On air: “Little star-Stina Nordenstam Romeo+Juliet OST”Se di passione si tratta, non basteranno il tempo, gli sguardi avversi o le parole sagge a farci scegliere di abbandonare la nave.
A certe storie d’amore si è legati a nostra insaputa da un filo lungo e incredibilmente tenace, come frutti alle loro piante.
Il peso, la pioggia, il vento non bastano: per quanto possa sembrare innaturale, certi frutti se ne restano agganciati al proprio destino anche nelle condizioni più avverse. Durante l’ultimo fine settimana di ottobre sono stata ospite dell’Az. Agricola Angelo Romito a Castelnuovo del Garda (VR) per conoscere i segreti della coltivazione della mela Pink Lady® .
Angelo trasmette passione, ci racconta la storia del suo frutteto e di come abbia scelto di avvicinarsi a questa mela nel 2002, cogliendo la novità del prodotto e del progetto a cui esso è legato.
L’esigenza di un’elevata conoscenza agronomica, il disciplinare rigoroso: Pink Lady®richiede cure continue e mirate, il suo ciclo vegetativo lungo 7 mesi si conclude nel periodo tra fine ottobre e gli inizi di novembre, quando i frutti raggiungono uno stadio di maturazione ottimale.
Grazie ai consigli di Angelo, cesti alla mano, iniziamo la nostra piccola raccolta, rigorosamente manuale! Da Castelnuovo del Garda a Verona, città dell’amore, un breve tour attraverso il centro storico e i luoghi Shakespeariani, per poi dirigerci verso il Ristorante Antica Torretta, a “casa” del giovanissimo chef Olimpio Brunelli.
Olimpio ha preparato un menu tematico che esalta le caratteristiche peculiari di questa mela, perfetta per le ricette dolci, così come per i piatti salati.
Il tutto come anticipazione di un nuovo progetto che partirà a febbraio 2015: “Due Cuori e un solo Amore” un gemellaggio tra 10 ristoratori membri dell’ Unione Italiana Ristoratori e 10 produttori selezionati di Pink Lady®, con lo scopo di valorizzare i territori di provenienza di questi frutti attraverso una partnership d’eccellenza.
A conclusione di questa due giorni, una cooking class tenuta dallo stesso Olimpio, per imparare passo dopo passo tutti gli step della realizzazione del dessert Amore, creato appositamente per questo progetto dallo chef Giuseppe Ricchebuono.Avevo il mio bel carico di mele e una gran voglia di una di quelle torte che ti cambiano la settimana.
La scelta è inevitabilmente caduta sulla più classica delle frolle, abbinata a un ripieno morbido, che le circostanze o forse il destino avevano trascritto sulla mia agenda durante un corso di pasticceria.Lasciate che sia il vostro gusto a guidare il resto: aggiungete cannella o miele di zagara, usate una farina integrale o di farro se volete una base più rustica…la mela farà il resto!
- Frolla:
- farina tipo 0 80 g
- fecola 20 g
- burro 50 g
- zucchero a velo 80 g
- uovo ½
- sale vanigliato un pizzico
- Crema frangipane:
- burro a pomata 100 g
- zucchero a velo 100 g
- uova 2
- farina di mandorle 100 g
- mela Pink Lady 1
- miele millefiori (o di zagara) 2 cucchiai
- burro 1 noce
- zucchero a velo q.b.
- Preparate la base lavorando il burro con lo zucchero, unite mezzo uovo sbattuto, la farina e la fecola e, infine, il pizzico di sale sciolto in un cucchiaino di acqua*.
- Coprite con un foglio di pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
- Lavorate il burro a pomata con le fruste, unite lo zucchero a velo, le uova (una alla volta) e la farina di mandorle.
- Se potete preparate la crema la sera prima e lasciate riposare in frigorifero, in questo modo migliorerà la tessitura della crema.
- Lavate la mela, asciugatela, dividetela a metà e tagliatela in fette di 4 mm di spessore- se potete tagliatela con un'affettatrice- saltatela in padella per cinque minuti con una noce di burro e il miele e fate raffreddare.
- Estraete la frolla dal frigorifero, stendetela tra due fogli di carta forno a uno spessore di 3-4 mm e foderate uno stampo da 18 cm già imburrato.
- Eliminate gli eccessi di frolla, distribuite uno strato di crema, formate delle rose con 5 dischi di mela alla volta e riempite con la crema frangipane.
- Infornate in forno già caldo a 175°C (programma ventilato) per 40 minuti, avendo l'accortezza di abbassare a 160°C se le mele dovessero colorire troppo.
- Lasciate raffreddare e servite guarnita con zucchero a velo.
- Spolverate con zucchero a velo una volta fredda.
Il sale infatti vene usato come esaltatore di sapore, non per salare la frolla.
21 comments
Che meraviglia questa torta, Manu.. guscio croccante e ripieno morbido e profumato, proprio come piacciono a me.
E mi piace tanto l’idea che certi frutti rimangano attaccati all’albero nonostante i venti avversi…
Anche a me piace quest’immagine, un po’ come nelle persone…ci sono legami che non si rompono nemmeno dopo tanto dibattere…
Era un po’ che volevo far una torta di mele,in pratica mi son fatta un picolo regalo!
Torta meravigliosa, ne sento il profumo da qui!
Immagino proprio sia stata bellissima la tua esperienza in azienda!
Buon inizio settimana
Grazie Nicol!
L’esperienza in azienda è stat proprio bella, vivace e concreta: io conoscevo già queste mele,ma adesso sono proprio una loro fan 😀
Tutto quello che è scritto tra la prima e la seconda foto è uscito dallo schermo e si è posato qui… e saprò dove custodirlo, nel cestino delle mele che non ingialliscono mai…
Piace anche a me trovare scampoli di conversazioni nelle nostre pagine, così ci facciamo compagnia prima, durante e dopo… e io a Verona sarei venuta subito, tanto ormai lo sai che ci metto un secondo a salire su un treno, senza pensarci due volte… 🙂
ps: devi insegnarmi a tagliare le fettine così sottili, quasi sembrano di carta… ma se comprassi una mandolina?!
Lo so che saresti arrivata la volo 🙂
E data l’esperienza credo che avresti apprezzato pure tu…peccato, vorrà dire che dovremo andarci insieme! 😉
Sai che mi son scervellata per trovare un attrezzo alternativo all’affettatrice da consigliare e non mi era venuta in mente la mandolina?!?Ci dovevi pensare tu!
Comunque la risposta è sì: con la mandolina riusciresti benissimo e il vantaggio oltre che estetico di queste fette è che la cottura rimane uniforme.
P.s. prova a fare le fette e a seccarle in forno a 80°C spolverate di zucchero a velo….sono una droga!
Aspettavo un tuo “sì” perchè già da un po’ penso alla mandolina e a tutte le chips che potrei fare, dalle patate viola alle mele, appunto! 😉 A volte abbiamo solo bisogno di un ultimo incoraggiamento prima di dire “lo farò”…
(questo discorso torna sempre, ma com’è?! Ahahaha!)
Per una torta come questa resterei incollata al forno anche alle 3 del mattino, parlando di quella forza che ti lega a certe passioni in un modo inspiegabile 🙂 Quante volte mi sono chiesta come fanno i frutti a resistere attaccati al proprio ramo nonostante le intemperie. Un po’ come un cucciolo non si separa dalla sua mamma, un frutto si tiene ben saldo alle proprie certezze… La natura mi affascina moltissimo, ma da quando ho scoperto il tuo blog sto imparando un nuovo modo per apprezzarla, più reale… 🙂
Ci sono molti aspetti della natura che mmi stupiscono ancora e, ormai, si può tranquillamente dire che io sia grandicella 😉
Ti consiglio davvero di provarla questa torta, è piaciuta proprio tanto e poi c’è pure l’aspetto ludico della realizzazione…vabbè sono evidentemente di parte! 😀
Manu che meraviglia tutto tutto e poi non so come spiegare ma il fatto che in questo periodo anche io abbia la casa invasa da mele e gran parte delle ricette siano fatte con gli stessi ingredienti mi da la strana sensazione di averti come vicina di casa 🙂 e poi io non mai visto una torta così elegante e vezzosa, quasi quasi dispiace mangiarla!
Non sai come lo vorrei, Laura…essere vicine di casa rendere tutto tremendamente bello 🙂
Ti dirò che ero stupita anch’io di tutta questa femminilità…il cibo recupera il mio lato femminile e lo amplifica in maniera del tutto naturale! 😀
Le torte di mele sono la semplicità che scalda, sempre necessaria, sempre meravigliosa.
Non stancano mai, proprio così 🙂
Le mele, nei piatti dolci o nei piatti salati sanno essere dei “complementi”, ma sostengono alla grande anche il ruolo da protagoniste. Come in questa torta, vanitosissime così tutte arricciate. Una fetta, me ne basterebbe una fetta per andare a letto felice come una bambina la notte di Natale…
Esatto le mele sono quei frutti che all’occorrenza sanno farsi da parte e diventare corollario,ma se serve ti tirano fuori una furia che non sai quasi spiegare…si capisce che sono un’amante delle mele eh?!? 😀
Che bellezza questa tortina, piccola, raccolta, fiorita.
E che squisitezza, senza dubbio!
Deve essere stata proprio una bella esperienza, e vedo che ha portato buone ispirazioni. 🙂
Buona giornata,
Alice
Infatti Alice,difficlmente potrei raccontare quest’esperienza con tanto entusiasmo se non mi avesse convinta 🙂
QUeste mele hanno davvero un gusto unico!
Ecco, ora che ho letto sto proprio bene. Grazie Manuela, come sempre le tue parole riscaldano il cuore, lo so che sono ripetitiva ma è sempre così…
PS: ho trovato le patate viola, ho fatto le tue chips e per la PRIMA volta in assoluto GNOCCHI fatti in casa!! I tuoi gnocchi di patate viola con fonduta di blue.. Tutto strepitoso, grazie! A breve proverò questo spettacolo di torta di mele, così raffinata.. A presto. monica(gdc73)
No,no,guarda fai pure Monica, io non mi stanco, le tue parole mi riempiono sempre di gioia 🙂
E poi sapere che hai fatto gli gnocchi viola…che bella notizia!
A presto cara 🙂
Quelle mele rosse hanno fatto una bellissima fine! pace all’anima loro! :DD
Manuela che meraviglia, quando le cose sono fatte con passione non si può che ottenere il meglio. E che dire della tua torta? Un capolavoro, la torta di mele rimarrà sempre la mia preferita! Un bacione