On air:”Feste comandate- Dimartino”
L’inverno ha finalmente la forma dei ricordi, tende i fili di ragnatele di cristallo, veste le foglie di diamanti, punge le dita e le labbra nelle ore più gelide del mattino.
Il giardino di gennaio è una fotografia opaca, un guscio svuotato dai giorni: rimangono solo poche erbe, il verde della santoreggia e del timo, l’alloro, il rosmarino, anime resistenti tra il buio e la notte. Rimane il candore degli ellebori, il profumo del calicanto e delle clematidi dai boccioli raccolti sui lunghi rami.