tuoi panini all’olio (su ricetta di Paoletta), queste saranno le prossime!
Anna
Grazie Anna!
Le pita mi ricordano così tanto l’estate e le vacanze che ogni tanto mi capita di rifarle, giusto per non dimenticare il gusto di certe sere 🙂
I panini all’olio di Paoletta sono eccezionali, come tutte le sue ricette del resto, con lei si va sempre sul sicuro!
A presto
queste pitas sono la fine del mondo! 🙂 e possiamo dirlo proprio perché le abbiamo provate, riadattandole un pochino. Grazie grazie grazie per la ricetta, le abbiamo preparate qualcosa come 5 volte in due settimane, quindi questa meraviglia non può che essere postata oggi nel nostro blog, con dovute citazioni e meriti!! 🙂 è una meraviglia vedere questi piccoli paninetti gonfiarsi in un attimo in forno. Bellissime foto e felici, felicissime di averti scoperta!
Non avete idea di quanto mi faccia felice questa cosa 🙂
Il bello di avere dei blog è proprio la condivisone delle esperienze.
Passerò sicuramente a trovarvi!
A presto
Ho letto questo post il giorno stesso della pubblicazione, ma amo tornare tra queste pagine 🙂
Seguendo te, Francesca e Laura, avevo intuito del vostro incontro e sono felice per voi, davvero tanto. Il bello di queste pagine virtuali è la sintonia che si crea..e abbracciarsi dal vivo è solo una conferma.
Queste foto mi piacciono molto, così come la pita, le polpettine di melanzane.. la feta.. insomma, mi colpisci sempre tu 🙂
[…] Per le pitas (4 pitas) (riadattate dalla sua ricetta) 200g di farina integrale di farro 85g di lievito madre – idratatato al 100% 130g di acqua […]
Alla voce: ‘na bellezza!
#brioche #foodphotography #foodlovers #homemadefood
Ho visto questa foto su Instagram
Dove trovo la ricetta ?
Grazie
Ciao, questa non è ancora sul blog, purtroppo, se nel frattempo vuoi seguire una buona base per la brioche, sul blog c’è la ricetta della brioche di Giorilli, che è davvero ottima 🙂
Grazie!