Ci sono racconti che potrei riascoltare all’infinito.
Quelli di mia nonna sulla guerra (quella del ’39, per capirci), rientrano in pieno in questa categoria: perchè certe storie acquistano una bellezza rarissima che solo la voce sa dare.
Così qualche giorno fa ho deciso che era nuovamente tempo di racconti.
Ora, io non sono una che santifica le feste, non mi ritrovo in certi meccanismi tipici di alcune festività religiose, ma il 25 aprile per me equivale a una Pasqua.
E’ sacro.
E non si discute.
Ho ripensato ai due proiettili che hanno trapassato il cappello del mio bisnonno perchè negava ai fascisti il suo grano, alle notti passate in bianco da mia nonna per macinare “de sfroos” un po’ di farina o ai soldati americani che sfilavano sui loro carri e regalavano pane e sigarette ai bambini che gli correvano incontro e ho scelto.
Pane: per santificare il giorno della Liberazione.
Pane di farro, noci e cioccolato.
La ricetta è molto simile a quella della lavorazione semplice a due impasti che si trova qui , con alcune variazioni nel secondo impasto.
– 700 gr. circa di farina a piacere (grano”0″ e farro integrale sono state la mia scelta)
– 300 gr. circa di acqua tiepida
– 2 cucchiaini di sale