On air:”Follow the sun-X.Rudd”
“La cucina ha bisogno di sale affinché le vivande non siano insipide. Definiamo infatti insulsi gli uomini stolti e sciocchi perché non hanno sale, vale a dire sapienza” (Bartolomeo Sacchi detto Platina).
Mi ha sempre affascinata la storia di questo minerale, prezioso al punto di diventare moneta di scambio e fare la fortuna di popoli antichissimi, un minerale che ha tracciato veri e propri percorsi dal mare alla terra, e la sua importanza rivestita per interi popoli, che sotto sale hanno custodito gli alimenti per secoli.
La sua purezza e la bellezza eterea dei suoi cristalli.
Dai Latini chiamavato “sal”, il sale è radice di molti termini: “salve” usato per augurare a qualcuno un’ottima giornata, “salus” (salute), “salubritas” (sanità) e “salario” la razione di sale ricevuta come paga dai soldati insieme con i viveri.
Durante il Medioevo il sale continuò ad essere ritenuto merce preziosissima, le gabelle applicate su di esso passarono dal 2,5% dell’età Imperiale al 20%, e l’Italia divenne il centro del suo commercio.
La bellezza della fine delle vacanze sta nel ritrovarsi, tra gli amici, pochi e intimi, raccontarsi nuove storie e vedere i paesaggi con i loro occhi.
Tornata dalla mia breve vacanza montanara, ho rinfrescato più volte la Llorona, timorosa che la distanza avesse avuto su di lei un effetto, diciamo, “frenante”.
In breve tempo mi sono ritrovata con enormi quantità di pasta madre e dato che non sempre c’è tempo per panificare come si vorrebbe, mi sono decervellata per trovare una soluzione utile e buona. Questa ricetta risulta essere un’ottima alternativa per recuperare grandi quantità di pasta madre, che altrimenti andrebbero persi.Il prossimo fine settimana (6-7-8 settembre), si terrà a Cervia la festa Sapore di sale 2013, un evento promossso dal Comune, inserito nel cartellone del Wine Food Festival Emilia-Romagna. Quest’evento, unico in tutta Italia nel suo genere, rievoca l’antica “Armessa de Sel”, letteralmente “Rimessa del Sale”, il momento più importante del passato salinaro della città quando il sale, dopo una faticosa estate di lavoro, veniva trasferito lungo il canale, con la burchiella, fino ai Magazzini votati alla custodia del prezioso minerale.
Molti gli eventi in programma: visite guidate, mostre, mercati, cibo di strada e show cooking con chef stellati. Nel link qui sopra potrete trovare tutti i dettagli.
Io sarò lì, se vi va, seguitemi sulla pagina di Facebook e su Twitter #ArmesadeSel, #Cervia, #saporedisale.
- 300 g pasta madre liquida rinfrescata
- 100 ml latte a temperatura ambiente
- 50 ml acqua
- 350 g farina tipo 1
- 30 ml olio extravergine di oliva
- 10 g sale fino
- fleur de sel alle erbe di Provenza
- Mescolate la pasta madre con il latte e l'acqua, aggiungete la farina e una volta amalgamato, l'olio.
- Fate una palla liscia e fate riposare 1 ora circa.
- L'impasto deve risultare morbido, se vi sembra troppo secco, aggiungete acqua, se troppo morbido, poca farina alla volta.
- Riscaldate il forno a 200°C.
- Se volete preparare i crackers, staccate una parte di impasto e col mattarello tirate la pasta su una spianatoia infarinata fino ad uno spessore di 1 mm.
- Ungete una teglia, adagiate la pasta sullo stampo, rifinite con un coltello i lati esterni e con una rotella liscia dividete la pasta in rettangoli.
- Lasciate riposare 15 minuti.
- Bucherellate coi rebbi di una forchetta, ungete con un filo d'olio e cospargete di fleur de sel.
- Infornate per 15 minuti circa, fino a doratura della superficie.
- Se invece volete preparare le lingue di suocera, staccate delle palline di pasta abbastanza grandi da ottenere delle lingue di 25 cm di lunghezza.
- Mettetele sulla teglia, ungetele, lasciate riposare, quindi guarnite col fleur de sel prima di infornare.
- Una volta sfornati, lasciate raffreddare e conservateli in un contenitore ermetico o in un sacchetto per alimenti.
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