Ogni primavera sui giornali di cucina le fave imperversano sotto varie spoglie ed io ogni volta mi ripropongo di cucinarle per la prima volta. Pur avendo un passato come vegetariana, ammetto di non averle mai provate prima ( faccio mea culpa).
Nonostante la primavera sia iniziata da un po’, l’occasione è venuta solo qualche giorno fa, questa volta grazie al Tuttologo di casa. Il nostro sapientone, allietandoci con uno dei suoi tanti siparietti, manifestava enormi perplessità proprio verso le persone che , come me, volevano assaggiare le fave per la prima volta.
Detto così, il Tuttologo potrebbe tranquillamente esser preso per pazzo: in realtà, più che di un tuttologo si tratta di un vero e proprio McGyver de noantri, in ogni caso, pare che il tuttologo avesse ragione da vendere.
Quale orrore! Osavo provare le fave senza prima aver verificato la mia totale immunità al favismo…(quindi no, non è pazzo: esiste una malattia detta favismo. E per tutto questo vi rimando a Wikipedia- Carenza_di_glucosio-6-fosfato_deidrogenasi-)
Sarà perchè son sempre stata un po’ cialtrona e provocatoria, qualche sera dopo la nostra discussione, ho pensato di proporre un’antica ricetta regionale: il Pestun di fave o Marò.
(“Mi vuoi uccidere????”)
Ingredienti (per 4 persone)
g 150 fave sgranate- g 75 pecorino sardo- 1 spicchio di aglio- menta-sale grosso- olio extravergine di oliva.
Preparazione: passate le fave al mortaio con un pizzico di sale grosso. Una volta raggiunta una consistenza pastosa aggiungete l’aglio tagliato in piccoli pezzi e le foglie di menta. A seguire il pecorino grattugiato e l’olio extravergine a filo.
Scaldate una parte della salsa ottenuta in un saltapasta con un po’ d’acqua di cottura, mescolatelo alla pasta e, infine, aggiungete altro pesto per guarnire in ogni piatto di portata.
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