On air: “No surprises- Regina Spektor (Radiohead cover)”Le cene d’estate si allungavano come certe ombre dietro l’orizzonte, mio padre, a piatto finito, si precipitava nel suo orto, come se da qualche parte, tra la corteccia e i fusti verdi, ci fosse un antidoto contro l’infelicità.
Io, ancora ingenua e innamorata, seguivo le sue orme come un percorso obbligato, correvo nella parte bassa del giardino e mi accovacciavo accanto ai cespugli di lampone, cercando i primi frutti ancora aspri di primavera.
Per qualche anno le estati hanno avuto inizio solo con l’arrivo del primo lampone: le pause pomeridiane tra un compito e l’altro, i tramonti, i primi caldi accesi, tutto passava tra le fronde fitte di quei cespugli, come un filtro naturale o un passaggio inevitabile.
Quei cespugli erano il mio ricovero contro il cattivo umore e la nostalgia, mi avvicinavo furtiva, in cerca di un sapore che non aveva nulla di nuovo, ma che sapevo avrebbe decretato l’inizio di una nuova stagione.
Il primo giorno d’estate lo associo ancora al sapore di quelle giornate, alle catene di pensieri finalmente spezzate, alla libertà dei gesti e dei profumi.Il lampone è un arbusto rustico, molto vigoroso e poco esigente, che normalmente non supera il metro e cinquanta di altezza.
Si adatta molto bene a qualsiasi tipo di terreno, anche se predilige quelli più fertili e leggeri e le zone non troppo ombreggiate. Il lampone necessita di un continuo apporto d’acqua, ma la sua facilità di coltivazione lo rende una pianta adatta anche ad essere coltivata in vaso o sul balcone.
Se volete mettere a dimora delle nuove piante di lampone dovrete attendere l’autunno: questo passaggio viene fatto nel periodo di riposo della pianta, da ottobre ad aprile, così da non stressare troppo il suo ciclo vegetativo, disponete le piante a una distanza di 40-50 cm l’una dall’altra e attrezzatele con dei sostegni.
Alla fine della stagione ricordatevi di effettuare la potatura della pianta: tagliate raso terra i rami morti che hanno dato frutti durante l’estate e anche i nuovi getti troppo deboli. Conservate invece da 6 a 10 canne vigorose.Per quanto ci sia voluto del tempo, dopo anni sono finlmente riuscita a replicare il mio angolo di estate in quella che è e rimarrà sempre la mia “nuova casa”: il lampone ha tutta la bellezza e la delicatezza del primo giorno d’estate, pare quasi impossibile che sia così semplice da coltivare.
Come base di questa ricetta ho utilizzato la finta sfoglia che avete avuto modo di vedere già qui. Potete aromatizzare il ripieno di lamponi con l’aggiunta di pistacchi o cioccolato bianco, io da parte mia ho scelto la via più semplice, un leggero spolvero di zucchero di canna e farina di mandorle. E’ possibile preparare queste pie anche in una versione più grande…dopotutto associo ancora le mie estati al manuale delle giovani marmotte e a certe torte che Nonna papera lasciava intiepidire sul davanzale, perchè non cercare di replicarle in una versione più accattivante?!
La prossima settimana non ci sarà un nuovo post, con l’arrivo della bella stagione, stacco la spina per un po’, chiudo nell’armadio pentole e stoffe colorate e vi chiedo di aspettarmi fino al mio ritorno.
Buona settimana!
- Per la finta sfoglia salata:
- farina 0 250 g
- ricotta 250 g
- burro morbido 200 g
- zucchero 30 g
- Per il ripieno:
- lamponi 200 g
- farina di mandorle 50 g
- limone ½ (il succo)
- zucchero di canna 4 cucchiai
- latte per spennellare
- Setacciate la farina con lo zucchero, unite la ricotta sgocciolata e il burro a pezzetti e amalgamate fino ad ottenere un briciolame irregolare.
- Avvolgete la pasta nella pellicola, schiacciate fino ad avere un rettangolo di 2 cm di spessore, quindi riponete in frigorifero per un'ora a riposare.
- Riprendete l’impasto e disponetelo sulla spianatoia leggermente infarinata, date un giro semplice di pieghe come per la comune pasta sfoglia, quindi stendete ancora.
- Se non ci sono più pezzi di burro troppo grossi è pronta per essere stesa e usata, altrimenti fate un altro giro di pieghe e stendete nuovamente.
- La sfoglia risulterà sicuramente abbondante per questa preparazione, se non avete intenzione di usarla tutta a questo punto dividete l'impasto a metà, fate un giro di pieghe e avvolgete nella pellicola, poi riponete nel congelatore.
- Quando la vorrrete utilizzare, fate scongelare in frigorifero e una volta pronta rifate un giro di pieghe prima di stendere nuovamente la pasta.
- Accendete il forno a 200°C.
- Lavate e asciugate delicatamente i lamponi, mescolateli agli altri ingredienti (farina di mandorle, succo filtrato di limone, zucchero), quindi coprite con della pellicola e fate riposare.
- Stendete la sfoglia fino ad avere uno spessore di 5 mm, con un coppapasta da 8 cm formate dei dischi.
- Guarnite i dischi con qualche lampone, coprite con un altro disco di pasta e sigillate i bordi coi rebbi di una forchetta o con la punta del coltello.
- Praticate dei taglietti al centro del disco superiore delle pie, spennelate con un goccio di latte e infornate per 12 minuti circa a 180°C.
- Sfornate e fate intiepidire prima di servire.
12 comments
Allora buono ‘stacco’, io ti aspetto
Grazie Paola!Sono già certa che questo breve tempo volerà,
a presto!
Purtroppo sì, le vacanze volano, rilassati!
Ti vedo correre, complici le note di “no surprises”….ti vedo correre nell’orto e desti in me pensieri, contrazioni nello stomaco, tensioni d’amore. Perché io un padre da seguire non l’ho avuto e per pochi, troppi pochi passi ho avuto un nonno materno che è stato più di quanto avrebbe potuto essere mai un padre in un’intera esistenza. Il perno, il centro, anche ora che non c’è più da 29 anni…ma io continuo a seguirne la scia. Per soffocare questa mancanza che sento prendo una delle tue magnifiche tortine perché hanno quell’impasto che assomiglia troppo a qualcosa che mi riporta ancora all’infanzia. Adorabili e adorabile tu….sempre!
Mi prende una stretta leggera, cerco di immaginare, ma non posso capire forse…spero di non aver reso troppo tumultuoso il tuo inizio di settimana, se può valere qualcosa ti mando un abbraccio…
Tranquilla Manu, le mie giornate sono sempre imbevute di dolce malinconia e ricordi che riaffiorano e io sono grata quando amiche e vicine di cucina riescono a tirarne fuori altri…Un abbraccio sincero lo prendo sempre volentieri….
Difficile non prederai nei ricordi dell’estate con frutti come i lamponi. A me accadeva la stessa cosa a casa di mia nonna, ma con le fragole, di cui lei andava molto molto orgogliosa. Quest’anno mi son fatta coraggio e le ho piantate in vaso sul mio terrazzo, che senza neve mi fa sempre un certo effetto. La prossima estate dovrei essere in una casa più grande con un terrazzo più grande, nella mia testa oltre alle fragole, ci sono pure lamponi e mirtilli che qui vengono venduti in vaso. É ancora un po’ presto per pensare al raccolto e a delle tortine belline come le tue… ma se smettessi di sognare credo mi inizierei ad annoiare all’istante!
Non lasciare assolutamente che la noia ti rubi quest’idea fantastica! Riempici il terrazzo, con un pensiero così positivo scioglierai tutte le nevi invernali 🙂
“Chiudi gli occhi e immagina una gioia… molto probabilmente penseresti a una partenza…”
Eccola, è arrivata. Da domani sarai… con le mani nella sabbia e non in pasta! 🙂
Il mare vi aspetta. Ti aspetta. E che mare!
Ricordo la vacanza dell’anno scorso, le prime parole scambiate su Whats’app, la foto del polpo e la tavola apparecchiata al tramonto. So che vedrò tanto altro presto e non vedo l’ora, perchè idealmente mi piace l’idea di staccare da tutto e tutto e viaggiare serenamente un po’ con te… senza sorprese! 😉
Io, fino al tuo rientro, veglio sui lamponi e mi finisco tutte le pie… e magari ti rubo l’asse per qualche foto, ehehe!
Non ho ricordi legati ai lamponi, nemmeno uno, non ho neanche mai avuto la fortuna di poterne mangiare uno colto direttamente dalla pianta. Ma forse la fortuna devo costruirmela da me. Quasi quasi mi hai convinta che coltivare quest’arbusto delizioso sia davvero così semplice, anche per un’imbranata come me. E quasi quasi quest’autunno un bel vaso me lo prendo…un vaso, per ora, che le radici non le ho ancora messe.
Ti auguro che questa pausa sia rigenerante come lo era anni fa, ancora capace di spezzare quelle catene di pensieri. Ti abbraccio!!
Ciao Manu, tu sei partita e io passo a trovarti tanto qui è sempre aperto, quando ho letto i tuoi ricordi da bambina ho sorriso tanto perché come un flash, mi sono apparsi anche i miei. Mentre d’inverno si cena molto presto anche alle sei sei e mezza di sera d’estate non c’è mai stato un orario fisso, in campagna è così, poi quando c’è il fieno da mettere in cascina ancor peggio perché bisogna aspettare il calar del sole perché sennò l’erba è troppo secca e perde tutte le foglie.. quindi si mangia anche molto tardi, ricordo anche io momenti passati nell’orto dopo cena mia mamma mi metteva a raccogliere i fagioli e i fagiolini, ricordo che con i pantaloni corti mi prudevano sempre le gambe.. 🙂
Questa finta pasta sfoglia mi sembra geniale, e inutile dirti che ti dica che mi sono già segnata la ricetta.. Buona vacanza, buon mare, e tutto quello che verrà, io ti aspetto!! 🙂
che cavolo ho scritto.. scusa.. si è capito si! lo spero.. 😀