On air:”Present/Infant- Ani di Franco”
Il tempo in cucina aveva una dimensione infinita e leggera. Mia sorella ed io sapevamo che ogni compito racchiudeva in sè una sua importanza: dall’acqua al fuoco potevano passare anni, dipendeva dall’età, dalla destrezza, da quanto eravamo in grado di dimostrare consapevolezza in cucina. L’immediatezza non faceva parte delle regole: era così che imparavamo ad attendere, a dimostrare impegno, a guadagnarci le nostre ore libere fuori casa.
Potersi avvicinare ai fornelli non era solo un gesto, ma un rito di passaggio. E una volta conquistata la tua posizione, il tuo spazio, cresceva dentro di te un senso d’orgoglio: sapevi di non essere più un semplice apprendista, ma un artigiano del cibo, potevi correre il rischio di sbagliare. E sbagliare aveva un sapore buonissimo.